Attualità - 31 gennaio 2021, 14:00

La longitudine, un mistero lungo secoli

L'orologiaio inglese John Harrison fu pioniere della scienza della misurazione del tempo costruendo il primo orologio marino

La longitudine, un mistero lungo secoli

Un tempo anche i migliori uomini di mare perdevano l’orientamento una volta che la costa non era più visibile, pur in possesso di bussole e carte nautiche tutti i capitani dell’era delle grandi esplorazioni geografiche si persero in mare.

Se era facile calcolare la latitudine con la lunghezza del giorno, le stelle di riferimento e l’altezza del sole, tutta un’altra storia era invece il calcolo della longitudine per la quale misura era necessario sapere con precisione l’orario a bordo della nave, ma anche l’orario ad esempio del porto di partenza per rendere possibile la trasformazione della differenza oraria in distanza geografica.

Ciò che a noi oggi sembra una banalità per centinaia d'anni fu un annoso problema che provocò incidenti ed affondamenti in mare dove innumerevoli marinai persero la vita, le traversate s'allungavano a dismisura condannando gli equipaggi al terribile scorbuto, senza contare l’impatto negativo sull’economia con la perdita di preziosi carichi.

Il calcolo della longitudine rappresentava un problema ed in tutto il continente europeo si cercò la soluzione per quattro secoli, questa sfida venne raccolta dalle associazioni scientifiche, prima tra tutte la Royal Society di Londra, con gli studiosi e gli astronomi più famosi del tempo: da Galileo a Huygens, Newton, Halley fino al nostro illustre ligure Giovanni Domenico Cassini, solo per citarne alcuni; tutti a scrutare il cielo, la luna e le stelle per cercare di determinare la longitudine.

In questo panorama, un uomo di umili origini che iniziò come falegname, fu poi pioniere della scienza della misurazione del tempo: stiamo parlando dell’orologiaio inglese John Harrison nato nello Yorkshire nel 1693, costruì il suo primo orologio a pendolo nel 1713, tuttora esistente ed unico nel suo genere perché costruito quasi tutto in legno, e da lì in poi dedicò la sua vita alla costruzione di strumenti per la misurazione del tempo, precisi e portatili.

Nel 1714 il Parlamento inglese mise in palio una cospicua ricompensa di ventimila sterline in oro a chi avesse trovato come determinare la posizione di una nave in mare, cioè come calcolare la longitudine; Harrison ideò e costruì nei successivi cinque anni, montando pezzo dopo pezzo, il primo orologio marino chiamato il Numero 1 di Harrison, abbreviato in H-1, che costituì il primo di una serie di tentativi, l’H-2, l’H-3, l’H-4. Un orologio nuovo che non assomigliava a nessun altro visto prima, tanto che nel 1753 venne descritto dall’artista Hogarth come "uno dei più squisiti meccanismi mai costruiti".

Fu poi l’H-4 a vincere l’ambito premio con un diametro di dodici centimetri ed un chilo e trecento grammi di peso, sembrava essere un gigante come orologio da taschino, era invece minuscolo come orologio marino. Il “Watch”, come tutti lo chiamarono da subito, rappresentava l’essenza dell’eleganza e della precisione. Harrison realizzò ciò che Newton aveva ritenuto impossibile, inventò un orologio che avrebbe trasportato l’ora esatta dai porti di partenza agli angoli più remoti della terra.

(fonte: Longitudine/D.Sobel)

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Zenet/Paola Garetti

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