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Politica | 31 ottobre 2020, 20:00

Coronavirus: domani mattina incontro tra regioni e Governo, in discussione i nuovi provvedimenti. Lockdown all'orizzonte

Toti ha confermato come molti Governatori regionali vorrebbero invece un provvedimento diversificato a seconda delle zone d’Italia

Coronavirus: domani mattina incontro tra regioni e Governo, in discussione i nuovi provvedimenti. Lockdown all'orizzonte

E’ fissata per domani mattina alle 9 una importante riunione tra i Ministri Boccia e Spadafora e i Governatori delle Regioni.

L’annuncio è stato dato questa sera dal Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel suo consueto punto della giornata sulla situazione relativa al Coronavirus. Toti ha evidenziato come, nel corso dell’incontro di domani che ovviamente si svolgerà in teleconferenza, potrebbero essere discusse le decisioni da prendere nelle prossime ore, in relazione a un possibile inasprimento delle misure di contrasto al Covid-19.

Da diverse ore, a livello nazionale, si parla sempre più spesso della possibilità dell’emanazione di un nuovo lockdown generalizzato. Toti ha confermato come molti Governatori regionali vorrebbero invece un provvedimento diversificato a seconda delle zone d’Italia.

Non è nemmeno da escludere che tra le decisioni in discussione domani mattina ci sia anche la possibile chiusura delle scuole, già messa in atto in alcune regioni. Sembra comunque certo che dalla riunione di domani escano i provvedimenti già in mente al Governo. Toti ha chiesto che le decisioni siano più concertate e non solo dell’esecutivo nazionale.

La nota stampa di Regione Liguria:

I dati che sono stati diffusi oggi ci portano a dire che è importante rimanere in casa, evitare di uscire e muoversi il meno possibile, ne va della salute di tutti e del lavoro dei nostri sanitari. Dipenderà dal nostro comportamento i provvedimenti che dovremo assumere”. Lo ha ribadito questa sera il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel corso della diretta di aggiornamento sulla progressione della pandemia da Sars-Cov 2. 

In Liguria - ha ricordato Toti - i valori dell’indice RT variano da 1,3% e 1,5%, rispetto ad altre regioni che viaggiano su un indice Rt che è intorno al 2%. Ma anche se i numeri del contagio appaiono inferiori, e ci sono situazioni ospedaliere molto più complicate della nostra, dobbiamo comunque rimboccarci le maniche”. 

Il nostro sistema di tracciamento sta funzionando a pieno regime – ha continuato il governatore –  oggi abbiamo fatto 6389 tamponi molecolari a cui si aggiungono gli antigenici che sono intorno al migliaio. E’ Genova a subire l’urto maggiore del virus, con Spezia che era stata l’ultima provincia a rimettersi in moto, che oggi subisce una pressione potente”. 

Crescono anche gli ospedalizzati – ha sottolineato Toti -  che arrivano a 1093, più 93 rispetto a ieri. Per questo stiamo lavorando, sia attraverso i Covid hospital, cioè strutture del territorio per ricoverare pazienti meno gravi, sia attraverso i medici di medicina generale e i pediatri per organizzare al meglio la rete territoriale in modo da non occupare letti in ospedale. Per questo continueranno anche lunedì le riunioni all’ospedale San Martino tra i nostri epidemiologi e i medici di medicina generale, per dare loro indicazioni. Abbiamo già riconvertito il nosocomio di Albenga a Covid Hospital e abbiamo aperto a Imperia una nuova unità di terapia intensiva”.

L’appello che il presidente di Regione Toti ha lanciato questa sera è quello di “andare al pronto soccorso solo se strettamente indispensabile, e soprattutto non per fare un tampone, in modo da evitare intasamenti”. L’invito dunque è quello di evitare assolutamente i luoghi affollati, i mezzi pubblici soprattutto per le persone più anziane”.

Nel frattempo domattina il presidente Toti insieme agli altri presidenti di Regione si collegherà con il governo per ragionare sulle possibili ipotesi nel caso in cui la curva dei contagi non dovesse calare. “Vogliamo ragionare con il governo – ha concluso Toti – sulle misure che riguardano i nostri territori per abbattere il contagio nelle nostre città, attraverso provvedimenti mirati”.

 

Carlo Alessi


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