Il direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta definisce il progetto della Green Logistics Valley della Valpolcevera il “volano della nostra economia, una sintesi perfetta tra mondi ed economie”. Alle sue parole fanno eco quelle del sindaco di Genova Marco Bucci che parla di “sfida e opportunità”.
“Le parole del sindaco Bucci sono condivisibili quando però sono sostenute da fatti e progetti che rendano una scelta condivisa dal territorio – dichiara il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino –. Anche noi come gruppo consiliare siamo per lo sviluppo del territorio e della portualità, ma avendo ben chiaro che proprio su questi due temi Genova, negli anni, ha già pagato molto perché, spesso e volentieri, si è guardato solo alla costruzione delle infrastrutture (come, per esempio, il porto Ponente), senza nessun tipo di vera attenzione nei confronti delle difficoltà e dei disagi della popolazione”.
Il progetto di Spediporto coinvolge una vallata, quella della Valpolcevera, che è una delle zone in cui le servitù industriali hanno fatto pagare un prezzo altissimo in tema di inquinamento, devastazione del territorio, con difficoltà e limitazioni presenti ancora oggi, soprattutto oggi, in tema di viabilità. Il crollo del Morandi nel 2018 ha acuito ancora di più problematiche già esistenti nella vallata, che rappresenta il 10,8% della città metropolitana.
“Io credo che i progetti debbano confrontarsi con le esigenza della popolazione, misurarsi con la natura di quel territorio – prosegue il consigliere regionale Pastorino – e pensare immediatamente a quali siano le operazioni compatibili con la tutela dell’ambiente e con la mobilità. Perché se non viene fatto questo, – spiega Pastorino – rischiamo di trovarci degli enormi depositi di container o di semi rimorchi che, oltre ad aumentare le servitù all’interno della zona, non garantiscano un elemento indispensabile, l’occupazione”.
Per il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino, un progetto di questa portata “dovrebbe essere costruito con un’analisi attenta del territorio, con un’attenzione non solo agli elementi di carattere economico, ma anche a quelli sociali e culturali che si determinerebbero nelle zone interessate”.
“Per noi questa iniziativa, o viene accompagnata da un vero e proprio processo di rigenerazione urbana e sociale, oppure è, evidentemente, solo uno slogan, capace però di aumentare le difficoltà della Valpolcevera”, chiosa Pastorino.