Ha più puntate di un romanzo e colpi di scena in numero maggiore che una fiction la vicenda dei cantieri per la metropolitana di Brin e ultimo miglio, essendo, invece, una vicenda reale di vita vissuta, che tiene in ansia e persino crea angoscia sul futuro, gli abitanti di Certosa.
L’ultima puntata in ordine di tempo, è stata quella di un caldo pomeriggio poco dopo l’ora di pranzo, quando la Commissione itinerante presieduta dal capogruppo leghista a Tursi, Davide Rossi, si è recata sul luogo del cantiere.
Dove la protesta dalle molte sfaccettature è andata in scena rumorosa, determinata ma sempre composta e ordinata. E soprattutto fatta con il cuore di gente che non vuole mollare e vuole vivere in un quartiere che non diventi sobborgo metropolitano. Uno dei nodi del contendere, oltre a quello sostanziale dei disagi per lavori in corso e treni che sfrecceranno in mezzo ai condomini, è stata la mancata convocazione in loco e l’invito al Comitato Libero Cittadini di Certosa, il più rappresentativo della protesta popolare in zona che, per bocca del presidente Enrico D’Agostino, traccia un bilancio positivo della manifestazione: “I cittadini - comunica in una nota - si sono fatti sentire e non si sono fatti calpestare e non hanno venduto la propria dignità, tanto che la Commissione itinerante prevista, dove ricordiamo che i Comitati che l’avevano richiesta non sono stati invitati, si è riusciti a farla sospendere, anche grazie alla mediazione dei consiglieri di opposizione, e farla convocare a venerdì 17 settembre alle ore 16, e questa volta con i rappresentanti dei Comitati”.
“Oggi si è dimostrato - conclude D’Agostino - che essendo uniti le cose si possono anche ottenere”. Circa la cronaca dei fatti, il presidente della Commissione, Davide Rossi, ha invitato i Comitati alla partecipazione pur non convocati. Ma l’invito è stato respinto in quanto, hanno spiegato, essere convocati per loro è “un diritto”.
A questo punto si è formato una sorta di corteo di protesta con fischietti e quanto poteva fare rumore e attirare l’attenzione. A fare da mediatore e quindi ricomporre almeno momentaneamente la diatriba, è stato l’assessore Matteo Campora, attraverso la sospensione dei lavori e una riconvocazione per venerdì 17, sperando non funzioni la ben nota scaramanzia che lo contrassegna. Punto di intesa non facile è che alcuni della Commissione non hanno gradito del tutto ma quantomeno ha salvato i cosiddetti capra e cavoli. Con precisazione di Davide Rossi, “non volevamo escludere ma coinvolgere”.
Contrarietà dei cittadini più che giustificata invece per Fabrizio Maranini, presidente di Commissione municipale in Centro Ovest, e secondo il quale “la situazione dei cittadini avrebbe meritato molta più attenzione nella convocazione della Commissione che in seguito alle proteste su responsabilità del presidente stata sciolta è rimandata. Problemi così importanti vanno affrontati con maggiore competenza e preparazione dai presidenti di Commissioni comunali. È grave non aver invitato al sopralluogo i cittadini nonostante le promesse fatte di apertura alla partecipazione”.