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Attualità | 16 gennaio 2021, 11:32

Nursing Up, De Palma: "Giù le mani dai fondi per assumere gli infermieri"

"In un momento come questo ai medici potrebbe anche bastare il lauto aumento ricevuto con la finanziaria appena varata"

Nursing Up, De Palma: "Giù le mani dai fondi per assumere gli infermieri"

“Basta con le differenze e i privilegi di una categoria di professionisti che da sempre stimiamo, ma rispetto alla quale non ci sentiamo inferiori: facciamo della collaborazione e della straordinarietà della differenza dei ruoli l’arma vincente per superare insieme la battaglia della pandemia lavorando sempre più in armonia uno a fianco dell’altro; il ministro Speranza, che in occasione dell'ultimo incontro ha promesso alla nostra delegazione una grande attenzione per gli infermieri, non consenta che si mettano in discussione le risorse a loro destinate”: è quanto dichiara Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up.

“Non ci gratificano affatto – prosegue De Palma – le recenti affermazioni di Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, persona che stimiamo e professionista con cui esiste da sempre un rapporto di dialogo sereno e di schiettezza: non ci piace che in merito al possibile coinvolgimento dei medici di famiglia nel piano vaccini si menzioni quel miliardo di euro fantasma della scorsa primavera che fu approvato dal governo col decreto ‘Cura Italia’; 1,4 miliardi che dovevano servire alle regioni per assumere infermieri in piena emergenza Covid. Che fine hanno fatto? Mentre ce lo continuiamo a chiedere da mesi arrivano i medici a proporre che i fondi siano rigirati a loro per sostenere il peso del lavoro della medicina territoriale: non siamo professionisti di serie B e non ci sentiamo secondi a nessuno. Se gran parte di quei fondi erano per gli infermieri è a loro che devono essere destinati”.

“Al ministro Speranza – continua De Palma – diciamo che la nostra professionalità indiscussa, il nostro percorso di studio, l’esperienza accumulata sul campo, i traguardi raggiunti con le vite umane che salviamo, seppur nell’ambito di funzioni differenti rispetto a quelle dei medici, richiedono una reazione. Se i medici italiani vogliono davvero partecipare in modo concreto al piano vaccini siano pronti a scendere in campo come abbiamo fatto noi finora, e non solo col triste e giuridicamente opinabile ruolo di supervisori della preparazione e somministrazione dei vaccini come indica una contraddittoria circolare ministeriale di qualche settimana fa”.

“I dati Inail parlano chiaro: nello scorso autunno – ricorda De Palma – gli infermieri rappresentavano l’80% di coloro che nella realtà sanitaria s’ammalavano di Covid, oggi superiamo la metà del comparto tra coloro che s’infettano e la stragrande maggioranza dell'altra metà non è certo rappresentata dai medici. Sappia il ministro che siamo pronti a scendere di nuovo in piazza se i fondi del decreto, a fronte delle poche assunzioni fatte dalle regioni, dovessero finire altrove, sarebbe uno schiaffo ulteriore che non meritiamo”.

“Oggettivamente – conclude De Palma – pensiamo che in un momento come questo ai medici potrebbe anche bastare il lauto aumento ricevuto con la finanziaria appena varata, un 27% secco in più sulla loro indennità di esclusiva, a fronte dei cento euro che devono farsi bastare gli infermieri, e anche meno prenderanno i colleghi delle altre professioni sanitarie”.

Comunicato stampa

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