Politica - 28 aprile 2021, 08:37

Molestie sui bus, il Municipio Ponente: "Più formazione per il personale Amt"

I gruppi consiliari lo chiedono attraverso un’interpellanza: "È triste constatare come anche la linea 1 dell’Amt, unico asse di forza che collega il Municipio VII Ponente col centro città, non sia esente da tali denunce e testimonianze"

Nei giorni scorsi un episodio di molestie sessuali ai danni di una ragazza a bordo di un bus dell’Amt ha suscitato notevole scalpore, se n’è parlato fittamente pure nelle diverse sedi istituzionali anche perché si tratta dell’ennesima situazione inaccettabile che avviene a bordo dei mezzi pubblici.

Sul tema quindi prende posizione, com’è giusto e sacrosanto che sia, anche il Municipio VII Ponente attraverso un’interpellanza al sindaco di Genova, Marco Bucci che è stata presentata dal consigliere municipale di A Sinistra Filippo Bruzzone e poi sottoscritta da tutti gli altri gruppi: Ugo Truffelli per il Partito Democratico, Giovanni Battista Sacco per la Lista Crivello, Massimo Currò per il Movimento 5 Stelle, Luca Bozzo per la Lega, Michela Corronca per Vince Genova, Carlo Calcagno per Chiamami Genova e Fulvia Musso e Fabio Quartino per il gruppo misto.

Nel testo dell’interpellanza si ricorda che “secondo l’ordinamento italiano, s’intende violenza sessuale ex articolo 609 bis del Codice penale, la condotta che comprende qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo, pur se fugace ed estemporaneo, tra soggetto attivo e soggetto passivo del reato, ovvero in un coinvolgimento della sfera fisica di quest’ultimo, ponga in pericolo la libera autodeterminazione della persona offesa nella sfera sessuale. Il reato di molestia sessuale (articolo 660 del Codice penale) si caratterizza in presenza di espressioni volgari a sfondo sessuale, ovvero di atti di corteggiamento invasivo e insistito diversi dall’abuso sessuale. Ma è altresì configurabile il tentativo di delitto di violenza sessuale quando, pur in mancanza di contatto fisico, la condotta tenuta dal soggetto attivo denoti il requisito soggettivo dell’intenzione di raggiungere l’appagamento dei propri istinti sessuali e quello oggettivo dell’idoneità a violare la libertà di autodeterminazione della vittima nella sfera sessuale, secondo una sentenza della Corte di Cassazione del 2012”.

Tornando all’episodio in questione si fa presente “che purtroppo sia tramite apposita denuncia, sia attraverso testimonianze, si è appreso come, specie per le ragazze genovesi, i mezzi Amt rappresentino un luogo dove possono realizzarsi le condotte esposte in premessa. È triste constatare come anche la linea 1 dell’Amt, unico asse di forza che collega il Municipio VII Ponente con il centro città, non sia esente da tali denunce e testimonianze. In questo contesto, le giovani hanno chiesto alle massime autorità d’intervenire per combattere e prevenire questo fenomeno attraverso azioni concrete e anche i centri antiviolenza hanno immediatamente dato la loro disponibilità a sostegno delle vittime di molestie, ma anche rispetto ad azioni di sensibilizzazione e di prevenzione, azioni peraltro da loro già svolte quotidianamente”.

Secondo i firmatari dell’interpellanza “la formazione rimane uno degli strumenti cardine non solo per sensibilizzare il personale Amt, ma anche per fornire strumenti corretti per fronteggiare eventuali situazioni di molestie a danno di donne sui mezzi pubblici”. Quindi s’interpellano il sindaco e l’assessore competente “per conoscere nel dettaglio quali misure la civica amministrazione pone attualmente in essere, per rendere i mezzi Amt, specie le linee che transitano all’interno del territorio municipale, sicuri per tutta la cittadinanza, in particolare per evitare atteggiamenti morbosi, troppo spesso rivolti al genere femminile, e come intende implementare tali misure dopo i recenti fatti incresciosi”.

Intanto nei giorni scorsi è stato identificato e denunciato dai carabinieri l’uomo che circa un mese fa si era masturbato davanti a una giovane di 23 anni a Genova a bordo di un bus Amt della linea urbana numero 7. Partendo da alcuni indizi forniti, visionando le numerose immagini delle telecamere lungo il tragitto del bus ed incrociando i dati con eventi della medesima natura, i carabinieri hanno individuato il presunto colpevole, comparando le immagini con dei cartellini segnaletici. L’uomo, che abita nella delegazione di San Martino, gravato da pregiudizi di polizia anche specifici, è stato denunciato per ‘atti osceni e molestie’: è un passo importante ma non certo l’unico.

Alberto Bruzzone


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