Attualità - 06 maggio 2021, 10:30

Gruppo NO alle piste ciclabili d'intralcio alla viabilità ordinaria: "Superato il problema di Corso Italia, partecipiamo al cambiamento della nostra città"

La nota del gruppo

Gruppo NO alle piste ciclabili d'intralcio alla viabilità ordinaria: "Superato il problema di Corso Italia, partecipiamo al cambiamento della nostra città"

"Dopo l’incontro col sindaco Bucci e l’assessore Campora di mercoledì 28 aprile, (che colgo l’occasione di ringraziare ancora) e la presentazione definitiva del progetto ciclabili di Corso Italia, abbiamo raccolto un po' le idee su quello che potrebbe diventare lo scopo del Gruppo NO alle pista ciclabili d'intralcio alla viabilità ordinaria"

Lo dichiara in una nota il Gruppo NO alle pista ciclabili d'intralcio alla viabilità ordinaria.

Il problema ciclabili ha avuto una bella svolta: non ci assumiamo la totalità dei meriti, ma è indubbio che la nostra azione critica, sempre dialogante e costruttiva abbia contribuito a portare ad un miglioramento netto della situazione di un progetto (inizialmente sbagliato) che sarebbe comunque stato portato avanti. Grazie a tutto questo, la viabilità ordinaria (che abbiamo difeso) ritroverà il 70% di corso Italia, i mezzi dolci non saranno più a contatto in quella zona coi mezzi tradizionali, è stato introdotto l’obbligo del casco per gli stessi, ci sarà una riqualificazione urbana a spese della comunità europea e non meno importante, la viabilità ordinaria di viale brigate partigiane ritroverà le due corsie perdute, trasformandosi da ciclabili in semplici BIKE LANE.  

Dunque, aver contribuito a modificare la situazione in meglio è stata una bella soddisfazione. E permettetemi di ringraziare il mio mini staff per l’aiuto, a partire dal Sig. Penco. 

Restano due grossi problemi: prima di tutto la fase di transizione tra l’attuale situazione di corso Italia e le sue criticità, e quella definitiva che verrà “consegnata” alla città non prima della primavera/estate del 2022. Non potendoci permettere quasi un anno di forti disagi del traffico, abbiamo chiesto dei correttivi urgenti o provvisori (l’immediata trasformazione in bike lane, come da progetto definitivo in viale Brigate, e richiesta di soppressione delle piste nelle ore di punta in corso Italia) che eliminino o almeno riducano i problemi. Al riguardo, avendo contatto diretto con le istituzioni ci impegneremo a richiederne l’attuazione.  

Secondariamente, insisteremo nel chiedere che tutti i mezzi dolci debbano essere targati, obbligati ad assicurazione e rispetto del codice della strada auspicando lo stesso rigore che viene applicato ai conducenti dei mezzi tradizionali; inoltre abbiamo chiesto che venga fissata una misura minima per le dimensioni dei penumatici in modo da escludere per motivi di sicurezza dalla circolazione stradale, tutti i mezzi al di sotto della misura stessa (in primis i monopattini).  

Ma quali possono essere le attività di questo gruppo oltre il problema ciclabili? Per quanto ci riguarda, sarebbe bello che questo gruppo si consolidasse, aumentasse di numero, rimanesse trasversale e divenisse un punto di riferimento per le istituzioni in rappresentanza della viabilità ordinaria tradizionale, dei suoi utenti, e di chi voglia trovare un compromesso tra efficienza degli spostamenti, mezzi utilizzati, viabilità privata ed una salvaguardia dell’ambiente orientata verso una riduzione sempre più grande delle emissioni in atmosfera.  

E Già all’incontro con le istituzioni questo è avvenuto: abbiamo portato la nostra idea di “green”; abbiamo fatto delle proposte per migliorare la viabilità della città, sia come piccole/grandi modifiche alla situazione esistente, sia come nuovi progetti, nuove proposte sulle quali ragionare o fornire spunto. Ad esempio il trasporto su fune dalle colline (progetto PENCO del 1995, ripreso dal comune) oppure, su tutte, l’interramento dell’attuale linea ferroviaria VOLTRI-NERVI (allegato), e nella sua attuale sede, la creazione di una strada a percorrenza veloce, riservata ad auto e moto con uscite ad ogni ex stazione FS, e con ai lati piste ciclabili a norma.  

Ma non solo: il comune sta progettando nuove modifiche sostanziali della viabilità: via Cantore, corso Sardegna, via xx Settembre… tanta carne al fuoco, sulla quale poter discutere, porre dubbi e proporre soluzioni alternative; dunque, una bella opportunità di dialogo con le istituzioni (che si son rese sempre disponibili ad ascoltarci e ad attuare suggerimenti e proposte intelligenti) ed un nostro grande contributo e partecipazione alla determinazione di come diventerà la nostra città.  

Il tutto senza snaturarci, fissando dei principi cardine di questo gruppo come possono essere:  

  • La richiesta di rispetto del traffico tradizionale, di auto, moto e dei sacrifici che le persone fanno per mantenerli;  
  • La totale avversità al concetto (per noi errore, specie in una realtà complessa come quella genovese) ricorrente che “chiudere le strade possa far cambiare abitudini alla gente”;  
  • Il rispetto del codice della strada da parte di tutti (noi per primi, ma senza distinzione di mezzo), ed una contemporanea politica di sanzioni meno oppressiva e vessatoria (sanzionare i colpevoli e rivedere i sistemi elettronici);  
  • La necessaria modernizzazione dei nostri mezzi, più adatti all’ambiente, ma partendo dalla situazione attuale e dall’efficienza dei mezzi tradizionali, e non contro tutto questo.  
  • Favorire e valorizzare moto e scooter, partendo da questo tipo di trasporto senza il quale la nostra città sarebbe paralizzata.   
  • Valutare qualunque modifica in base al territorio che abbiamo ed all’età media genovese che essendo troppo elevata rende difficile che gli stessi utenti si privino dei mezzi privati (e sicuramente non a favore di quelli “dolci”) se non si genera un sistema di trasporto sicuro, veloce, ma soprattutto comodo.   
  • Cercare sempre di dialogare e proporre civilmente ed educatamente. Questo non ci vieterà di criticare e non assecondare eventuali progetti avversi, ma solo per delle motivazioni vere. 

In conclusione, il nostro intento sarà di cercare di cogliere questa opportunità che si è presentata, strutturandoci e creando nuovi contenuti, a partire dal nome del gruppo (faremo un sondaggio tra i partecipanti). Se il gruppo consoliderà questa identità, potrà davvero contribuire ed incidere sulla modernizzazione della nostra città. 

Comunicato Stampa

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