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Attualità | 24 luglio 2021, 14:43

Disastro trasporti, anche i pendolari delle ferrovie sul piede di guerra: "Presi poco in considerazione dalle istituzioni per discutere dei problemi"

Al centro della polemica la convocazione dei tavoli tecnici in orari difficilmente coniugabili con le esigenze dei partecipanti

Disastro trasporti, anche i pendolari delle ferrovie sul piede di guerra: "Presi poco in considerazione dalle istituzioni per discutere dei problemi"

"Ancora una volta i tavoli tecnici della Regione sul trasporto ferroviario vengono convocati di punto in bianco, senza tenere conto delle esigenze dei pendolari e senza affrontare i problemi reali".

Riassumono così la loro rabbia i pendolari liguri e i loro comitati di rappresentanza (Pendolari del Levante Ligure, Comitato Difesa Trasporti Valle Stura ed Orba, Pendolari Savona-Genova) che, insieme al Comitato delle Cinque Terre e al WWF Italia, sezione Liguria, si trovano sul piede di guerra per la situazione in cui versano i trasporti su rotaia in regione.

Al centro del "j'accuse" mosso proprio le riunioni in cui si dovrebbero raggiungere delle soluzioni: "Non è la prima volta che i 'tavoli tecnici' sul servizio ferroviario, istituiti dalla Regione, che dovrebbero essere il luogo in cui i comitati di pendolari affrontano i problemi assieme alla Regione per trovare soluzioni, vengono indetti con preavviso ridottissimo, rendendo difficile così la stessa partecipazione - affermano in una nota congiunta i comitati e le associazioni - Ma la settimana scorsa si è raggiunto il massimo: un tavolo tecnico comunicato il giorno stesso!".

"Si parla adesso di un 'piano straordinario' per il servizio - scrivono - ma i contenuti di questo piano non sono stati né condivisi né concordati con i comitati di pendolari né adeguatamente pubblicizzati, senza tener conto che risulta oscuro, e sembra essere a voler pensar male uno 'scaricabarile', il motivo per cui, sul trasporto regionale di sua competenza, la Regione debba rivolgere una richiesta al Ministero".

"E si ripropone ancora una volta anche la problematica degli orari in cui dovrebbero svolgersi questi tavoli: tavoli fissati in pieno orario lavorativo come se chi è pendolare non fosse appunto per lavoro su un treno in questi orari. Nonostante sia stato fatto presente più di una volta che era necessario modificare gli orari, nulla è cambiato - aggiungono - Insomma, tavoli tecnici fissati da un’ora all’altra, in pieno orario lavorativo, in cui non si trattano delle questioni più volte sollevate dai comitati. I tavoli dovrebbero servire per costruire assieme, pendolari e regione, un servizio a misura dei cittadini ed utenti, invece…".

"Intanto i pendolari sono ancora in attesa di una risposta relativa alle richieste più volte espresse, la cui sensatezza trova conferma nei ripetuti ritardi che i treni subiscono in questo periodo per sovraffollamento - si legge ancora nella nota - 

È fuorviante parlare di limite all’80% sui treni regionali, quando non si esplicita che questo limite è fittizio, in quanto un treno pieno a tale livello vede viaggiare per decine di chilometri persone con bagagli in piedi, situazione non sicura nemmeno in era pre-covid".

"Il futuro non si prospetta roseo ma il presente è già critico - continuano i cinque firmatari del comunicato - mentre nei tavoli non si affrontano e risolvono i problemi reali, per citarne solo 2 tra i tantissimi: dai bus sostitutivi sulla Genova-Acqui Terme (mentre si va verso un’altra odissea autostradale) all’ulteriore passaggio di treni utilizzabili con la Carta Tutto Treno a treni a mercato, come il Frecciabianca del tardo pomeriggio da Genova verso Spezia a Frecciargento, con conseguente impossibilità di fruirne da parte dei pendolari possessori di carta Tutto Treno".

"Non si può che ribadire, quindi, la necessità di rivedere la modalità di gestione dei tavoli tecnici, che ostacolano la libera partecipazione, principio chiave della gestione pubblica, e che non stanno rispondendo alle esigenze di chi il servizio lo fruisce, e ancora una volta, la necessità di un cambio di rotta da parte della Regione sul servizio regionale e aspetti connessi" concludono.

Redazione

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