Attualità - 05 luglio 2021, 17:16

Nuovo waterfront di levante, Bucci davanti al plastico improvvisa la presentazione delle opere (FOTO e VIDEO)

Un'opera da 240.000 euro d'investimenti da parte di privati, sarà pronta entro la fine del 2023 ma palasport e canali saranno aperti tra meno di un anno

“Tutto pronto tra sei mesi, cominciamo a mettere un po' di pressione”: scherza il sindaco di Genova Marco Bucci che a margine della presentazione alla stampa del nuovo waterfront di levante ha improvvisato una spiegazione di come verranno i lavori che secondo le stime dovrebbero essere completate entro la fine del 2023, anche se alcune opere vedranno la luce dal prossimo anno. “I canali saranno pronti in fretta, gli edifici un po' dopo. Canali e palasport saranno aperti ad aprile 2022, per gli edifici ci vuole di più, come per il parco. Quello che conta è che palasport e canali siano pronti il prima possibile”.



Per quanto riguarda le altre opere Bucci ha spiegato come verranno realizzate: “Questo è l'ascensore che porta da corso Aurelio Saffi giù, questa è la casa della vela, quella la torre piloti, questa l'altra torre dell'edificio. Tutto in linea, tutto uguale, bellissimo. Qui c'è la rotonda di Carignano, qui ci sarà la piazza delle bandiere e tutti gli alberi che andranno su piazzale Kennedy. La casetta oltre la torre piloti è il bunker per rifornirsi di gasolio o benzina. Non c'è più il molo che divideva la diga foranea, questa sarà la piazza di tutti i genovesi da dove si ammira tutto il marina e finisce lungo la diga”. Infine il sindaco annuncia altri progetti futuri nel lato ponente: “Ci sarà un altro intervento successivo per estendere il parco fino all'inizio di corso Italia. Ci sono altre cose che verranno, adesso è troppo presto”.

Di seguito i dettagli dell'opera presentata oggi: a distanza di oltre dieci anni dall’utopia realizzabile dell’Affresco e dopo tre anni dalla presentazione della visione ideale, ma non utopica del Blueprint, la visione del Waterfront di Levante donata dall’architetto Renzo Piano alla città di Genova vuole ricreare una forte urbanità sul mare, affrontando il tema del Porto a partire dalla città, riqualificando le aree dismesse della ex-Fiera nel delicatissimo confine tra terra e mare, tra città e porto.

Redatto in modo conforme alla visione dell'architetto Piano, il progetto del Waterfront, sviluppato da RPBW e OBR, realizza una nuova prominenza di Genova sul mare con funzioni urbane e portuali, pubbliche e private, che prevedono un grande parco urbano, una darsena, residenze, uffici, studentato, retail, apart-hotels e un rinnovato Palasport. Si tratta di un ‘rammendo urbano’ che trasforma ciò che prima era il retro del porto in un fronte urbano sul mare, dove si riconnettono levante e ponente, corso Italia e porto antico, risolvendo la cesura tra città e mare causata dallo sviluppo portuale del dopoguerra.

Diminuendo di circa 2/3 la volumetria preesistente e dimezzando la superficie costruita, il progetto ricerca la qualità dell’intervento in una profonda attenzione verso gli spazi aperti sull'acqua: l’affaccio diventa sutura tra città e mare. Il Porto Canale e il Parco Urbano diventano insieme condensatore di energie e accolgono molte attività durante tutto l’arco dell’anno, giorno e notte.

Pensato come un luogo super-urbano, il Waterfront è disegnato per generare rinnovate occasioni di frequentazione e d'incontro, dove poter celebrare un rinnovato rito di urbanità: spazi pubblici, aperti e permeabili, capaci di fertilizzare il contesto, in cui può esserci tutto il pensabile, che conserva i caratteri del porto e della città, dove succede sempre qualcosa, all’insegna dell’inclusione e della policultura.

