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Eventi | 01 agosto 2021, 13:35

Lo 'Scali a mare Pieve Ligure art festival' prosegue allo Scalo Torre con 'Ogni luogo è un dove'

Di e con Marco Aime, il 3 agosto

Lo 'Scali a mare Pieve Ligure art festival' prosegue allo Scalo Torre con 'Ogni luogo è un dove'

La XIV edizione dello 'Scali a mare Pieve Ligure art festival', ideato e diretto da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure, prosegue il 3 agosto allo Scalo Torre di Pieve Ligure con 'Ogni luogo è un dove' di e con Marco Aime: l’antropologo, docente all’Università di Genova, non solo ha scritto e interpreta il testo, ma per la prima volta è anche autore delle canzoni originali che sono state musicate da Massimo Germini, in scena con la cantante e attrice Eleni Molos. Lo spettacolo è una nuova produzione di Teatro Pubblico Ligure, realizzata in collaborazione con Pistoia – Dialoghi sull’uomo. Gli spettacoli si svolgono seguendo le norme di sicurezza in vigore. La cornice è quella della scogliera in cui da quattordici anni il teatro è affacciato sul mare del golfo Paradiso, in uno scenario unico.

'Ogni luogo è un dove' è un viaggio nello spazio che Marco Aime ha scritto, per raccontarci quanta strada calpestano gli uomini per attraversare cieli, muri, deserti e mari, per affermare il proprio diritto e il desiderio di vita. Incontriamo “lo straniero” e in ogni brano, in ogni canto, lo sentiamo più vicino: è la madre che culla il figlio mentre fugge dalla Libia, e il bambino che non ce l’ha fatta a raggiungere la sua terra promessa, ma che ci parla forte con la sua pagella cucita tra i vestiti, è il migrante che raccoglie la frutta sotto il sole cocente dell’estate. Poco a poco, questo viaggio nello spazio si trasforma in un viaggio nel tempo, perché anche noi siamo stati migranti, perché tutta l’umanità è in cammino, da sempre, in un susseguirsi di strappi, conflitti, incontri, esilii, ritorni.

È un percorso di poesia e musica, nato dalle parole di Marco Aime, raccontate dall’autore, dall’attrice Eleni Molos e dal musicista e compositore Massimo Germini. A completare l’immagine sonora, sul palco vengono riprodotti rumori e suoni con oggetti e materiali disparati, provenienti da diversi luoghi del mondo: sabbia, scatole, foglie, brocche di acqua... Anche le cose sembrano prendere vita e narrare, con il loro linguaggio, insieme agli attori. Nella "Ballata per Riace" Aime mette in relazione il clamore festoso all'epoca del ritrovamento dei bronzi con la protesta quando sulla stessa spiaggia sono arrivati degli uomini, anziché delle statue.

Comunicato stampa

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