Fotografia naturalistica: quanto di più difficile, ma anche di più coinvolgente ed appassionante vi possa essere, nel vastissimo panorama della fotografia e, in particolare, dei fotoamatori. Il bello è sapere che in questo campo la città di Chiavari esprime uno dei più importanti talenti a livello internazionale, vincitore già per due volte - nel 2018 e nel 2020 - del Campionato del Mondo di Fotografia Naturalistica Fiap (Fédération Internationale de l’Art Photographique) insieme alla squadra italiana della Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Lui si chiama Marco Merello, ha 57 anni, di professione fa il restauratore di mobili antichi (è molto conosciuto in città) e, nel tempo libero, prende macchine fotografiche e tutta una corposa attrezzatura e gira per tutto il Nord e il Centro Italia alla ricerca dei suoi soggetti.
Sposato con Liliana, dalla quale ha avuto i due figli Manuela e Michele, è socio dal 2012 del Gruppo Fotografico DLF di Chiavari, all’interno del quale rappresenta, indubbiamente, uno dei fiori all’occhiello. Diventare campioni del mondo di fotografia è un traguardo complicatissimo. Diventarlo per due volte è praticamente un’impresa da record. Marco Merello c’è riuscito, grazie alla sua bravura, ma anche a tutto l’impegno che mette dietro a ogni fotografia: perché, specie nella fotografia naturalistica, lo scatto è semplicemente l’ultima fase di tutto un enorme lavoro di preparazione.
Merello lo racconta, con passione e ardore: “Sono un amante della fotografia naturalistica, e specialmente, di avifauna. Con le mie fotografie cerco di portare agli occhi dell’osservatore la stessa sensazione che si ha in natura osservando gli animali in libertà e le stesse emozioni che provo io scattando le mie immagini”.
I soggetti prediletti sono gli uccelli, di ogni specie e dimensione, e le immagini di Merello sono un eccellente contributo sia alla fotografia in sé e per sé, sia per quanto riguarda lo studio dei vari volatili, perché il fotografo riesce puntualmente a ritrarli nel loro vivere quotidiano. La sgarza ciuffetto che mangia un pesciolino e la cinciarella appesa a un caco, ovvero le foto premiate, sono due capolavori: e l’aspetto ancora più straordinario è che sono così, con quegli esatti colori, in natura, “perché per partecipare ai concorsi - come racconta Merello - non è consentita alcuna postproduzione. Non possiamo toccare né ritoccare neppure un pixel, pena una squalifica che può arrivare sino a tre anni. A ogni concorso ci chiedono il file raw (ovvero quello grezzo), in modo da poterlo poi confrontare con quello che presentiamo. Al massimo, possiamo raddrizzare la fotografia, oppure ritagliarla a seconda delle dimensioni che sono di volta in volta richieste. Niente di più”.
A Merello piace fotografare mettendosi sullo stesso piano del soggetto, ed è anche per questo che la preparazione è lunghissima: “Se il volatile si accorge della nostra presenza, non arriverà mai. Da bambini si andava a inseguire gli uccellini, mentre crescendo si è capito che, se si vogliono fotografare, sono loro che devono venire da noi, e non il contrario”. E il volatile arriva quando non avverte niente di strano: “Per questo chi fa fotografie naturalistiche come le mie si deve mimetizzare in ogni modo: scegliendo l’abbigliamento adeguato, ma mimetizzando anche gli obiettivi e la macchina fotografica. Spesso lavoriamo all’interno di capanne fisse o di capanne mobili, oppure ci serviamo di tende. Per fotografare certe specie, come gli svassi, bisogna ad esempio stare sdraiati sul terreno, aspettando il momento giusto”.
Ecco perché lo scatto è l’ultimissima fase, “mentre prima occorre moltissima pazienza. Si può stare anche diverse ore appostati, senza che accada nulla. Poi, è chiaro, occorre anche creare le condizioni affinché gli uccelli arrivino. Per esempio, nella foto della cinciarella, il caco l’ho messo io. Poi, è vero che ci sono volatili più ‘socievoli’ e altri più diffidenti, ma in ogni caso si deve rispettare loro e la natura, altrimenti non si riesce a far nulla”.
Merello partecipa a concorsi nazionali e internazionali a partire dal 2017: “Sin da subito - ricorda - ho ottenuto eccellenti risultati, sia in termini di ammissioni che soprattutto di successi, culminati nel 2018 con il conseguimento del titolo di Campione del Mondo, nonché Autore Ligure dell’Anno sezione Portfolio, e ho raggiunto l’Onorificenza Afiap. Quindi, nel 2019, ho ottenuto l’Onorificenza Efiap e, ciliegina sulla torta, nel 2020 sono stato nuovamente Campione del Mondo. Mi definisco un autodidatta, ma sono certamente un grande studioso: sia di fotografia che di avifauna, perché è necessario conoscere gli uccelli e le varie specie, per andare poi a fotografarli. Ci sono luoghi e luoghi, stagioni e stagioni, persino ore della giornata. Per quanto riguarda le luci, sono ottime quelle del mattino e quelle della sera. I posti? Quelli sono parecchi: a me piace molto andare sul lago di Viverone, ma ho anche la fortuna di vivere a Chiavari e di avere dalle mie parti il fiume Entella, anche se le cose sono molto cambiate rispetto al passato”.
Merello lavora con un teleobiettivo da 500 millimetri e con due macchine fotografiche professionali: “Ho iniziato facendo un po’ di macro (un obiettivo particolare serve a dare un’immagine perfettamente piana, con minima distorsione ed elevata nitidezza alla distanza minima di ripresa), poi mi sono appassionato e, a poco a poco, ho preso altre attrezzature. È un bellissimo hobby, e poi i premi e i riconoscimenti fanno sempre piacere”.
Il Dlf Chiavari va orgogliosissimo del suo autore: “È come nel mio lavoro di restauratore - conclude Merello - ci vogliono pazienza, precisione, cura e amore verso ogni dettaglio. Solo così uscirà fuori un bel mobile, solo così uscirà fuori una bella foto”. Cento, mille, diecimila di questi scatti: la fotografia di Merello è uno stupendo viaggio dentro il cuore della natura.