Attualità - 09 marzo 2021, 12:30

Lotta alla processionaria, prime segnalazioni nel Municipio IX Levante

I casi a Quarto Alta e in via Redipuglia, il consigliere municipale Nicholas Gandolfo (Cambiamo con Toti) e l’assessora municipale Patrizia Arrighetti hanno mobilitato Aster

Lotta alla processionaria, prime segnalazioni nel Municipio IX Levante

Lotta alla processionaria, prime segnalazioni. In questi giorni è stata segnalata la presenza di processionarie a Quarto Alta e in via Redipuglia a Nicholas Gandolfo, consigliere delegato ‘Cambiamo con Toti’, al Municipio IX Levante.

“Dopo le segnalazioni dei cittadini - spiega - mi sono subito attivato per sottoporre la problematica al Municipio e all’assessore alla Tutela degli Animali, Patrizia Arrighetti, che ringrazio”.

L'assessore ha riferito a Gandolfo di aver immediatamente informato ‘Aster Verde’ per avere un pronto intervento sul problema. Le processionarie possono provocare gravi danni e reazioni allergiche. I bruchi delle processionarie sono pericolosi e rappresentano una minaccia per la salute dell'uomo e per quella degli amici a quattro zampe.

Questo lepidottero si nutre delle foglie dei pini e di altre conifere. È un infestante molto aggressivo e distruttivo, che può portare alla defogliazione totale dell'albero che lo ospita, grazie alle potenti mandibole dell’insetto. Il suo nome deriva dalla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di processione. Il ciclo vitale comincia in estate dopo il tramonto: gli esemplari adulti emergono dal suolo trasformati in farfalle. Dopo qualche giorno e l'accoppiamento, le femmine cercano luoghi adatti alla deposizione delle uova, mentre i maschi muoiono. Ciascun esemplare femmina può deporre fino a 300 uova, che vengono disposte lungo gli aghi di pino. Dopo circa un mese le uova si schiudono e danno origine alle larve affamate che cominciano a cibarsi degli aghi di pino, muovendosi in gruppo.

Durante l’autunno, quando le temperature diventano progressivamente più rigide, le processionarie creano il nido assai riconoscibile sugli alberi, che ricorda quello del baco da seta, con tanti fili bianchi e fasciarlo: qui affrontano l’inverno. Il ciclo vitale riprende in primavera, quando i bruchi dall’aspetto morbido color marrone-dorato abbandonano la pianta ospite e, in ‘processione’, si dirigono sottoterra, a circa 15 centimetri di profondità. Raggiunta la maturità si trasformano in farfalle ed emergono dal suolo.

Il fenomeno a Genova, nelle zone verdi, si presenta ogni anno puntuale e non va sottovalutato. Gandolfo ricorda ai cittadini come comportarsi in caso di contatto con i peli urticanti di processionaria: “I bambini devono lavare subito l'area interessata e recarsi dal medico o nel più vicino pronto soccorso”.

Anche i cani sono a forte rischio: il contatto con il loro delicato apparato digerente o respiratorio potrebbe essere fatale. In caso di ingestione o inalazione di peli urticanti di processionaria è necessario intervenire immediatamente lavando le aree interessate dal contatto con acqua e indossando dei guanti in lattice, in maniera tale da allontanare la sostanza urticante dall'animale. Poi bisogna portare immediatamente il proprio amico dal veterinario, dove riceverà tutte le cure del caso. I sintomi potrebbero variare in base all'esposizione. Si riscontra un’eccessiva salivazione, vomito o diarrea, aumento della temperatura corporea. “È fondamentale segnalare la presenza di nidi di processionaria sugli alberi di pino - chiude il consigliere - per tutelare i bambini e i nostri amici a quattro zampe”. È fortemente sconsigliato il metodo ‘fai da te’, rivolgendosi, invece, ad esperti che usano specifici prodotti fitosanitari che bloccano l'infestazione di questo pericoloso lepidottero.

Rosa Cappato

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