Un’eclissi di sole che non finisce mai, campi elettromagnetici bloccati, tempesta di vento che abbatte gli alberi. Scenario da far trattenere il respiro che ha come epicentro la Val Trebbia e che si presenta dopo l’arrivo nella zona di un gruppo di ragazzi affetti da malattia rara. Un mix quasi incredibile da mettere assieme e che invece Andrea Percivale, avvocato e scrittore, riesce ad amalgamare con geniale fantasia nel libro ‘Il paese nell'ombra’ (Morellini Editore), ultimo della lunga serie delle sue opere letterarie.
Il volume si presenta in maniera curiosa: copertina scura quasi come ad annunciare il contenuto di una intrigante narrazione nel buio dell’eclissi interminabile, la cui oscurità permette il susseguirsi di una serie di eventi immaginari o pseudo veri, invenzione dell’autore, capaci comunque di attrarre il lettore come una calamita.
Il libro riesce a spaziare su argomenti tanto attuali e concreti quanto spostati dall’autore nell’immaginifico. Un modo da una parte inusuale, ma dall’altra assolutamente efficace, per voler leggere l’opera fino all’ultima pagina per sapere come andrà a finire l’evolversi della lunga notte e dei mille particolari che ne derivano. Difficile, nella descrizione dei fatti, l’amalgama con gli adulti del posto da parte dei ragazzi contrassegnati da rara malattia della pelle, a causa della quale vivono al buio, tenendosi lontani e distinti dalla luce del giorno che, invece, è amata dalla maggioranza delle persone.
Restare chiusi in casa è, per gli abitanti, una possibile soluzione ad evitare contagi; ma sarà quella giusta? Mentre c’è anche il colpo di scena, una sorta di giallo, quando sparisce un bambino. Autori del rapimento saranno forse i ragazzi che vivono nell’oscurità?
Domande alle quali rispondono le oltre 200 pagine con cui il libro di Percivale è confezionato e dove non mancano temi epocali e spunto e motivo di dibattito come quello del diverso, della diffidenza verso il prossimo e della potenza della natura, a volte spaventosa, a volte ammirabile, con cui ormai l’uomo convive. Tanti argomenti che quasi si rincorrono nel libro, dove tutto assume un aspetto particolare con una fantasia che talvolta supera ogni pur audace immaginario. E non manca neppure il tocco campestre che contraddistingue la valle, con la campagna tutt’attorno ai luoghi epicentro del libro, della quale si impossessano i ragazzi venuti da fuori, nella notte perenne causata dall’eclissi che abbandona ogni luogo ma non la Val Trebbia.
E se quanto sopra può far pensare a un’opera dai concetti complessi, difficili, questa idea viene sconfessata dalla scrittura, che rende tutto nitidamente comprensibile. Un insieme di fatti, un divenire continuo di situazioni che il professionista riesce a descrivere, forte dell’esperienza di molti libri già pubblicati, alcuni dei quali anche premiati o che hanno ottenuto riconoscimenti.
Genovese, sposato, due figlie, un’avviata carriera da avvocato, sportivo praticante con una story da tennista agonistico, forse la vera anima ed il vero volto di Andrea Percivale si esprimono nell’arte dello scrivere. Scrittore prima di tutto, che sa descrivere la vita e, nel caso de ‘Il paese nell'ombra’, supera se stesso, agendo tra esperienza di vita, conoscenza della stessa e dei suoi eventi (assai positivo in questo il mestiere di avvocato), ma anche con fantasia e fervida inventiva. Il libro scorre veloce e la sua lettura è assolutamente piacevole.
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