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Attualità | 08 marzo 2021, 19:10

Nursing Up sul piano vaccini propone di coinvolgere subito gli infermieri dipendenti

De Palma: "Occorre una svolta decisiva ed immediata"

Nursing Up sul piano vaccini propone di coinvolgere subito gli infermieri dipendenti

"Occorre una svolta, decisiva e immediata nel piano vaccini, perciò informiamo gli organi di stampa che, a seguito dei contatti intercorsi con l’entourage del generale Figliuolo, nuovo Commissario straordinario all’emergenza sanitaria, abbiamo inviato nelle ultime ore una nostra proposta che prevede il coinvolgimento concreto degli infermieri dipendenti; parliamo di quelli che non sono già impegnati nel lavoro straordinario per le Asl, dovrebbero essere oltre centomila e aspettano da tempo solo d'essere chiamati": a dichiararlo è Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up.

I vertici del sindacato hanno pensato d’interpellare direttamente il generale Figliuolo con la speranza che finalmente si possa mettere in atto una sinergia concreta tra le parti in causa, ovvero struttura commissariale, governo, regioni e quei sindacati che conoscono bene le potenzialità professionali degli infermieri, la categoria in assoluto più esposta al rischio dal primo giorno di questa pandemia, quella che più di altre è stata capace di reggere il peso dell’emergenza, ma anche quella che possiede le qualità e gli strumenti per consentire all’Italia di uscire fuori dall’incubo entro l’anno in corso.

Questi i punti nodali della proposta: 1) lavoro di squadra tra infermieri dipendenti, centri unici prenotazione regionali, strutture Asl che già operano nel contesto vaccinale e Protezione civile. Obiettivo: immunizzazione di massa a partire da aprile; 2) possibilità di vaccinare gli italiani anche porta a porta, attività che potrebbe essere agevolata dal sostegno delle forze armate o della Protezione civile secondo le indicazioni meglio dettagliate nel piano; 3) previste 86 milioni di somministrazioni circa (prima e seconda dose), questo numero, che può aumentare in base al bisogno, tiene conto dei numeri necessari per raggiungere 115 milioni di somministrazioni al netto di quelle già effettuate e di quelle che continueranno ad effettuare le strutture delle Asl già operative sul territorio.

Ci sono oltre 256.000 infermieri dipendenti del servizio sanitario nazionale, di questi oltre centomila non svolgono prestazioni extra ordinarie, ciò significa che questi professionisti possono mettersi a disposizione dopo il loro orario di servizio per garantire la presenza nei centri vaccinali o per recarsi a domicilio.

Il progetto potrebbe realizzarsi in tempi inferiori rispetto a quelli previsti ed a costi che potrebbero scendere anche sotto il 40% delle cifre sopra ipotizzate. Infatti l’obiettivo numerico di somministrazioni attese potrebbe essere ridotto a circa 35 milioni in luogo degli 86.400.000 ipotizzati.

Comunicato stampa

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