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Attualità | 21 aprile 2021, 20:40

Covid, dal CdM ok al nuovo decreto valido fino al 31 luglio: ma è scontro sul coprifuoco

Fino all'1 giugno resterà alle 22, dopo maggio si valuterà la situazione. Ok a ristoranti all'aperto

Covid, dal CdM ok al nuovo decreto valido fino al 31 luglio: ma è scontro sul coprifuoco

Alla fine ha vinto l'ala rigorista del Governo su quello che nelle ultime ore era diventato il nodo cruciale su cui si sono confrontate le varie forze politiche dell'esecutivo nell'approvazione del nuovo decreto legge con le misure per contrastare la pandemia, ovvero il coprifuoco, che resterà alle 22.

A prevalere è stata quindi l'idea "resistente" rispetto alla richiesta della Lega e delle Regioni di prorogarlo alle 23, sostenuta non solo dal premier Draghi e supportata dal Comitato Tecnico Scientifico, ma anche dal ministro Maria Stella Gelimini che ha sottolineato la necessità di procedere gradualmente.

Tale misura dovrebbe così rimanere in vigore fino al termine di maggio, quando si valuterà, sempre rispetto ai dati epidemiologici disponibili, se modificare questa norma che fa da contraltare alla soddisfazione per quanto ottenuto dal settore della ristorazione, che torna ad aprire dal 26 aprile i propri dehors pranzo e cena ma solo se la regione di appartenenza sarà in zona gialla.

Le misure

Sarà la zona gialla (o ancor meglio, quella bianca) la discriminante principale per le riaperture.

Tra le novità principali contenute nel testo approvato nel tardo pomeriggio dal Consiglio dei Ministri il ritorno in presenza fino al 100%, sempre da lunedì prossimo, degli studenti delle scuole superiori in zona gialla e arancione (dal 50% al 70% in zona rossa), e l'istituzione del cosiddetto "green pass" per muoversi liberamente tra Regioni anche di colore diverso solo se si ha completato il ciclo vaccinale, con tampone negativo o guariti dal Covid nei 6 mesi precedenti allo spostamento.

E se all'interno delle abitazioni private ci si potrà recare in 4 oltre al nucleo familiare convivente, qualche spiraglio arriva anche per cinema e teatri. In relazione all'andamento epidemiologico potrà essere autorizzata la presenza anche di un numero maggiore di spettatori rispetto ai 500 previsti al massimo al chiuso e ai mille all'aperto o al 50% della capienza. Ferme restando quelle che saranno le linee guida dettate dal Cts.

Dal giugno poi, sempre in zona gialla, tornerà il pubblico anche per "le manifestazioni e gli eventi sportivi di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale" con una capienza consentita pari al 25% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 1000 spettatori per gli impianti all’aperto e 500 per quelli al chiuso, con la possibilità, tuttavia, "per eventi di particolare rilevanza e tenuto conto delle caratteristiche dei siti" di autorizzare la presenza di un numero maggiore di spettatori.

Dal 15 giugno potranno poi ripartire anche le fiere e dall'1 luglio i congressi, così come le attività dei centri termali e i parchi tematici e di divertimento.

Lo scontro politico

Se, come detto, a sostegno di queste scelte si è espressa la parte politica di esecutivo riconducibile al centrosinistra (PD e LeU) e il MoVimento 5 Stelle, ma anche i ministri di Forza Italia, lo strappo si è verificato con la Lega.

Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha annunciato come i suoi non hanno votato a favore di "un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni" senza "dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole".

"Voteremo il prossimo decreto se insieme al piano vaccinale e alla tutela della salute prevedrà il ritorno alla vita e il ritorno al lavoro", ha concluso.

Mattia Pastorino

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