Dopo più di un anno di restrizioni dettate dalla pandemia, oltre 600 studenti tra i 6 e i 12 anni delle scuole della Valbisagno si riprendono spazi e socialità a partire dall’Acquedotto Storico di Genova.
L’idea di portare i bambini alla scoperta della via dell’acqua è stata di Roberta Bo, maestra alla primaria Andersen a Sant’Eusebio: “Viste le restrizioni dovute alla pandemia, e le problematiche nel portare i bambini in gita, ho pensato che l’Acquedotto poteva essere un posto vicino la scuola e non lontano da casa da scoprire, e permettere ai bambini di riprendersi il loro spazio. D’altronde come Municipio ci eravamo prefissati di valorizzare questo percorso anche attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni”, aggiunge l’insegnante, che è anche consigliera municipale.
Così ha proposto alle associazioni che fanno parte della Federazione dell’Acquedotto se fosse stato possibile accompagnare le classi e fare una passeggiata con qualcuno che gli raccontasse la storia di questo tracciato e il paesaggio che lo circonda (“I più piccoli devono imparare ad amare il territorio perché, chissà, un giorno potrebbero essere loro i nuovi volontari”, osserva l’insegnante).
La proposta è stata subito accolta dalla Federazione e dai suoi volontari, che si sono messi subito a disposizione. Un’iniziativa partita a metà maggio ma che è diventata contagiosa, perché dopo la classe della maestra Bo della scuola Andersen molte altre scuole della vallata si sono unite e in tutto sono circa trenta le classi che fino alla fine della scuola andranno alla scoperta dell’acquedotto, con percorsi su misura in base all’età: “Con la mia classe hanno fatto un percorso semplice adatto a dei bambini di prima elementare”, racconta la maestra.
“La partenza è stata dall’Abbazia di San Siro, che hanno visitato e scoperto con l’aiuto dei volontari della Gau, e sono arrivati fino alla galleria della Rovinata, poi nel pomeriggio i volontari li hanno portati nella sede dell’associazione e li hanno intrattenuti con giochi e attività”. Una modalità applicata per tutte le classi (alcune hanno anche pranzato e giocato nell’area verde della Casetta dei Filtri recuperata dal Circolo Sertoli) e da tutti i volontari delle varie associazioni della Federazione che, anche in questo modo, porta avanti l’obiettivo che si è prefissata: la valorizzazione e la tutela dell’acquedotto.
L’esperimento si può dire riuscito e il presidente della Federazione, Giovanni Zai, racconta il presente e guarda già al futuro: “L’iniziativa ha avuto una risposta che è andata oltre ogni previsione. Dal 15 maggio per rispondere a tutte le richieste abbiamo organizzato più gite contemporaneamente al giorno per gruppi di 20-35 bambini, più le insegnanti e due accompagnatori volontari. È stata un’esperienza emozionante sia per noi sia per i ragazzi”, commenta il presidente, che ha accompagnato anche alcuni gruppi rispondendo alle domande su come funzionava l’acquedotto e sulla sua costruzione. “Visto il successo, abbiamo intenzione, a settembre, quando riprenderà la scuola, di aprire l’iniziativa a tutti gli istituti che lo desiderano, anche al di fuori della Valbisagno”.