Descrizione del progetto

Il Parco Urbano (circa 16.000 mq) è l’elemento connettivo tra la città e il porto, tra le mura storiche e il Porto Canale. Esso rappresenta il punto di arrivo di corso Italia, simmetrico, verso ponente, a quello di Boccadasse. Pensato come un ambiente minerale e vegetale, il parco privilegia l’apertura delle visuali verso mare.

Viale Brigate Partigiane, che si prolunga in mare con la foce del Bisagno, costituisce una frontiera tra porto e costa naturale. In questo contesto a margine del progetto del Waterfront, ri-naturalizzare piazzale Kennedy con una “spiaggia urbana” ricreerebbe il corretto rapporto tra città e mare in corrispondenza della foce del Bisagno.

Anche per questo motivo il parco prevede una massa arborea caratterizzata da specie autoctone tipiche della macchia mediterranea che prolunghi idealmente la spiaggia urbana di piazzale Kennedy verso il porto antico, mitigando la presenza della sopraelevata e della nuova viabilità, che avrà caratteristiche più urbane che infrastrutturali. Lo spazio è disegnato come un giardino lineare lungo le mura storiche, rendendo questi luoghi sicuri, senza barriere o recinzioni, ma con adeguati sistemi di sicurezza attivi e realizzato a quota +5.50 s.l.m., in parte a tutta terra e in parte a giardino pensile, sopra i parcheggi interrati, prevendo la messa a dimora di alberi ad alto fusto, con una densità di almeno un albero ogni 60 mq.

Lungo il Parco Urbano la Passeggiata a Mare, che collega Boccadasse auspicabilmente fino al Porto Antico, con un percorso ciclo-pedonale che rappresenta la continuazione ideale di corso Italia, restituendo alla città le aree urbane più prominenti sul mare con una maggior vocazione pedonale.

Un ascensore panoramico pubblico, a ridosso delle mura storiche, con approdi aperti alla vista ma protetti dalle intemperie, costituirà il collegamento verticale diretto tra il Parco Urbano e corso Aurelio Saffi davanti al Nuovo Ospedale Galliera, in continuità con Villa Croce, via Vannucci e corso Mentana, garantendo in questo modo la connessione urbana tra il Waterfront e il quartiere di Carignano.

Oltre all’asse est-ovest, da Boccadasse al Porto Antico, viene valorizzato anche l’asse nord-sud, da Brignole verso mare, mediante una passeggiata pubblica ciclo-pedonale che si protende dalla foce del Bisagno sopra la diga sottoflutti a quota +6.00 s.l.m., fino all’ideale estensione del progetto del Waterfront che è la Casa della Vela (1.643 mq SA) che con il suo belvedere si affaccia sui campi di regata, come un vero e proprio “stadio della vela”.

L’arredo urbano rappresenta un elemento unificante del Waterfront. La pavimen azione dei moli contribuisce alla definizione di uno spazio portuale e urbano insieme. La pavimentazione e i bordi delle banchine, sono in pietra naturale. I rivestimenti verticali dei tamponamenti esterni a quota +1.20 e +5.50 sono in intonaco genovese a formare una sorta di podio continuo lungo le sponde del Porto Canale. L’illuminazione, i lampioni, la segnaletica, i corrimani, le sedute e tutto l’arredo urbano in generale sono disegnati con la stessa immagine coordinata.

Per stimolare l’urbanità sul mare, tutte le banchine a quota +1.20 lungo il Porto Canale sono caratterizzate da un generoso camminamento pedonale, in parte scoperto e in parte coperto, lungo il quale sono ospitate funzioni pubbliche o ad uso pubblico, come associazioni, retail, ristorazione, oppure servizi comuni delle funzioni soprastanti.

Per mantenere la trasparenza visiva dal Parco Urbano verso mare, tutti gli edifici presentano i piani terra a quota +5.50 trasparenti, passanti e aperti, con le vetrate sufficientemente arretrate per creare un effetto visivo di “sospensione”, enfatizzando la leggerezza delle volumetrie.

