Attualità - 16 novembre 2020, 09:21

Nuovo ponte Genova San Giorgio: i robot a lavoro, 25.000 fotografie ogni 8 ore

Con l’inizio delle prove di movimentazione sono entrati in azione i due robot iper-tecnologici impiegati per la pulizia e la sicurezza del nuovo Ponte Genova San Giorgio.

Con l’inizio delle prove di movimentazione sono entrati in azione i due robot iper-tecnologici impiegati per la pulizia e la sicurezza del nuovo Ponte Genova San Giorgio.

Due coppie di macchine uniche, installate tanto sul lato mare quanto sul lato monte che rendono l’opera, realizzata dal Gruppo Webuild insieme a Fincantieri, uno dei viadotti più tecnologici in Italia. “Si tratta di due tipologie di robot – spiega Marco Bazzarello, responsabile Webuild delle dotazioni tecnologiche del ponte – uno denominato robot wash, destinato alla pulizia dei pannelli di cristallo ai lati delle carreggiate e dei pannelli fotovoltaici, l’altro denominato robot inspection, incaricato di scansionare il carter inferiore del ponte per garantire sempre i livelli massimi di controllo e sicurezza”. I due robot sono entrati in funzione con l’inizio delle prove dopo settimane di lavorazioni e di analisi.

Il robot wash tratta la parte esterna dei cristalli con le spazzole, e la parte interna con spazzole e con un getto di aria a pressione. Il robot inspection, invece, è in grado discattare 25.000 fotografie nel giro di 8 ore.

Immagini che vengono confrontate con quelle scattate in precedenza per verificare se ci sono anomalie sulla scocca del ponte. “Il sistema di pulizia progettato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova – prosegue Bazzarello – ha permesso di ridurre al minimo gli interventi umanisul ponte, riducendo al massimo i rischi. Una caratteristica che non abbiamo ancora visto su nessun altro viadotto”. I due modelli di robot fanno parte della complessa dotazione tecnologica che caratterizza il nuovo Ponte Genova San Giorgio, nella quale rientrano i 250 sensori per il monitoraggio strutturale, l’impianto di deumidificazione, i pannelli fotovoltaici che assicurano un terzo del fabbisogno energetico della struttura, e tutta una serie di impianti incaricati di raccogliere informazioni che vengono analizzate ed elaborate all’interno del fabbricato tecnologico, il vero e proprio quartier generale di questa incredibile opera.

Comunicato Stampa