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Attualità | 21 aprile 2021, 17:24

"Riaperture di bar e ristoranti fondamentali per il nostro vino": l'appello di Coldiretti Liguria

Si attende un impatto rilevante dall'allentamento delle restrizioni, dal mercato segnali di crescita per il consumo domestico mentre resiste l'export

"Riaperture di bar e ristoranti fondamentali per il nostro vino": l'appello di Coldiretti Liguria

La riapertura di ristoranti, bar, ittiturismi e agriturismi vale 2,5 miliardi per il vino italiano, il settore dell’agroalimentare made in Italy più penalizzato dall’emergenza covid, con la chiusura del canale della ristorazione che rappresenta, anche per le eccellenze Doc liguri, uno dei primi mercati di sbocco. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti diffusa in occasione dell’incontro on line “Il mercato del vino dopo un anno di pandemia” promosso da Coldiretti e dal Comitato di supporto alle politiche del vino che traccia il bilancio degli effetti del Covid sul Vigneto Italia.

La possibilità di ripresa delle attività di ristoranti, bar e agriturismi – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – ha un impatto rilevante dal punto di vista economico anche per il settore vitivinicolo ligure, poiché interessa soprattutto i prodotti a maggior valore aggiunto, come le nostre denominazioni di origine e indicazione geografica". 

"Dall’inizio della pandemia - proseguono -, la riduzione degli ordinativi non è stata compensata dall’aumento dei consumi domestici, anche se il vino e gli spumanti sono stati molto apprezzati durante i vari lockdown, con una crescita degli acquisti, a livello nazionale, rispettivamente dell’8,3% e del 7,5% nel 2020 rispetto all’anno precedente (analisi Coldiretti su dati Ismea). Sul mercato estero poi i vini DOC locali stanno resistendo, spinti soprattutto dall’alta qualità della produzione, ma è necessario supportare il settore e difendere le nostre eccellenze, anche da eventuali etichettature allarmistiche che rischiano di diffondersi fuori dai confini nazionali".

"In gioco c’è il futuro del primo settore dell’export agroalimentare Made in Italy che genera opportunità di lavoro per persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, oltre ad  attività connesse e di servizio" concludono Boeri e Rivarossa. 

Redazione

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