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Economia | 28 febbraio 2021, 07:00

Mutui per l'acquisto della casa, differenze di oggi tra tassi fissi e variabili

Nonostante il periodo di grande incertezza economica e sanitaria legata alla pandemia causata dal Covid-19, il settore immobiliare e dei mutui ha messo in campo una risposta di assoluto livello ai disagi legati dalla situazione particolare che stiamo vivendo.

Mutui per l'acquisto della casa, differenze di oggi tra tassi fissi e variabili

Nonostante il periodo di grande incertezza economica e sanitaria legata alla pandemia causata dal Covid-19, il settore immobiliare e dei mutui ha messo in campo una risposta di assoluto livello ai disagi legati dalla situazione particolare che stiamo vivendo. I tassi di interesse hanno toccato minimi storici, che hanno spinto molte persone ad inoltrare un buon numero di richieste di mutuo per l'acquisto di immobili.

Come potrai intuire, la richiesta per gli immobili è decisamente cambiata dopo questo periodo di chiusure forzate, come riporta il sito https://www.mutuoprimacasaonline.it, e spesso si concentra la propria attenzione su una camera in più dove poter lavorare in smart-working, piuttosto che di uno spazio esterno dove poter concedersi un pò di riposo all'aria aperta.

Tuttavia, la prima domanda che un'acquirente si pone nel momento in cui decide di acquistare una casa, è sempre la stessa: "Conviene maggiormente un tasso fisso o variabile?". Scegliere in maniera oculata e sicura tra uno dei tuoi tassi nel momento della sottoscrizione del contratto, provoca sempre un pò di timore o di incertezza sulla bontà della propria decisione. Qual è la differenza sostanziale?

Mutui a tasso fisso e variabile: le principali differenze tra le due tipologie

La differenza più importante tra i due tassi risiede negli indici a cui sono correlati i due tassi. Il tasso variabile fa riferimento all'indice Euribor, ovvero il tasso di interesse medio, il quale viene stabilito ogni giorno in base al tasso con cui le banche scambiano capitali economici tra di loro. Il tasso fisso è invece legato all'indice Eurirs, il tasso di interesse che viene usato nelle operazioni swap, eseguito dalle banche a livello europeo come copertura del relativo rischio di interesse.

In generale ogni banca, nel momento in cui sceglie di proporre un mutuo al cliente, offre varie tipologie di finanziamento, tra cui le più conosciute:

 

  • Mutui a tasso fisso. Queste tipologie di finanziamento sono caratterizzate da un tasso che dal momento della sottoscrizione rimane costante per tutta la durata intera del mutuo. Per questo motivo anche l'importo dovuto mensilmente rimane fisso per tutto il periodo di restituzione del capitale.Mutui a tasso variabile. Invece in questa variante di finanziamento, il tasso varia lungo il periodo del mutuo, cambiando il suo valore in base all'indice Euribor. Di conseguenze l'importo della rata mensile può variare in base alle oscillazioni del mercato, cambiando il proprio valore.

Vi sono poi altre varianti che fanno riferimento ad uno o all'altro tasso, piuttosto che ad un misto dei due, come i mutui a tasso misto, a capped rate, a rata decrescente o crescente.

Conviene di più un tasso variabile o fisso?

Scegliere la giusta tipologia di mutuo a tasso fisso o variabile è molto importante sia quando si decide di sottoscrivere un mutuo per acquistare un nuovo immobile, sia per una richiesta di surroga al fine di ottenere nuove condizioni del finanziamento. Se facciamo riferimento a circa dieci anni fa, l'indice Euribor variava in un intervallo fra l'1 e i 3 punti percentuali, mentre l'Eurirs tra 3% e 3.5%. La scelta era quindi decisamente obbligata, in favore di un tasso variabile.

Al giorno d'oggi invece si nota come i due indici si siano sostanzialmente allineati, intorno ad un negativo del -0.5%. Al momento quindi, la tendenza risulta invertita, in quanto con i due indici allineati, la scelta di optare per una rata dall'importo fisso (che dovrai sostenere comunque con un costo non superiore ad un terzo delle tue entrate). Questa scelta permette di essere più sicuri e programmare con più tranquillità le spese mensili tenendo conto di una rata costante, anche in virtù del periodo particolare in cui viviamo, caratterizzato da una forte instabilità economica e sanitaria, senza pensare ad eventuali rialzi imprevisti dei tassi.

Inoltre, nella valutazione del costo del mutuo, bisogna tenere conto del Tan, il quale indica il tasso puro applicato al capitale di riferimento, ma anche del Taeg, che somma al Tan anche le spese obbligatorie dovute all'apertura del finanziamento e al pagamento dello stesso (così come anche la copertura assicurativa).

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