Municipio Centro Ovest - 26 maggio 2021, 09:00

I comitati del Ponente: “Il Waterfront di Levante si estenda anche oltre la Lanterna”

A chiederlo è una moltitudine di persone rappresentate. Circola un link per aderire alla petizione, che propone al sindaco di far superare a Sampierdarena a Cornigliano la funzione di porto e annesse strutture

I comitati del Ponente: “Il Waterfront di Levante si estenda anche oltre la Lanterna”

La Lanterna, eterno e inossidabile simbolo di Genova, quasi unico al mondo a potersi vedere immediatamente come prima immagine di una città per chi ci arriva sia per mare, che per terra o cielo, deve restare protagonista assoluta e simbolo anche della ripresa della città.

Parte da questa nota storica, di simboli e pure sentimentale, la richiesta determinata e ad alta voce di una moltitudine di persone, che stanno usando i social per manifestare idee e i loro desiderata, per ottenere che il waterfront non si fermi poco prima del faro.

È una petizione on line la loro, dove chiedono che il progetto prosegua anche dopo il levante e possa offrire a Sampierdarena, zona che la ospita, un affaccio al mare diverso e migliore dall’attuale, che vede la Lanterna stretta tra container, cisterne e strutture portuali. Sia piuttosto un affaccio fatto di luoghi di svago a favore dell'intera città, è l’auspicio della gente.

L’elenco dei raggruppamenti di cittadini che chiede quanto sopra è secondo forse soltanto a quello telefonico ed annovera una grande quantità di persone. Centinaia, forse addirittura migliaia. A scorrerlo si trovano il Gruppo facebook Genova contro il degrado; il combattivo Comitato Lungomare Canepa ma anche il Comitato Tutela Ambientale di Genova e persino quello del No alla cementificazione di Nervi.

Non manca chi, come il professionista Jacopo Gibelli, ingegnere, aderisce a livello personale e presenta pure un progetto. Altre adesioni alla richiesta sono quelle dei Comitati di Rivarolo, Palmaro, Tutela Ambientale Genova Centro Ovest, Oltre il ponte c’è; del Gruppo Cittadini di Rivarolo, dell’Isde (Associazioni medici per l’ambiente), dell’Associazione Viviamo Cornigliano.

Ma non è ancora finita la lista, perché ne fanno parte pure il Gruppo fb Meno rumore meno fumo più lavoro da porto Prà e La Strada dell’Arte.

Tutti insieme, in quello che è una sorta di loro manifesto, gli aderenti alle varie sigle, tracciano la storia della zona. Sampierdarena 80 anni fa si scriveva San Pier D’Arena ed era antico borgo marinaro, ricco di prestigiose ville storiche e vicoli stretti. Oggi è sede di porto, incrocio di arterie stradali primarie, zona di artigianato e commercio come poche.

Il coro che emerge dall’unione di Comitati e gruppi vari grida di rivalutare e riqualificare tale zona. E lo fa per bocca di tre portavoce del grande raggruppamento, geograficamente voce di tutta Genova. Anna Maria Scotto di Genova contro il degrado, Matteo Ciappina del Comitato di Nervi e Silvia Giardella del Comitato Lungomare Canepa.

Levante, ponente e centro in unità di intenti e che sostengono come “il porto ad oggi però prevale su tutto, sulla vita e sul benessere dei suoi abitanti e sarà ancora peggio in futuro. Il dibattito pubblico, che si è concluso da poco, sulla nuova diga foranea ha posto importanti quesiti e preoccupazioni nei genovesi. Le navi giganti, alte 60 metri, l’aumento dei traffici marittimi, ferroviari e su gomma avranno forti impatti e Sampierdarena perderà ancora di più il suo contatto con il mare e il suo carattere di residenzialità. Il recente lockdown ha dimostrato come i quartieri portuali di Sampierdarena e Cornigliano non offrono nulla in termini di vivibilità ai suoi abitanti”.

Da questa preoccupazione, nasce la petizione da presentare al sindaco e che ha la sua genesi nella necessità, afferma Silvia Giardella, “di ripensare ad un nuovo rapporto porto-città; ad un accesso al mare ai piedi della Lanterna e l’altro alla foce del Polcevera, per creare quartieri a misura d’uomo, migliorandone la qualità di vita”.

Non arriva però solo protesta dalla gente unita nella proposta di petizione. Come detto, tra loro c’è l’ingegner Gibelli che ha prodotto una ‘suggestione’ progettuale dove un affaccio al mare da realizzare ai piedi del faro simbolo genovese, dimostra la possibilità di convivenza tra porto e riqualificazione rilanciando un territorio maltrattato per anni ma ricco di storia e bellezze architettoniche.

“Chiediamo pertanto - dice Silvia Giardella - che il sindaco Marco Bucci estenda il waterfront di levante nell’area Lanterna e ridia a Sampierdarena e a Cornigliano gli accessi al mare perduti e mai dimenticati e una vera riqualificazione. Che venga data dignità al simbolo di Genova e rigenerata con investimenti concreti nel breve periodo”.

Il link per chi vuole aderire: http://chng.it/D8zQtcWbtv.

Dino Frambati

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