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Politica | 24 ottobre 2020, 14:46

Nel pomeriggio un ulteriore confronto tra Regioni e Governo. Toti: "Chiederemo molte decisioni sul piano sanitario"

"Non c'è una formula magica, ma tante decisioni giuste in equilibrio tra loro per consentire a questo Paese di continuare a vivere e dall'altra parte ai nostri medici e infermieri di curare i nostri malati"

Nel pomeriggio un ulteriore confronto tra Regioni e Governo. Toti: "Chiederemo molte decisioni sul piano sanitario"

Arriverà nelle prossime ore un nuovo DPCM, molto probabilmente nella giornata di domani. A confermarlo è, seppure indirettamente, il presidente ligure Giovanni Toti, annunciando dalla sua pagina Facebook un nuovo confronto tra Regioni e Governo centrale nel pomeriggio odierno.

Sul tavolo digitale della discussione ovviamente le nuove misure da attuare per contenere il contagio da Covid19, schizzato in avanti negli ultimi giorni, ma per le quali il governatore chiede "un esercizio sottile di equilibrio, per il quale servono nervi saldi, senza farsi prendere dalla paura, con piccoli colpi di timone che aggiustano via via la rotta sapendo che è doloroso vedere gli ospedali pieni ma anche le strade vuote", consapevoli che "non c'è una formula magica che ci faccia uscire da tutto questo prendendo una decisione giusta" ma piuttosto ci saranno da assumere "tante decisioni giuste in equilibrio tra loro per consentire a questo Paese di continuare a vivere e dall'altra parte ai nostri medici e infermieri di curare i nostri malati".

"Abbiamo chieste molte decisioni sul piano sanitario - ha specificato Toti - come facilità di assunzione, la possibilità di assumere a tempo determinato, di semplificare le procedure di tracciamento, di assumere diverse professionalità in quei ruoli dove troviamo poche persone da assumere".

Continuerà quindi ad essere la situazione degli ospedali il termometro su cui si baseranno le imminenti scelte. E a tal proposito Toti prende in analisi la pressione sugli ospedali liguri, molto alta specialmente nel genovese, invitando i cittadini a consultare il proprio medico di famiglia prima di recarsi al pronto soccorso: "Molti sono i posti ancora a disposizione in terapia intensiva, ed è la nostra fortuna. Ma il vero 'collo di bottiglia' sono i pronti soccorsi, dove molte persone che hanno semplicemente la febbre o i sintomi dell'influenza, non il Covid, si recano spaventate".

In queste ore la Liguria sta lavorando su un'epidemia "diversa rispetto a quella vista a marzo" ha precisato il governatore: da un piano iniziale che prevedeva 1.500 posti letto in medio-bassa intensità di cura e 250 in alta intensità, si passerà ad averne almeno 2.000 nei primi e meno in terapia intensiva. 

L'incremento riguarderà i posti letto negli ospedali ma anche il personale, dove si ha in questi giorni la vera emergenza: "Stiamo cercando di assumere quanti più infermieri possibili - ha aggiunto il presidente Toti - ma sono pochi. Abbiamo sbagliato ad assumerne pochi negli anni passati e a formare pochi medici, e oggi questa strettoia la paghiamo".

Toti ha provato infine a spegnere la polemica tra Alisa e i sindacati sulla questione ferie e permessi: "In questo momento di confusione ogni scelta è concordata coi dirigenti della sanità, cercando di consultare tutte le persone che posso per trovare la soluzione giusta, ma ogni scelta è presa da me e me ne assumo la responsabilità piena e gliene chiedo scusa. Ma ora serve che ognuno faccia fino in fondo il suo dovere con orgoglio di far parte di un grande sistema sanitario che non ha lasciato e non lascerà nessuno senza cure. Ripagheremo il vostro sforzo" ha affermato Toti.

Mattia Pastorino


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