Eventi - 17 giugno 2021, 14:13

Diario di un designer: sessantanove giorni nel segno di Vito Nesta

S'inaugura oggi a Palazzo Reale la mostra a cura di Alessandro Valenti e Luca Parodi, un percorso che si snoda attraverso tracciati paralleli che mostrano il lavoro del designer in due modalità espositive

Diario di un designer: sessantanove giorni nel segno di Vito Nesta

‘Diario di un designer. Sessantanove giorni nel segno di Vito Nesta’. Questo il nome della mostra che si inaugura oggi a Palazzo Reale a cura di Alessandro Valenti e Luca Parodi, prima esposizione del museo dedicata al designer Vito Nesta

La mostra s’inserisce nel programma di ‘Genova Design Week’ in calendario dal 17 al 21 giugno. L’evento è patrocinato dal Museo di Palazzo Reale e dal Ministero della Cultura. Il percorso si snoda attraverso tracciati paralleli che mostrano il lavoro del designer. La mostra, la prima dedicata a un designer contemporaneo, nasce dalla collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova.

Il percorso si snoda attraverso tracciati paralleli che mostrano il lavoro del designer in due distinte modalità espositive che ripercorrono, da un lato, il vissuto durante i giorni del lockdown e, dall’altro, omaggiano la dimora genovese attraverso oggetti e arredi contemporanei messi in dialogo con i pezzi storici del museo.

La prima modalità è ‘installativa’. Nella Galleria degli Specchi, un tavolo, che è anche una metafora della tavola apparecchiata, raccoglie 100 piatti creati nei 69 giorni di isolamento trascorsi in casa, usando la ceramica come le pagine di un diario. Il tema dell’esperienza è il fulcro della narrazione: nei piatti in mostra prendono forma, in una moltitudine di motivi compositivi, le sensazioni e gli stati d’animo di quelle giornate solitarie, i ricordi riaffiorati per caso, i piccoli cambiamenti quotidiani osservati dalla finestra.

Si delinea un forte rapporto con il tempo, da una parte monotono e che sembra non scorrere, dall’altra quasi regalato, che permette un’introspezione che trova nel disegno la propria manifestazione. Il risultato è un mondo figurativo, a tratti astratto, in cui l’immaginato si trasforma in reale e viceversa, un luogo in cui gli echi di popolazioni lontane, bellezze ancestrali, nature selvagge e città chiaroscurali si relazionano con il rigore di prismi e geometrie grafiche e con l’antico mistero raffigurato su monete e carte da gioco.

La seconda modalità espositiva è mimetica e vede il segno di Vito Nesta infiltrarsi tra le stanze del museo, dando vita a un sottile gioco di rimandi e mimesis. L’esperienza scorre lungo le sale finemente decorate di stucchi e affreschi, dove l’osservatore si trova inconsapevolmente a ricercare e scoprire gli oggetti realizzati dal designer.

Sono presenti in mostra il tavolo progettato per la mostra e realizzato da Studio F, i pouf in tiratura limitata e le due panche pezzi unici, prodotte da Tappezzerie Druetta e foderate con tessuti fuori collezione di Rubelli, che entrano a far parte degli arredi del Museo, il tappeto Turquerie disegnato per Les-Ottomans, i vasi in ceramica Grand Tour realizzati per la mostra: ‘Musica da viaggio. Vito Nesta nelle stanze di Giuseppe Verdi’, del 2019, i vasi in vetro presentati quest’anno con l’azienda Effetto Vetro.

Oggi l’apertura della mostra sarà prolungata fino alle 22, con ultimo ingresso alle 21,30: dalle 19 l’ingresso avrà un costo simbolico di 1 euro per celebrare l’inaugurazione. Orari: dal mercoledì al sabato, dalle 13,30 alle 19 (ultimo ingresso 18,30), ingresso compreso nel biglietto del Museo. Aperta sino al 26 settembre.

R.C.

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