/ Politica

Politica | 22 maggio 2021, 14:40

Le non poche criticità della Val Varenna in Consiglio comunale

Impegno dei consiglieri del Movimento 5 Stelle a proposito dell’ex cava di Pian di Carlo, del transito dei mezzi pesanti e della sicurezza, dei limiti di velocità e di tonnellaggio e della pista sommergibile

Le non poche criticità della Val Varenna in Consiglio comunale

Si parla di Val Varenna in occasione del prossimo Consiglio comunale di Genova, in programma martedì dalle 14 in poi, se ne parla a 360 gradi e grazie alla mozione che è stata presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. L’oggetto è ‘Transito mezzi pesanti e sversamento materiale presso la cava Pian di Carlo in Val Varenna’ e l’atto, il numero 17 del 2021, è stato presentato e firmato da Fabio Ceraudo, Luca Pirondini, Stefano Giordano, Giuseppe Immordino e Maria Tini.

La situazione è assai complessa e i problemi sono molteplici, sia alla foce del torrente, che è tra i principali nel Ponente genovese, che più all’interno, visto che questa strada è stata oggetto anche nel recente passato di frane e di smottamenti anche piuttosto gravi ed è continuo oggetto di un elevato traffico di mezzi pesanti, diretti nella zona delle ex cave. La mozione del Movimento 5 Stelle, suscitata dai consiglieri municipali pentastellati e anche dal Comitato Val Varenna, riassume analiticamente tutte le criticità e chiede all’amministrazione comunale d’impegnarsi punto per punto. Anzitutto, si ricorda che “la cava denominata Pian di Carlo, una delle nove cave inattive presenti dal dopoguerra in Val Varenna, reca disagi ai residenti e danno all’ambiente, mentre le estrazioni di roccia proseguono in una sola cava, denominata Cava dei banditi: qui vengono estratti gabbri utilizzati per la produzione di inerti per usi edili e stradali, sabbia, ghiaia, pietrisco e massi per difese spondali”.

Secondo Ceraudo, Pirondini, Giordano, Immordino e Tini “la rinaturalizzazione della cava Pian di Carlo non sta procedendo come auspicato dai residenti della Val Varenna: l’abbancamento del materiale pare sia effettuato in modo precario, e non viene prevista la corretta disciplina delle acque sui gradoni e sui piazzali che è inadeguata e insufficiente, dal momento che si vedono chiaramente i solchi sul materiale abbancato provocati dal ruscellamento libero delle acque. Inoltre, il rinforzo del piede dell’abbancamento a bordo torrente evidenzia segni di cedimento, e non si vede segno dell’inerbimento, avendo portato materiale inadatto alla piantumazione di qualsiasi tipo di pianta”.

Viene poi sottolineato come “le lavorazioni in cava generano un grande passaggio di mezzi pesanti e le problematiche correlate sono oggetto di dibattito e battaglie da più di trent’anni, ma nessuna amministrazione sembra mai essersi veramente interessata e attivata per mitigare i danni subiti dalla valle e dai suoi abitanti. I mezzi in entrata e in uscita dalle cave, che a pieno carico possono arrivare anche a quaranta tonnellate, transitano per la stessa via di inizio secolo, percorsa allora dai carri trainati da animali. Inoltre, le strade della valle sono in cattive condizioni e le frane che hanno obbligato l’amministrazione comunale a interventi onerosi e urgenti ne sono una testimonianza”. Nella mozione si legge che “il passaggio di decine di mezzi pesanti non può far altro che peggiorare la situazione: la strada è già oggetto di ordinanza del comune di Genova che vieta il transito ai mezzi con tonnellaggio superiore alle 24 tonnellate, in quanto inadatta a tonnellaggio superiore. Inoltre, Edil Cave, proprietario di Pian di Carlo, è inadempiente nella costruzione del ponte nella valle, come stabilito dalla Conferenza dei Servizi del 2006”.

E verso la foce? La situazione certo non è migliore: “La variante stradale che unirebbe via Cassanello all’Aurelia risulta non ancora a bilancio, costringendo a utilizzare da anni la pista sommergibile, in deroga dal 2018 da parte della Regione. Eppure, in queste ultime settimane si è notata una ripresa intensiva di passaggi di mezzi pesanti diretti alle cave della Val Varenna e c’è la difficoltà nel far rispettare ai conducenti dei suddetti mezzi le indicazioni contenute nelle autorizzazioni in deroga rilasciate per il transito. Negli anni, ogni tentativo di monitorare la situazione legata al passaggio dei camion e la natura del materiale che questi mezzi trasportano in cava è stato vano, compreso l’acquisto di un portale già esistente installato dal Comune di Genova ma mai messo in funzione”.

Alla luce di tutta la situazione descritta, il Movimento 5 Stelle impegna il sindaco di Genova Marco Bucci e la sua Giunta Comunale su otto punti: “Delineare, in maniera trasparente, quante sono le autorizzazioni rilasciate in deroga all’ordinanza comunale di divieto di transito oltre le 24 tonnellate già citata e la durata delle stesse, chi le rilascia ed in base a quale criterio, quali indicazioni descrivono oltre l’obbligo di percorrere la strada ai 30 km/ora; verificare e informare il Municipio VII Ponente, su quali lavorazioni sono attualmente interessate allo sversamento di smarino o materiale di risulta verso la ex Cava Pian di Carlo; informare il Municipio VII Ponente e i cittadini della valle fornendo documentazione trasparente in merito alla natura del materiale che viene sversato in cava; intraprendere come Polizia Municipale la vigilanza sul rispetto delle indicazioni di transito dei camion in valle: quanti fermi sono stati effettuati per controllare i camion e quanti di questi sono stati sanzionati per non aver rispettato le prescrizioni negli ultimi anni, con un presidio della polizia municipale; attivare nuovamente i varchi di transito mai realmente funzionanti; garantire l’incolumità dei residenti nella valle, con la verifica delle infrastrutture esistenti; far avviare la realizzazione del ponte di attraversamento della valle su cava Pian di Carlo, da parte di Edil Cave, come da accordi firmati nella Conferenza dei servizi per il piano di naturalizzazione della cava; sollecitare la Regione Liguria allo sviluppo della variante stradale che collega via Cassanello all’Aurelia, che permetterebbe l’abbandono definitivo della pista sommergibile ad oggi ancora in deroga”.

C’è tanto lavoro da fare in vallata: il Comune ha intenzione di farsene carico? Sarebbe cosa buona ed assai giusta.

Alberto Bruzzone


Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium