Politica - 31 marzo 2021, 16:02

‘Rider e Amazon, precarietà digitali’: il dibattito organizzato dal Pd di Albaro

Appuntamento domani alle 18 in videoconferenza con l’iniziativa organizzata da Elena Putti, segretaria del Circolo; venerdì scorso anche a Genova ha avuto luogo una manifestazione di protesta del settore

‘Rider e Amazon, precarietà digitali’: il dibattito organizzato dal Pd di Albaro

‘Rider e Amazon, precarietà digitali, il lavoro nel capitalismo delle piattaforme’: di questo si parla domani in videoconferenza alle 18 sulla pagina facebook del Pd di Albaro nel Municipio VIII Medio Levante, evento organizzato da Elena Putti, segretaria del Circolo: “Il tema del lavoro e in particolare delle nuove precarietà nell’epoca del capitalismo delle piattaforme dev’essere al centro del buon dibattito politico, - dichiara - perciò sono contenta d’aver organizzato quest’incontro per dare voce e forza alle richieste dei lavoratori di oggi e domani”.

Venerdì scorso anche nella nostra città si sono mobilitati i rider, i sempre più numerosi dipendenti precari che consegnano cibo e prodotti d’ogni genere con vari mezzi di trasporto, spesso in bici; l’evento ha suscitato molto clamore, organizzato in tutta Italia dalla rete ‘Rider X i diritti’ che ha organizzato uno sciopero a livello nazionale: erano quasi cinquanta in piazza de Ferrari con lo slogan ‘Nessuno ordina nessuna consegna’, con l’invito ai cittadini per un embargo sulle principali piattaforme come Amazon; a Genova sono quasi cinquecento queste persone e da tempo chiedono un contratto collettivo di lavoro. In piazza c’erano anche i sindacati, oltre al consigliere regionale Sansa e il sindaco Bucci, ma anche la Camera del lavoro e le principali categorie; e allora il Pd, sensibile a questa problematica, l’approfondisce in un evento che si auspica già molto partecipato.

Diversi gli interventi: Tommaso Falchi dei ‘Rider Union Bologna’; Gianluca Chiaramonte, segretario del Pd di San Fruttuoso; ci sarà il video messaggio del ‘Coordinamento Rider Genova’ e quello di ‘Lavoratori Amazon Genova e Alabama (Usa)’; interverranno anche Chiara Grimaudo, parlamentare della segreteria nazionale del Pd, e Laura Andrei, segretaria generale Filt-Cgil Liguria.

Nel dibattito si torna sul ‘No delivery day’ approfondendo la natura di queste piattaforme di consegne a domicilio, cresciute in modo esponenziale da un anno a questa parte con la chiusura di bar e ristoranti e la gente costretta a casa per la pandemia. La mobilitazione nazionale è stata organizzata proprio per porre l’accento sul fatto che in tutta Europa le aziende mettono in regola i ciclofattorini e garantiscono loro i diritti, sicurezza e salario. In Italia invece in molti ancora rifiutano il confronto con le organizzazioni sindacali per arrivare a contratti che tutelino i rider. E sebbene lunedì i rappresentanti di Just Eat Takeaway, Express Italy srl e i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil abbiano firmato un primo storico accordo grazie al quale i lavoratori della società di food delivery avranno, oltre ad uno stipendio minimo, Tfr, previdenza, integrazione salariale in caso di malattia, infortunio, maternità/paternità, ferie, orario di lavoro minimo garantito, diritti sindacali e molto altro, la strada è ancora lunga. Se ne parla domani. “Spero vorrete seguirci - conclude Putti - ed intervenire tramite i commenti”.

Rosa Cappato


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