Per garantire l’accessibilità pedonale e carrabile alle funzioni fieristiche e urbane dell’isola creata dal Porto Canale, il progetto prevede tre ponti: un ponte principale carrabile a nord a quota +5.50 in connessione con la nuova viabilità, un secondo ponte a est a quota +1.50 anch’esso carrabile ma a vocazione prevalentemente pedonale, e un terzo ponte a ovest a quota +5.50 solo pedonale.

1) Il ponte a nord rappresenta l’ingresso principale all’isola consentendo anche il transito dei mezzi pesanti per allestire e disallestire gli eventi fieristici. 2) Il ponte a est è apribile per consentire anche alle imbarcazioni a vela di poter ormeggiare nello specchio d’acqua tra Lotto 3 e Padiglione S. 3) Il ponte pedonale a ovest, anch’esso apribile, è caratterizzato da un sistema di apertura espressivo, manifesto della leggerezza costruttiva “portuale”.

In generale tutta la viabilità del Waterfront è pensata a velocità ridotta sul modello “shared space”, per contenere le sezioni stradali a vantaggio dei flussi pedonali. Data l’importanza della percezione da corso Aurelio Saffi, il disegno delle coperture è curato come “quinto prospetto”, celando gli impianti, gli extra-corsa degli ascensori e ogni altro elemento in copertura che possa essere visibile dall’alto, privilegiando l’utilizzo di carpenterie metalliche leggere tipo “flying carpet” che ospitano i campi fotovoltaici, in linea con le strategie energetico-ambientali nearly zero energy building. Il progetto prevede cinque lotti funzionali che insieme stimolano una vivace mixitè sociale, aggregando attività durante tutto l’arco dell’anno.

Lotto 1: sarà restituito alla città il Palasport omologato CONI, per ospitare la serie A di tutti gli sport indoor e accogliere eventi, spettacoli e concerti, con un distretto commerciale tematico al piano terra aperto alla città. Grazie a un profondo consolidamento strutturale, il progetto recupera la struttura radiocentrica preesistente, riportandola alla sua originaria ardita bellezza.

Lotto 2: è previsto lo studentato e residence-hotel (8.900 mq SA). Sviluppato in un corpo di fabbrica in linea parallela al Padiglione B e con orientamento est-ovest, presenta le estremità aperte verso levante e ponente. Per ridurre l’impatto visivo dalla città, l’edificio ha un’altezza massima non superiore a 23 metri s.l.m.

Lotto 3: ospita le residenze con gli spazi comuni (15.500 mq SA) che sono articolate in due corpi di fabbrica paralleli con orientamento nord-sud, che definiscono una corte interna aperta e passante, consentendo l’apertura della vista dal Parco Urbano verso mare. L’altezza è contenuta sotto i 26 metri s.l.m., definendo uno stretto rapporto con il mare, grazie a generosi terrazzi panoramici, logge e spazi aperti prominenti sul nuovo canale animato dai posti barca prospicenti le abitazioni.

Lotto 4: prevede un edificio terziario (10.000 mq SA) con impianto in linea orientato nord-sud, coperto da una sovra-copertura tipo "flying carpet" con un’altezza massima del corpo principale non superiore al colmo del Padiglione B e una piccola emergenza a mo' di periscopio.

Lotto 5: è caratterizzato dal boulevard alberato a quota +5.50, piantumato con alberi ad alto fusto di altezza 12 metri ogni 8 metri, con la funzione di mitigare il fronte nord del Padiglione B, mentre la banchina a quota +1.20 sarà animata da servizi e funzioni pubbliche o a uso pubblico. Per consentire l’estensione in pianta del Padiglione S, si è reso necessario lo spostamento della Piazza del Vento, che sarà ricollocata sopra l’impalcato di copertura della foce del Bisagno, in accordo col progettista e la Soprintendenza.

