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Cultura | 20 luglio 2021, 19:15

Un castello, un artista e tre libri

Castello in passato protagonista di accese contese tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Genova

Un castello, un artista e tre libri

 

Sembra di essere all’interno di una favola medioevale… un romantico castello, le cui prime notizie risalgono a più di mille anni fa, quando vennero erette le prime torri di avvistamento e il suo borgo, che lo circonda, con strette viuzze e possenti muri in pietra. Tutt’intorno il panorama mozzafiato delle colline ovadesi.

Castello in passato protagonista di accese contese tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Genova.

Attualmente di proprietà dei Marchesi Pinelli Gentile, che portando avanti le loro passioni, cioè la pregevole conservazione del castello e l’ottima e variegata produzione di vini, trasmettono alle nuove generazioni i loro valori e la loro filosofia, mantenendo così una forte e vibrante continuità tra passato, presente e uno sguardo nel futuro.

Stiamo parlando del Castello di Tagliolo, in Piemonte nell’alessandrino.

Ed è qui, in questa meravigliosa cornice che dal 2 luglio al 31 agosto 2021 sarà possibile visionare i primi tre volumi restaurati della Divina Commedia illustrata dal pittore, editore e poeta Amos Nattini.

Amos Nattini nacque a Genova nel 1892 da una famiglia di antica tradizione marinara e morì a Parma nel 1985. Frequentò la scuola di nudo dell’Accademia di Belle Arti e corsi anatomici all’Università di Genova e successivamente su suggerimento anche di Gabriele D’Annunzio diede inizio alla titanica impresa di realizzare le cento “imagini” della Divina Commedia, lavoro che lo impegnerà per oltre venti anni.

Sarà nel 1939 che con stampa a torchio su carta “a mano” questa edizione monumentale con caratteri ideati dallo stesso Nattini si potrà considerare conclusa.

Sicuramente quest’opera eclettica è l’opera che più rappresenta il suo percorso creativo.

Amos Nattini si trasferirà poi definitivamente a Oppiano di Gaiano nei pressi di Collecchio in provincia di Parma, dove finirà i suoi giorni in un ex eremo benedettino, continuando a lavorate lontano dalla mondanità e dove la critica lo ricorderà come il “Maestro di Oppiano” o anche “il pittore dell’Appennino”.

L’opera di Amos Nattini è visibile grazie alla iniziativa di Monferrato Digitale che ha sede nel Castello di Tagliolo, che per celebrare l’anno di Dante si è attivata per rendere pubblica questa meravigliosa interpretazione della Divina Commedia. Per visionarla occorre prenotare al 338 0733288 oppure scrivere a comitato@monferratodigitale.it

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Zenet/Paola Garetti

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