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Attualità | 25 marzo 2021, 17:56

San Siro di Struppa: trenta famiglie senza una strada carrabile da cui far passare ambulanze e mezzi di soccorso

Un progetto c’è e prevede di rendere transitabile via alla Chiesa di San Siro di Struppa, ma è bloccato dal diniego di un privato a cedere una piccola porzione del suo terreno: una richiesta che si trascina da anni

San Siro di Struppa: trenta famiglie senza una strada carrabile da cui far passare ambulanze e mezzi di soccorso

Una strada carrabile da cui far transitare ambulanze e mezzi di soccorso: è la richiesta che si trascina da anni di una trentina di famiglie che vivono attorno al tracciato dell’Acquedotto storico di San Siro di Struppa. “Si tratta di rendere carrabile via alla Chiesa di San Siro di Struppa con la realizzazione di una strada di tipo rurale a basso impatto ambientale già in parte esistente ma rimasta a metà a causa di un fico” rivela il motivo, diventato il simbolo del contendere, Fabio Mazzarello, un residente della zona.

A bloccarne il proseguimento infatti è il diniego di un privato a cedere una piccola porzione di terreno per la costruzione dove appunto cresce questo fico di famiglia: “Si tratta della concessione di soli 2/3 mq che permetterebbero il completamento della strada parallela al tratto di Acquedotto Storico che dal cimitero di San Siro di Struppa raggiunge salita Serroni; dopo questo tratto tutti gli altri proprietari hanno già dato la loro disponibilità a concedere i terreni per la realizzazione della strada” dice Marina Pastorino, ex consigliera municipale che ha la mamma che vive in zona e ricorda che di questo progetto se ne parlava già cinquant’anni fa.

La mancanza di una strada carrabile, oltre a rendere difficili, se non in alcuni casi impossibili, gli interventi d’emergenza (“Abbiamo spento diversi principi di incendio da soli e fortunatamente finora è andata bene, perché neanche l’elicottero può raggiungere la zona a causa dei fili dell’alta tensione” dice Pastorino), preserverebbe anche il tracciato dell’Acquedotto storico visto che le persone ci passano sopra con la macchina per raggiungere le abitazioni ed è anche l’unico tracciato da cui può passare, in caso d’emergenza, l’ambulanza piccola, la sola che può raggiungere la zona: “Ma purtroppo c’è un solo mezzo a disposizione e quand’è impegnato in un’altra emergenza ci tocca arrangiarci, com’è successo la scorsa estate che abbiamo dovuto portare un ragazzo che non poteva deambulare su una carriola fino all’ambulanza grande sulla strada” racconta Mazzarello che non vorrebbe trovarsi più a dover assistere a certe scene.

La stessa Federazione delle associazioni dell’Acquedotto Storico preme affinché la strada si faccia visto che negli ultimi tempi il tracciato è sempre più frequentato e quando nei weekend è sovraffollato diventa difficile anche fare dei soccorsi sull’acquedotto nel caso ci fosse bisogno: “Una strada alternativa invece risolverebbe tutti questi problemi” dicono dalla Federazione. “La nostra speranza - conclude Pastorino - è che il Comune capisca le difficoltà di questa zona e faccia in modo che il privato ceda quei 2-3 metri che ne ostacolano la realizzazione, visto che un primo lotto in passato è stato realizzato si tratterebbe solo di proseguire e finire la strada che comunque versa in pessime condizioni coi muretti di sostegno pericolanti”.

A sostenere le richieste dei cittadini anche il Municipio della Media Valbisagno: “Insieme ai cittadini stiamo lavorando da inizio mandato per chiedere la realizzazione di questa strada in quanto la riteniamo fondamentale per servire quelle famiglie e chiediamo che si arrivi entro la fine dell’anno con la progettazione di una strada, anche di tipo forestale, che possa essere portata avanti anche tramite eventuali espropri” dice il presidente Roberto D’Avolio.

Rosangela Urso

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