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#ILBELLOCISALVERÀ | 10 giugno 2021, 11:48

Cristina Rava: "Ecco il mio ultimo romanzo – Il pozzo della discordia"

Edito da Rizzoli, il libro verrà presentato venerdì 11 giugno alle 18 ad Albenga, in Piazza delle erbe, con Marco Ghini e Bruno Robello De Filippis

Cristina Rava: “Ecco il mio ultimo romanzo – Il pozzo della discordia”

Ho intervistato altre volte Cristina Rava, sempre in concomitanza dell’uscita dei suo coinvolgenti romanzi noir.

Ogni volta è una bella esperienza di chiacchiere culturali tra donne curiose e in Cristina Rava trovo sempre una miniera di creatività brillante, amicizia e simpatia.
È appena uscito il suo nuovissimo romanzo “Il pozzo della discordia”, edito da Rizzoli per la collana Nero Rizzoli, che presenterà venerdì 11 giugno alle 18 ad Albenga in Piazza delle Erbe, con gli amici Marco Ghini e Bruno Robello De Filippis in veste di scanzonati critici letterari.

“L’ultima storia raccontata è ancora intensamente impressa nella mente e nel cuore e si muore dalla voglia di sapere l’effetto che farà. In fondo l’uscita del libro è la verifica del proprio lavoro”, sono le parole che Cristina Rava affida ai social per annunciare agli impazienti lettori l’uscita de “Il pozzo della discordia”.

Da appassionata della sua scrittura e dei suoi incredibili intrecci, attendo con ansia anche io di poterlo leggere per conoscere il nuovo caso noir che vedrà il pacato Bartolomeo Rebaudengo,  Commissario in pensione, ancora insieme alla ruvida e schietta Ardelia Spinola, medico legale, per indagare e portare a galla la verità.
Nel frattempo, mi sono fatta raccontare qualcosa, così posso anticipare che in questo ultimo lavoro, nelle Langhe i segreti di una famiglia riaffiorano da un torbido passato.

Bartolomeo Rebaudengo e Ardelia Spinola,  strana coppia di amici da una vita ed ex amanti, non smettono mai di punzecchiarsi, ma insieme sono effettivamente formidabili.

Se c'è un segreto da svelare, un pettegolezzo da confidare, una voce da riportare, la gente di Langa si rivolge a loro cenza dubbio alcuno.

Così succede con la telefonata di Costanza, chirurgo plastico che, rimasta l'unica superstite della famiglia Alfieri dopo la morte della madre, nutre forti dubbi sulle cause del suo decesso, apparentemente un malore.

Per la chirurga qualcosa non quadra, tanto più che nella villa dei genitori continua a trovare le tracce misteriose di una presenza, forse un fantasma? E, per non farsi mancare niente, anche la vicina che abita nella villa di fronte, trasformata in B&B, nutre una strana curiosità nei suoi confronti. Presto l’incredibile coppia di investigatori si troverà coinvolta in una sequenza di eventi oscuri e colpi di scena che si moltiplicheranno come in una reazione a catena, investendo anche il passato della stessa Ardelia.

“Il decesso della donna viene attribuito in prima istanza a un infarto, poi viene incolpato un uomo che a livello psicologico non è perfettamente centrato, la vittima sacrificale perfetta. Ma per Bartolomeo e Ardelia le cose stanno diversamente e indagheranno con attenzione per far emergere infine la verità – mi racconta Cristina, - Si tratta di una storia costruita sulla memoria, ma non sulla celebrazione del passato, piuttosto su ciò che si vuole o non si vuole ricordare” conclude la scrittrice ingauna.

Cristina Rava è una scrittrice albenganese che coltiva la passione per il racconto fin da bambina. Attirata dal mistero, sceglie il filone noir e, nel 2002 pubblica il primo romanzo autofinanziato. Arriva il successo e seguiranno nel tempo  altri 16  libri, passando per le case editrici  Frilli, Garzanti e, dal 2019, Rizzoli.

Oggi è una delle voci più acute del noir al femminile in Italia. Con il suo stile fluido e coinvolgente, racconta le vicende più intricate, scavando nel garbuglio di emozioni, sensazioni  e sentimenti che sfociano nel disagio mentale, da cui è affascinata e a cui porta profondo rispetto. Nei suoi romanzi, Cristina Rava pone il lettore nella condizione di farsi delle domande e riflettere sulle motivazioni che portano una persona a compiere un atto delittuoso.

Ne evidenzia  la componente patologica, perché il delitto in fondo è una condizione di sofferenza che non trova altro modo di esprimersi.  Un male che va ovviamente perseguito, ma anche curato. D’altro canto, il giallo per Cristina Rava è un modo per parlare di un male legato alla natura umana e per raccontare le profondità più intime dei suoi personaggi.

Da non perdere la presentazione de “il pozzo della discordia” ad Albenga in Piazza delle Erbe Venerdì 11 Giugno alle 18! #ilbellocisalverà

Maria Gramaglia

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