/ Politica

Politica | 18 novembre 2020, 12:11

Porto di Pra’, ok alle gru alte novanta metri, ma ai cittadini pensa qualcuno?

L’Enac ha dato il via libera nei giorni scorsi: per lo scalo significa poter ospitare tre maxi container contemporaneamente, Bruzzone (A Sinistra) e Pastorino (Linea Condivisa): "Ma che cosa si sta facendo, invece, a tutela degli abitanti?"

Porto di Pra’, ok alle gru alte novanta metri, ma ai cittadini pensa qualcuno?

Nei giorni scorsi è stata pubblicata una notizia che se da un lato è stata salutata positivamente dall’ambiente economico, e in particolare da quello portuale, dall’altro non può non destare ulteriori preoccupazioni ai residenti di Pra’ e di Palmaro che da anni combattono per una migliore vivibilità e per una migliore armonia tra porto e insediamenti abitativi sia dal punto di vista dell’inquinamento acustico che da quello dell’inquinamento atmosferico.

Secondo quanto riportato dai vari media il terminal container Psa di Genova Pra’ potrà utilizzare le gru alte novanta metri anche nella parte di Levante arrivando così a poter ospitare contemporaneamente fino a tre mega portacontainer da ventimila teus; il via libera è arrivato dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, che ha esteso l’altezza del cono aereo a novanta metri per un’ulteriore porzione di banchina autorizzando il terminal ad operare con le maxigru oltre che nei due attracchi attuali di 400 e 370 metri anche nella parte finora soggetta a maggiori limitazioni.

Il Psa spiega in una nota: “L’operatività delle mega gru già installate nel terminal è stata estesa a complessivi 1.200 metri di banchina con l’ulteriore possibilità d’attracco contemporaneo di una terza nave lunga 370 metri; la limitazione a 60 metri d’altezza del tetto aereo rimane soltanto per l’ultimo tratto della banchina a Ponente, lunga 270 metri, dove potranno attraccare navi di dimensioni inferiori alle mega portacontainer”. Per il porto di Pra’ significa indubbiamente una maggiore capienza ed un maggior volume di lavoro, ma qualcuno s’è preoccupato del rovescio della medaglia? Qualcuno s’è preso la briga d’immaginare quali conseguenze avrà tutto questo per le abitazioni circostanti? Che cosa significa avere tre mega portacontainer contemporaneamente in banchina? E quali dispositivi sono stati messi in atto per la protezione dei cittadini dal rumore, dai fumi e dall’inquinamento?

L’impressione è sempre la stessa, purtroppo corroborata dai fatti: cioè che mentre dentro i confini portuali si va avanti spediti coi processi d’ampliamento (questo delle gru alte novanta metri fa il paio con i nuovi binari che sono stati aperti qualche mese fa), al di fuori dei confini portuali non si sta facendo un bel niente; nessun atto concreto per provare a mitigare l’impatto di questo sempre più enorme insediamento produttivo rispetto ai quartieri confinanti. A che punto siamo con l’elettrificazione delle banchine? A che punto siamo col progetto di una fascia di rispetto anche per Palmaro? A che punto siamo coi lavori al cavalcavia portuale? E con l’installazione dei pannelli fonoassorbenti in autostrada?

Il Comitato Palmaro continua ad essere sul pezzo e insieme a loro anche qualche strenuo e combattivo consigliere sia municipale che regionale: è il caso di Filippo Bruzzone, capogruppo di A Sinistra nel Municipio VII Ponente, e di Gianni Pastorino, rieletto all’assemblea regionale di via Fieschi col movimento da lui stesso fondato Linea Condivisa; due persone che non hanno mai mollato nonostante tutto e tutti, e che non hanno alcuna intenzione di farlo: c’è un bene da difendere che vale tanto quanto, se non di più, rispetto al sacrosanto diritto al lavoro, che è il diritto alla salute. È per questo che Pastorino ha depositato lunedì scorso un’interrogazione a risposta immediata avente appunto come oggetto: ‘Utilizzo gru da 90 metri presso l’intera banchina del Porto di Pra’. Secondo Pastorino “pur essendo convinti dell’importanza strategica del porto per l’economia ligure non si può pensare che tali azioni non abbiano un impatto sulla salute e sull’ambiente dove vivono migliaia di cittadine e cittadini, ma ad oggi non vi è nessuna reportistica certa circa l’inquinamento acustico ed atmosferico che deriva dalla piattaforma in oggetto a discapito quindi della salute della comunità del ponente genovese; eppure in questi anni l’istituzione locale ha inviato agli enti preposti decine di proposte per migliorare la convivenza tra porto e città senza ricevere riscontri: infatti ad oggi nessuna delle opere di mitigazione (elettrificazione delle banchine e dune portuali) sono di fatto terminate”.

Il rappresentante di Linea Condivisa osserva, a ragione, che “tale ampiamento della capacità di attracco del Psa Genova Pra’ avrà una ricaduta sulle condizioni di convivenza con la cittadinanza che giustamente chiede celeri spiegazioni sulle proprie condizioni”. Perciò si chiede di sapere “con certezza i tempi di realizzazione delle opere di mitigazione citate in premessa e anche i motivi per cui la Giunta regionale non abbia avviato alcun percorso di condivisione degli sviluppi della piattaforma portuale di Pra’, sia con il Municipio di riferimento sia con la popolazione su cui insiste la servitù in oggetto”. Anche Bruzzone, in Municipio, segue il tema e ha in programma un analogo documento da presentare, sotto forma di mozione, insieme ai colleghi di maggioranza, Ugo Truffelli del Partito Democratico e Giovanni Battista Sacco della Lista Crivello.

L’esponente di A Sinistra ricorda che “il Municipio VII Ponente s’è dotato di un tavolo di monitoraggio delle attività portuali che però risulta sempre molto difficile da convocare per continua indisponibilità di molteplici attori” e per questo chiede al presidente del VII Ponente Claudio Chiarotti e alla Giunta municipale “d’inoltrare nuovamente, nella speranza finalmente di ricevere riscontri, agli enti e agli uffici preposti, in primis all’assessorato competente del Comune di Genova, tutti gli atti che il Consiglio del Municipio VII Ponente ha approvato in termini di monitoraggio ambientale e migliore convivenza città-porto e di attivarsi nuovamente con gli enti e gli uffici preposti al fine di convocare al più presto il tavolo di monitoraggio delle attività portuali, ormai riunitosi molti mesi addietro”.

Ci sarebbe bisogno dello stesso impegno e della stessa solerzia da parte di tutti sia dentro che fuori dal porto, altrimenti la difficile convivenza finirà per essere sempre più difficile, e sempre più sbilanciata.

Alberto Bruzzone


Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium