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Politica | 20 aprile 2021, 09:55

Grillo difende il figlio dall'accusa di stupro: scoppia la polemica

Il fondatore del Movimento 5 Stella ha pubblicato nella giornata di ieri un video su Facebook: "Perché non li avete arrestati? Perché vi siete resi conto che non è vero niente"

Grillo difende il figlio dall'accusa di stupro: scoppia la polemica

Un video sfogo quello pubblicato nella giornata di ieri sui social da Beppe Grillo, fondatore del Movimento del 5 Stelle, in difesa del figlio Cirio, accusato assieme ad altri suoi tre amici di stupro. 

"Io voglio chiedere veramente perché un gruppo di stupratori seriali non è stato arrestato, la legge dice che vanno presi e messi in galera e interrogati. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo" ha attaccato Grillo. 

"Perché non li avete arrestati? Perché vi sete resi conto che non è vero niente, non c'è stato niente perché chi viene stuprato fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano" incalza il fondatore del Movimento 5 Stelle. 

"C'è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c'è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così... perché sono quattro coglioni" conclude Grillo. 

Il video pubblicato sul famoso social network ha scatenato reazioni e polemiche. Sopratutto nel mondo politico. Dal centrodestra al Partito Democratico sono partiti attacchi nei confronti del fondatore del Movimento. Ma non sono mancate reazioni all'interno del M5S. 

"Sono e siamo umanamente vicini a Beppe Grillo, un uomo e un padre che sta vivendo un dramma che non è augurabile a nessuno - ha scritto su Facebook Vito Crimi, il reggente del M5S - Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che accerterà la verità. Quando si ha a che fare con la vita delle persone, con vicende di una tale delicatezza, è più che mai opportuno che i fatti vengano trattati dai media evitando conclusioni affrettate e la ricerca di sensazionalismi". 

"Sei un papà e ti capisco. Spero che tutto si possa chiarire e alla svelta. Coraggio Beppe" ha solidarizzato Alessandro Di Battista. 

"Ciò che prova Beppe a livello umano posso solo immaginarlo, e da mamma gli sono vicina. La Magistratura è al lavoro, perciò auspico che giornali e talk show lascino che questa vicenda si risolva, come giusto che sia, in tribunale. Serve rispetto: no a speculazioni da sciacalli" commenta sui social la senatrice del M5S Paola Taverna. 

"La vicenda che riguarda il figlio di Beppe Grillo è certamente un fatto privato e sul quale è compito della magistratura indagare. Ma le parole di Beppe Grillo sono invece pubbliche, e le ho trovate davvero molto gravi, a tratti sconcertanti - ha aggiunto su Facebook Brando Benifei, capodelegazione Pd al Parlamento Europeo - In uno sproloquio intriso di maschilismo, qualunquismo e sessismo, la cosa peggiore è la messa in dubbio della credibilità della vittima perché avrebbe aspettato 8 giorni a denunciare lo stupro. Come spesso purtroppo accade assistiamo ad un odioso ribaltamento delle responsabilità: l’attenzione si sposta dal presunto stupratore alla vittima, che ovviamente è la ragazza, accusata di essere falsa. Questo video ora è virale, verrà visto da centinaia di migliaia di persone. Ci vorrebbe ben altra sobrietà e rispetto quando si parla di questioni così delicate e terribili". 

"Non mi permetto di commentate il padre. Il capo-partito però si. I 5 Stelle sono mica quelli della piena fiducia nella magistratura - ha commentato ieri sera a Quarta Repubblica Matteo Salvini, leader della Lega - Guai ai politici di destra che osano commentare qualche magistrato o sentenza. Se sei garantista, non puoi applaudire Salvini che viene mandato a processo e poi decidere che non c'è stato stupro. Spero che la linea difensiva di questo ragazzo, che mi auguro si riveli innocente perché non voglio il male di nessuno, non sia che la ragazza ha denunciato troppo tardi. Una donna che viene sfiorata o stuprata, non deve motivare perché ci ha messo una settimana. Una è la vittima e l'altro deve giustificare se il rapporto è consensuale o no. Anche se infilare la bottiglia di Vodka nella bocca di qualcuno, quattro contro uno non è il massimo della vita". 

"Il video di Grillo è allucinante. C'è dentro tutto quello che la politica non può e non deve essere" ha twittato Matteo Orfini del Pd.

"'Ma se vieni stuprata, poi vai a fare kitesurf?'. Basterebbe questa frase di Grillo - pura colpevolizzazione della vittima - a bandirlo per sempre da qualsiasi tavolo politico. Utile se avvenisse, anche per lavorare all'alleanza possibile con M5s senza il peso della sua barbarie" ha scritto sempre su Twitter Andrea Romano del Partito democratico.

Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore del TgLa7 Enrico Mentana: "Come padre, solidarizzo con Grillo; come direttore di giornale non ho mai dato spazio all'inchiesta preliminare sulla vicenda; come giornalista non posso non notare che il giustizialismo colpevolista praticato sistematicamente dal Movimento creato da Grillo contro i familiari degli avversari politici si trasforma in garantismo in questa occasione". 

Redazione


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