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Attualità | 20 maggio 2021, 17:34

L’ape nera del ponente ligure: Slow Food la eleva a simbolo celebrativo della Giornata mondiale delle api

Adattata perfettamente alla zona diventa lo spunto per chiedere firme (un milione) destinate all'Ue affinché cessi l’uso di pesticidi che producono strage di api; gli obiettivi: protezione di questi animali ma anche salvaguardia dell’ecosistema

L’ape nera del ponente ligure: Slow Food la eleva a simbolo celebrativo della Giornata mondiale delle api

Le api da sempre sono simbolo di operosità e vengono citate per questo dagli umani che le hanno scelte a simbolo volante del fare e del costruire, mentre la formica è stata invece assunta ad analogo simbolo di continuo lavoro ma dal punto di vista ‘terrestre’: in questo momento tuttavia ricorrendo la Giornata mondiale delle api, datata proprio oggi 20 maggio, è il mini animale volante il protagonista indiscusso; e chi lo fa meglio è Slow Food usando l'ape nera del ponente ligure come simbolo celebrativo.

“Parlare di miele sarebbe più facile, - recita un comunicato firmato appunto Slow Food - potremmo descriverne il colore, la consistenza, il profumo e il sapore, celebrarne le proprietà. Oppure spiegare la fioritura dalla quale le api colgono il nettare, raccontare la storia di chi lo fa per mestiere. E invece no perché l’ultimo (in ordine di tempo) Presidio Slow Food a venire istituito non riguarda un alimento, bensì un’ape: quella nera del ponente ligure”.

Ma data ed ape color scuro sono anche occasione per invitare a firmare per chiedere all’Unione Europea di mettere fine all’uso di pesticidi nocivi, che contribuiscono in maniera primaria alla moria di api. Impegno non da poco, visto che le firme occorrenti allo scopo sono un milione. La scelta dell’ape nera del ponente ligure è dovuta al fatto, spiegano a Slow Food, che si tratta di ape autoctona. “Ecotipo frutto di un’ibridazione naturale stabile che va avanti da millenni - informano - quella tra l’ape bionda, l’Apis mellifera ligustica endemica della penisola Italiana, e la nera Apis mellifera mellifera, proveniente dalla vicina Francia. L’area in cui ciò avviene è limitata e coincide all’incirca con la provincia di Imperia, all’estremità occidentale della Liguria”.

E la zona la definisce invece Luciano Barbieri, fiduciario della condotta Slow Food Val Nervia e Otto Luoghi: “È un’area di confine, aspra e dura, tra il mare e la montagna e in parte disabitata; territorio caratterizzato da strette e lunghe valli spesso inaccessibili e selvagge dove questa popolazione di api ha trovato l’habitat ideale per svilupparsi”.

Perché la nostra cara ape nera ha saputo adattarsi a meraviglia al microclima e alla flora ad Ovest del capoluogo ligure, sapendo gestire le risorse e a volare pure con meteo avverso. Parola di apicoltori che arriva per mezzo di Fabrizio Zagni, tecnico apistico di Apiliguria, referente dei tre produttori del Presidio. “È un ecotipo molto resistente - afferma - direi quasi rustico, ma sa anche essere molto generoso ed economicamente vantaggioso nell’allevamento proprio perché già adattato al proprio ambiente e in continua evoluzione con esso. La caratteristica più interessante dell’ape nera del Ponente ligure è però la capacità di resistere alle minacce che mettono a repentaglio la sopravvivenza di tante altre api, e in particolare l’acaro chiamato Varroa destructor, insieme ai pesticidi e al cambiamento climatico, causa principale di tutti i mali degli apicoltori. Agli inizi degli anni Duemila abbiamo cominciato a osservare le colonie selvatiche di api nere della zona, notando come spesso riuscissero a sopravvivere a questo acaro senza alcuna cura o intervento da parte dell’apicoltore. Per questo motivo crediamo e investiamo in pratiche apistiche che consentano alle api di trovare nelle proprie risorse genetiche le risposte alle sempre più difficili sfide ambientali. Per noi, il Presidio Slow Food è il riconoscimento di un lungo e silenzioso percorso, che continua tuttora, fatto da apicoltori e ricercatori insieme”.

Dino Frambati

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