Gli interventi del Comune di Genova

Le operazioni sono state avviate lo scorso anno con la demolizione dei fabbricati fieristici ormai obsoleti (e, per lo più, in disuso da anni): l’edificio Ansaldo-NIRA, i padiglioni C e D, abbattuti nelle scorse settimane, cui seguirà a breve il padiglione M, che ospitava la centrale termica; sul sedime che fu di NIRA è già stato realizzato l’imbocco di ponente del nuovo sistema di canali, ed è stata ricollocata - sulla prospettiva della Batteria Stella - la scultura di Cascella “Muraglia”, in una posizione di ben maggiore visibilità e valorizzazione rispetto alla precedente, che la vedeva addossata al fabbricato e in parte occultata dalla scala esterna dell’ampliamento realizzato negli anni Ottanta. È oggi alle battute conclusive il completamento della banchina di ponente, con la realizzazione di uno scivolo per imbarcazioni incassato nella banchina, in modo tale da non risultare di intralcio alle imbarcazioni in manovra; sono in corso di realizzazione i lavori delle nuove dorsali impiantistiche in sottosuolo e, soprattutto, gli scavi per l’abbassamento dei sedimi delle aree edificabili e dei canali, fino alla quota utile per la realizzazione delle paratie di pali e palancole che costituiranno le strutture di sostegno delle banchine, le cui operazioni di gara sono in avvio. È stata ultimata la progettazione definitiva dei due ponti carrabili che collegheranno la “terraferma” all’isola, circondata dai canali, che risulterà occupata al centro dal padiglione B, con ai lati edifici per uffici a ponente e abitazioni a levante, sviluppati dagli operatori; mentre il ponte centrale si troverà a quota strada (+5.50 s.l.m.), il ponte a levante, a quota banchine, sarà apribile.

L’elenco delle opere pubbliche include anche: demolizione di tutti i fabbricati in via dei Pescatori con restauro della sopraelevata e del muraglione della circonvallazione a mare, completamento delle connessioni impiantistiche anche in subacqueo, nuova viabilità sul margine settentrionale dell’area con l’adiacente parco con pista ciclo-pedonale, nuovi locali sulle banchine del canale principale, destinati ad accoglienza e servizi per la marina, un piccolo circolo nautico, il nuovo ingresso da nord al padiglione B, locali commerciali e per la ristorazione, e del cosiddetto canaletto, ossia il braccio di levante, e nel lato in curva vedrà la ricollocazione di sedi per le attività amatoriali, comprese quelle già presenti da tempo sulle banchine articolato sistema di percorsi pedonali e veicolari interni, con assoluta attenzione a una progettazione inclusiva, destinata a tutti i tipi di fruitori, anche mediante rampe ed ascensore panoramico che collegherà il Waterfront a Carignano, nei pressi di via Vannucci (capolinea bus n. 35) e un ponte pedonale mobile a quota 5,50 che scavalcherà il canale principale a ponente. Prevista anche l’estensione dei collegamenti AMT provenienti da corso Marconi e da viale Brigate Partigiane.

Strategie energetico-ambientali

La progettazione è stata sviluppata secondo l’approccio Nearly Zero Energy Building, impostando la strategia energetica sulla sinergia delle componenti naturali che caratterizzano il litorale: mare, sole e vento, senza ricorso a sistemi di generazione a fonti fossili, privilegiando fonti rinnovabili. L’approccio NZEB prevede: efficienza energetica edifici riducendo al minimo il contributo impiantistico e assicurando illuminazione e ventilazione naturale efficienza energetica impianti ed attrezzature mediante generazione energetica a pompa di calore e a fonti rinnovabili solari, con recupero energetico e sistemi impiantistici a bassa temperatura, smart metering e controlli evoluti fonti rinnovabili in-site e off-site con l’utilizzo di sistemi fotovoltaici e solare-termici low-emission mobility con colonnine di ricarica di veicoli terrestri e marini alimentate da fonti rinnovabili solari comfort e biodiversità prevedendo un rinnovato rapporto tra spazio antropizzato e naturale mediante l’adozione di sistemi di ossigenazione e movimentazione delle acque interne del Porto Canale.

Francesco Li Noce