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Municipio Media Valbisagno | 30 maggio 2021, 22:05

Oratorio di San Rocco: il restauro non è solo una speranza

Contatti tra la proprietà e il Comune per valutarne l’acquisizione e progettare il restauro. Ad annunciarlo l’assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi dopo un sopralluogo. Giovanni Zai presidente Federazione: “Aspettiamo i fatti”

Oratorio di San Rocco: il restauro non è solo una speranza

L’Oratorio di San Rocco, edificio storico sull’Acquedotto di Genova, può guardare al futuro. “Stiamo trattando con la proprietà per acquisirlo a patrimonio del Comune di Genova, così da poterne progettare il restauro”.

Ad annunciarlo sulla sua pagina Facebook, dopo un sopralluogo avvenuto venerdì mattina, è stato l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi. “Si tratta di uno straordinario patrimonio storico e artistico in assoluto degrado da recuperare”, ha commentato Piciocchi.

Ad accorgersi del valore e della preziosità di questo manufatto, guardando oltre gli intonaci cadenti, il soffitto rotto e i muri imbrattati, sono stati i volontari delle 17 associazioni della Federazione dell’Acquedotto Storico di Genova, che da anni si occupano della manutenzione del percorso e che a marzo 2021, poco dopo essersi costituiti in Federazione, hanno deciso, sostenuti dal Municipio della Media Valbisagno, di partire proprio dall’Oratorio di San Rocco per portare al centro del dibattito pubblico la riqualificazione dell’acquedotto eleggendo l’Oratorio come luogo simbolo da cui avviare questo processo di valorizzazione e messa in sicurezza. Per questo lo hanno candidato a Luogo del cuore Fai, dove ha ottenuto un buon successo arrivando al terzo posto tra il luoghi del cuore liguri, con oltre 4mila preferenze.

Un luogo che chi ama l’acquedotto vorrebbe vedere rinascere sia per la storia che custodisce - costruito nel 600 per sancire la pace tra tra gli abitanti del luogo e la Repubblica di Genova che per costruire l’acquedotto aveva fatto diversi espropri, non sempre ben accettati - sia per le potenzialità: punto di attrazione per i tanti camminatori che ogni giorno percorrono l’acquedotto; e possibile spazio aggregativo e culturale per il territorio.

“Questo risultato è il segno che l’acquedotto è finalmente non solo al centro dell’attenzione del territorio e del Municipio, ma di tutto il Comune che ha scoperto che il percorso dell’Acquedotto storico insieme ai Forti, al trenino di Casella al Cimitero Monumentale di Staglieno è una attrazione per il turismo, non solo regionale. Perché il nostro obiettivo è quello di pubblicizzarlo oltre i confini nazionali”, commenta Giovanni Zai presidente della Federazione dell’Acquedotto. Un tassello che si aggiunge all’accordo con il Comune per il restyling del’Acquedotto. La speranza è che ora “dalle parole si passi ai fatti”, conclude concreto Zai guardando all’Oratorio e a tutto l’acquedotto e che non si accontenta degli annunci, ma aspetta i risultati.

Rosangela Urso

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