Attualità - 03 marzo 2021, 13:30

Via Stallo di Bavari, oltre venticinque anni per sistemare una ‘creuza’

La situazione è inaccettabile, anche se qualche spiraglio in vista dei lavori necessari s’inizia a intravedere. Uno dei residenti: "Persino il feretro di mio padre è stato portato via a braccia"

Via Stallo di Bavari, oltre venticinque anni per sistemare una ‘creuza’

Oltre 25 anni per sistemare una creuza. Siamo in via Stallo di Bavari, Municipio IX Levante dove due nuclei familiari sono letteralmente isolati dal sentiero che è franato anni fa. “Siamo soli - dichiara Marco Anelli - speriamo che finalmente questa situazione finisca”.

La creuza, pedonale, è franata nel lontano 1996, ma sembra che i problemi fossero presenti già negli anni ’80. Di fatto la pedonale serve due nuclei familiari che ad oggi sono costretti ad affrontare un percorso a ostacoli quotidiano.

La Seconda Commissione si è interessata al problema e ha presentato un’interrogazione proprio su via Stallo di Bavari, quella vicina a via Induno dove si è conclusa nel 2018 un’opera di regimentazione delle acque. Sono stati spesi circa 83mila euro per terminare il consolidamento del muro di sostegno e dell’arginatura del Rio in corrispondenza del civico 6. Restano ancora da spendere 310mila euro circa per le lavorazioni mancanti, l’arginatura in sponda destra e sinistra fino alla confluenza con il colatore sistemato con l’appalto del 2018.

Per via Stallo di Bavari la questione è ancora aperta. Anelli da tempo mantiene alta l’attenzione, anche sui social. Nel 2019 il presidente del Municipio, Francescantonio Carleo, con un geometra, un ingegnere e la consigliera comunale Rossetti, effettuarono un sopralluogo in via Induno e in via Stallo di Bavari.

È stata l’occasione per annunciare il finanziamento del Municipio per lo spostamento dell’ultimo palo della luce lungo via Induno, ma soprattutto il Comune avrebbe finanziato il rifacimento della creuza e del muro sottostante, eseguiti in un unico lotto.

Fu annunciato che per via Stallo di Bavari sarebbe stato stilato un progetto di ristrutturazione completa della creuza, inserito negli accordi quadro, o nel piano triennale dei lavori pubblici del Comune. La buona notizia è giunta alla Seconda Commissione dal presidente Carleo, il 3 febbraio scorso: per via Stallo di Bavari si rivedrà il progetto dovendolo inserire, come richiesto dall’assessore comunale Piciocchi, in un contesto di sistemazione idrogeologica e non come rifacimento del sedime stradale.

Anelli ha incontrato anche Piciocchi e alcuni tecnici e forse già qualcosa ha cominciato a ‘muoversi’. Un po’ di interesse, nonostante in entrambi i nuclei famigliari residenti ci fossero due malati gravi, un cardiopatico e un oncologico, oggi deceduti e a nulla sono serviti i solleciti e le segnalazioni da parte delle pubbliche assistenze che devono soccorrere quelle famiglie.

“Ho chiesto di eseguire l’intervento di ripristino della creuza personalmente - prosegue Anelli - ma mi è stato negato perché si tratta di una pedonale comunale. Sono meno di 30 metri: basterebbe davvero poco. Gli sfalci li ho effettuati da solo. Un segnale è arrivato, ma voglio continuare a sensibilizzare sul nostro disagio”.

E chiude: “Il ricordo più triste è quello degli ultimi giorni di vita di mio padre, trasportato da me al San Martino per le terapie quotidiane, lungo questo sentiero disastrato, sotto la pioggia e i piedi nel fango”. Il suo feretro ha lasciato la casa condotto a mano dal personale dell’agenzia funebre, che si è servito di un carrellino, situazione intollerabile nel 2021.

Rosa Cappato

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