Attualità - 25 aprile 2021, 17:32

Pra’, il QR code sotto le strade della Resistenza: il bel progetto della sezione Anpi in delegazione

L’iniziativa è stata completata nei giorni scorsi, insieme ai ragazzi del Collettivo Burrasca. Ne dà l’annuncio il presidente Silvano Chierotti. Uscito anche il libro ‘Ti racconto la Resistenza’. Questa sera diretta Facebook sui fatti della Benedicta

Che cosa fece la 334a Brigata Est S.A.P.? E chi era Vincenzina Bozzo, detta Claudia? E chi erano Antonietta Vignolo, detta Tonia, e Tina Bertolotto, detta Alba? E quante altre storie legate alla Resistenza ci sono in delegazione e meritano di essere raccontate e riscoperte, ma ancor prima meritano di essere ricordate per sempre? 

Se c’è un luogo simbolo di quanto accadde oltre settantacinque anni fa, nel Ponente genovese, questo luogo è sicuramente Pra’, e infatti la sezione locale dell’Anpi è una delle principali e delle più attive in tutta Genova. 

A Pra’ accaddero fatti che passarono alla storia, vissero personaggi che passarono alla storia, ma siccome poi la storia rischia di diventare opaca, con il passare del tempo e delle generazioni, servono iniziative in grado di fissarla, e di fissarla sempre di più. 

Va in questo senso quanto fatto nei giorni scorsi dall’Anpi di Pra’: un progetto che è iniziato qualche mese fa e che è culminato in queste giornate, in occasione del 76o anniversario dalla Liberazione dell’Italia

A spiegare l’iniziativa è Silvano Chierotti, presidente dell’Anpi praese: “Nell’ambito delle celebrazioni per il 25 Aprile, con le ragazze e i ragazzi del Collettivo Burrasca abbiamo affisso i QR code sotto le targhe toponomastiche delle vie praesi dedicate alla Resistenza. Inquadrandoli con lo smartphone, sarà possibile accedere a una pagina web e leggere le storie delle persone e dei fatti a cui fanno riferimento, con la possibilità di fare un breve itinerario virtuale tra di esse. L’iniziativa è stata realizzata con il partenariato del Municipio VII Genova Ponente”. 

Ecco perché le gesta della 334a Brigata Est S.A.P., di Claudia, Tonia, Alba e di tante altre persone non saranno più ignote, né così lontane nel tempo: perché, al contrario, saranno costantemente a portata di telefonino. 

Questa sera alle 21, inoltre, sempre nell’ambito delle iniziative legate al 25 Aprile, attraverso una diretta Facebook che si potrà seguire sulla pagina dell’Anpi Sezione Genova Pra’, Silvano Chierotti e Alessandro Borghi parleranno de ‘La Resistenza dopo la Benedicta, “per raccontare di come la strage della Benedicta portò a profondi e indispensabili cambiamenti nella Resistenza, decisivi per la sconfitta dei criminali nazifascisti”. 

L’impegno dell’Anpi Pra’ sul territorio è massimo, e non solo in queste giornate, ma per tutto l’anno: e va dal tesseramento agli incontri, dal centro studi a numerosissime altre iniziative. Era il 23 aprile del 1945 quando Pra’, grazie all’orgoglio e al sacrificio della 334a Brigata Est S.A.P. e degli stessi cittadini praesi, si liberò dall’occupazione nazifascista. 

Sono momenti fissati nella memoria, ma anche sulle pagine di un libro uscito di recente: s’intitola ‘Ti racconto la Resistenza’ e nasce da un’idea di Letizia Mantelli. “Una raccolta di storie vissute in prima persona o tramandate, che narrano vicende, momenti di vita quotidiana e lo spirito con il quale si è combattuto il nazifascismo”, spiegano i componenti dell’Anpi di Pra’. 

E Silvano Chierotti, attraverso uno splendido intervento nei giorni scorsi in occasione del Consiglio Municipale del VII Ponente, ha fatto sicuramente la sua parte, ricordando e celebrando i Martiri della Benedicta, “quei 178 ragazzi trucidati e diverse centinaia deportati e altri arrestati e fucilati successivamente. Quei ragazzi rifiutarono di combattere al fianco degli occupanti nazifascisti dopo l’8 settembre, e scelsero tutti di difendere il nostro paese e combattere le atrocità della dittatura fascista. Cosa determinò tale tragedia fu sicuramente anche l’attrito che le differenti nature politiche delle diverse brigate partigiane presenti in quella zona producevano, indebolendo l’organizzazione antifascista e portando a quella che fu quella tragedia. Questo loro timore, nel confronto politico tra differenti pensieri, fu pagato a caro prezzo dai partigiani stessi, e da quel momento l’elemento che fu determinante nella lotta al fascismo fu proprio l’unità, tra comunisti (ultimamente sotto attacco, dimenticando la loro importanza nella lotta al fascismo), cattolici socialisti anarchici ex militari e milioni di civili”. 

Secondo Chierotti, “ciò che sta accadendo adesso, e purtroppo la direzione che si sta prendendo in tal senso, apre al serio pericolo del ritorno di certi criminali. Quindi mi appello a tutte le forze politiche: uniamoci in difesa dei valori del nostro paese, combattiamo tutti il ritorno dei fascisti e il revisionismo storico. È proprio sul piano storico culturale che siamo chiamati a combattere in questo momento, e non possiamo certamente sottrarci a questo nostro dovere. Durante i rastrellamenti e nei campi di concentramento, nazisti e fascisti erano soliti lanciare in aria i neonati, per sparagli come se stessero tirando al piattello. Quando qualcuno fa il saluto romano o crede di poter chiedere appoggio politico a chi si rifà al fascismo, se lo ricordi. Noi saremo sempre pronti a combattere l’ideologia nazista e fascista, loro sì equiparabili”. 

Come non essere d’accordo.  

Alberto Bruzzone