Attualità - 04 marzo 2021, 12:50

Pista ciclabile di corso Torino: subito cancellata, ma le proteste rimangono

La striscia nera che ora ricopre quella rossa può essere soggetta a pericolosi scivoloni. Difficile trovare una soluzione che accontenti tutti. Francesco Vesco: “I tracciati in sede promiscua sono i più complessi ma i cambiamenti non si possono più ignorare”

Pista ciclabile di corso Torino: subito cancellata, ma le proteste rimangono

Pista ciclabile nel controviale di corso Torino, il mugugno continua. Sebbene immediatamente cancellata, la ‘striscia rossa’, che ha fatto subito capolino sui social, con una valanga di polemiche, soprattutto per l’errore commesso nel tracciare la segnaletica, ebbene, presente oppure no, la pista ciclabile fa ancora discutere.

Sui social è stata anche stata sollevata la possibilità di pericolosi scivoloni sulla striscia nera che oggi copre quella rossa, frettolosamente ridipinta per ‘rimediare’, in caso di asfalto bagnato e la necessità più impellente di ridipingere di bianco le strisce pedonali in più zone della città, ormai cancellate dall’usura.

Sul famoso gruppo ‘Genova contro il degrado’, qualcuno lo ha definito: un paciugo come all’asilo. L’argomento è stato trattato anche al margine del Consiglio Comunale di Genova martedì 2 marzo e lo stesso assessore ai Trasporti, Matteo Campora, ha riferito di un sopralluogo riguardo la tanto discussa tracciatura. Così i controviali avranno una semplice indicazione - che accontenti tutti, automobilisti e ciclisti -, con una segnaletica verticale e orizzontale, con tanto di cartelli, che includa tutti quanti i fruitori della strada, soprattutto come richiesto dalle associazioni.

Sul fatto di riconsiderare le nuove segnaletiche è stato d’accordo anche Enrico Musso, il responsabile della mobilità sostenibile per il Comune di Genova, che ha spiegato anche come una tracciatura al centro del controviale avrebbe messo in pericolo i ciclisti e, fatto non di poco conto, gli ultimi utenti della strada in aumento: quelli in monopattino, che avrebbero rischiato di essere sorpassati e quindi più a rischio di contatto o, peggio, di incidente.

“Con la nuova segnaletica dovrebbero lasciare solo le frecce e i simboli delle bici - annuncia il presidente del Municipio VIII Medio Levante, Francesco Vesco - Tuttavia, in generale, per le piste ciclabili che stanno aumentando in tutta la città, non solo in questo Municipio, non è semplice disegnare tracciati definiti in sede promiscua - spiega - perché viene tracciato un percorso obbligato che tuttavia è estremamente utile non solo alle biciclette, ma anche per chi usa il monopattino, utenti in crescente numero a Genova e serve soprattutto per evitare incidenti gravi come quello di Marassi e di cui nessuno si è dimenticato. Con la pista ciclabile monopattini e biciclette sono più visibili dagli automobilisti, ma specialmente dalle due ruote”.

Il presidente aggiunge che il vincolo dei 30 km/h nei controviali è sempre esistito. “Le piste ciclabili in una città difficile come Genova - chiude - rappresentano tuttavia il futuro: anche a Pescara ne sorgerà una analoga. Si tratta di piste sperimentali, ma rappresentano tuttavia la volontà di gettare le basi di qualcosa di più concreto. Siamo tutti consapevoli che a Genova il cambiamento non è sempre il benvenuto, ma anche questi fruitori oggi circolano lungo le nostre strade e sono in aumento: occorre comunque dare loro spazio e visibilità, per offrire e garantire maggior sicurezza”.

Rosa Cappato

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