Sanità - 18 ottobre 2020, 08:05

Covid19: il simulatore informatico aveva fornito le attuali statistiche già da mesi. Tra negazionisti e catastrofisti è necessario mantenere un equilibrio

"Il nostro focus è l'equilibrio: vogliamo informare mantenendo un punto di vista scientifico neutrale, ma con il fine di fornire un supporto sulle situazioni che riguardano il Paese e non solo”.

Il Covid19 porta con sé un'infinità di domande e incognite e sopratutto porta le persone a dividersi tra diverse ideologie. Chi invece ha le idee ben chiare sia sull'attuale situazione sia su quella dei prossimi mesi è l'equipe genovese che ha ideato e realizzato il Simulatore informatico su possibili scenari legati all’infezione da Sars-Cov-2 e malattia Covid-19. La start-up Q3CUBE si basa sui calcoli di Agostino Banchi, sugli studi condotti dall’Università di Genova dai professori Andrea De Maria e Flavio Tonelli nella primavera del 2020.

Nonostante il simulatore informatico non abbia mai sbagliato una previsione, all'equipe è stata mossa l'accusa di porsi quasi come indovini in una situazione che tutto ha tranne che un aspetto ludico.

A questo proposito interviene il Professor Flavio Tonelli: “Non stiamo giocando al lotto e quindi il gioco degli indovini è tempo perso. Parliamo di vite, di famiglie, di futuro. Il nostro non è un punto di vista ma un calcolo scientifico e in quanto tale non facciamo parte né della corrente dei negazionisti né di quella degli allarmisti, perché vorrebbe dire perdere il punto di vista sul vero problema. Il nostro focus è l'equilibrio: vogliamo informare mantenendo un punto di vista scientifico neutrale, ma con il fine di fornire un supporto sulle situazioni che riguardano il Paese e non solo”.

Se da una parte i negazionisti portano al non crearsi problemi e quindi a non analizzare la situazione, i catastrofisti pensano che invece non si possa far nulla: paradossalmente due punti di vista così diversi portano allo stesso risultato negativo- continua il prof. Tonelli- Ciò che sta accadendo in questi giorni era già stato calcolato dal nostro simulatore mesi fa: riteniamo che la previsione sia alla base della cura del problema”.

Quali sono i dati da cui partire per trovare una soluzione al problema? “ Gli ospedalizzati, gravi e deceduti hanno un trend chiaramente in ascesa con una derivata di crescita lenta ma inarrestabile ogni 10 giorni: non ci si deve più concentrare sui nuovi casi giornalieri che rappresentano veri e propri bollettini di guerra. E' invece importante capire quanti degli ospedalizzati proseguano poi nella terapia intensiva e purtroppo decedano. Dire che il virus sia meno aggressivo è errato: se ne ha una maggiore consapevolezza ma non vuol dire che non esista più. Ne è una dimostrazione il fatto che gli ospedali siano saturi di persone malate di Covid e che gli ammalati affetti da altre patologie siano passati in secondo piano sia come posti disponibili, sia come personale medico a disposizione. Le statistiche parlano chiaro: è necessario mantenere un equilibrio senza negare l'esistenza di un virus e senza creare il panico” conclude il professor Tonelli.

Stefania Orengo