Cultura - 22 maggio 2021, 15:30

La leggenda delle gatte stregate di Ellera

Nella frazione di Albisola Superiore secondo la tradizione popolare si nasconderebbero alcune streghe nell’interno roccioso di una caverna

La leggenda delle gatte stregate di Ellera

Non sono le classiche streghe dell’immaginario collettivo, brutte e coi capelli bianchi, si tratta di donne bellissime, coi capelli lunghi, visi affascinanti e una particolarità: le orecchie a punta. Secondo una leggenda queste magiche streghe, se venivano rispettate, instauravano un rapporto pacifico con gli abitanti del luogo: ad esempio mostravano la strada ai pellegrini oppure guarivano i bambini ammalati o facevano rapprendere il latte per il formaggio destinato alla popolazione del luogo; se si avvicinava una tempesta soffiavano fino a che il vento non si placava e venivano amate dalle persone che si rivolgevano a loro in caso di bisogno.

Quando i soldati di Napoleone invasero i domini della Repubblica di Genova alcune di loro furono sorprese a danzare nude su un prato: i soldati, assuefatti dal vino, s'avvicinarono ed abusarono di loro non sapendo che fossero streghe, oltretutto per niente malefiche; le streghe ebbero una reazione istintiva e mutarono in grosse gatte selvatiche col volto femminile.

Sotto le sembianze feline riuscirono ad avvicinare gli abitanti di Ellera e promisero loro che gli avrebbero fatto trovare ogni mattina delle monete d'oro sotto i cuscini a patto di spendere i denari in giornata, ma soprattutto con la promessa che si sarebbero impegnati per allontanare i soldati francesi colpevoli della loro mutazione; le streghe sarebbero tornate alle loro sembianze umane solamente quando i soldati francesi avessero lasciato Ellera e ben presto ciò accadde.

Tuttavia alcune rimasero incinta e dopo nove mesi partorirono dei basilischi e si narra che vivano sul fondo della caverna sopra Ellera, purtroppo intralciata da molti rovi per cui impossibile da raggiungere. Se vi capita di fare un giro da quelle parti e trovate l’ingresso del luogo magico provate a farvi strada sbirciando tra i rovi con una telecamera dotata di un potente zoom, secondo alcune testimonianze qualcosa si muove in lontananza ma talmente veloce che nessuno è mai riuscito a fotografarlo: potrebbe trattarsi dei basilischi della leggenda?

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Dario Rigliaco

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