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Politica | 18 luglio 2021, 15:27

Siti petrolchimici pericolosi e in mezzo alle case. Prosegue la battaglia del Centro Ovest

In una conferenza stampa indetta dalle forze di maggioranza del Municipio, la richiesta di un tavolo per discutere la collocazione di due siti in zona portuale. No ai ricatti occupazionali per tenere in scacco una zona da quasi settantamila abitanti

Siti petrolchimici pericolosi e in mezzo alle case. Prosegue la battaglia del Centro Ovest

D’accordo su occupazione, trasporto su rotaia, difesa dell’ambiente, ma se i depositi petrolchimici sono pericolosi a Multedo, in quanto in mezzo alle case, restano tali pure se spostati a Sampierdarena, dove saranno parimenti attigui ai palazzi. È questa in sintesi la conclusione della conferenza indetta dalla maggioranza del Municipio Centro Ovest, scopo della quale, fa sapere Amedeo Lucia, capogruppo Pd in Sala Baldini, era ribadire un no totale e assoluto a spostare i depositi costieri a Sampierdarena e chiedere all’Amministrazione e ad Autorità Portuale che ci sia compatibilità dei progetti fra il porto e la città.

“Si dice - dichiara Lucia - che forse i depositi saranno collocati nei pressi del Terminal Messina in zona Fiumara, ma cambia poco. A tutto ciò si aggiunge la questione dei treni che passerebbero in mezzo allecase. Una quarantina al giorno, 20 dei quali notturni e con il 10% che trasporta carichi pericolosi. Allora nasce il sospetto che questa merce sia destinata ai depositi. E quindi i problemi diventano due, treni e depositi”. “Se quei depositi sono pericolosi a Multedo - si domanda Amedeo Lucia - e dopo 36 anni e un gravissimo incidente nel loro passato, si decide di spostarli, è giusto metterli altrove? Come se cambiando indirizzo il pericolo non esistesse più”.

Mentre, ha incalzato il presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi, se non si trovano posti adeguati per i due siti, allora si vada all’opzione zero. Trovino autonomamente altri posti dove andare a collocarsi. “Non si può far aleggiare il ricatto occupazionale - indica il capogruppo Pd - perché con una sessantina di lavoratori non si possono ricattare settantamila abitanti, tanti quanti sono quelli del Centro Ovest”.

“Noi siamo d’accordo che i posti di lavoro non si devono toccare - afferma Lucia - e non vogliamo certo toccare i livelli occupazionali; ma ribadisco che questo argomento non può essere usato per ricattare la popolazione”.

E alla fine della conferenza stampa è stato preparato un comunicato nel quale si esprime rammarico “circa lo stile e il metodo scelti per portare avanti presunti progetti e fondamentali decisioni che riguardano il porto di Sampierdarena e le opere che si intendono realizzare sul nostro territorio. Riteniamo che qualsiasi ipotesi, ragionamento, progetto su temi di tale rilevanza e impatto, prima del passaggio sui mezzi di comunicazione, sarebbe dovuto essere condiviso con le istituzioni municipali che rappresentano il soggetto politico più vicino agli interessi del territorio, in questo caso di Sampierdarena e San Teodoro, e dei suoi cittadini”.

Zone “su cui pesano già enormi e gravi servitù e a cui pare siate intenzionati ad aggiungerne altre”. E nello stesso documento si chiede un tavolo di confronto dove si discuta della compatibilità tra grandi progetti e vita di 68mila abitanti rappresentanti del Municipio. La richiesta è anche di “avere informazioni certe sulle vostre intenzioni riguardo il dislocamento dei depositi chimici di Multedo già precedentemente dichiarati incompatibili con la navigabilità portuale”.

Ed infine un tocco di polemica: “Mentre sono stati stanziati 260 milioni per il Levante cittadino, a Sampierdarena e San Teodoro si delocalizzano i depositi chimici”. Molte le firme al comunicato. Oltre a Colnaghi e Lucia ci sono Fabio Alfarone, capogruppo M5S, la vicepresidente e assessore Stefania Mazzucchelli e gli assessori Luciano Cavazzon e Monica Russo.


Dino Frambati


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