- 02 ottobre 2021, 15:30

Diana, la dea italica che sostituì un dio celtico in provincia di Imperia

Da protettrice degli animali a signora delle selve, è stata inserita anche nel “Vangelo delle streghe” e ha lasciato un segno indelebile nei nomi dei borghi

Diana, la dea italica che sostituì un dio celtico in provincia di Imperia

Diana, che spesso corrisponde alla dea Artemide della mitologia greca, è una dea italica, latina e romana, signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice delle donne, e dispensatrice della sovranità.

Secondo la leggenda, la giovane vergine abile nella caccia, irascibile e vendicativa, era amante della solitudine. Inoltre aveva fatto voto di castità e per questo motivo si mostrava affabile, se non addirittura protettiva, solo verso chi si affidava a lei.

Tuttavia la dea, identificata nella sua manifestazione lunare, è stata utilizzata da Charles Leland nel suo Vangelo delle streghe come divinità centrale di un culto di stregoneria che sarebbe esistito dal Medioevo all'Età contemporanea.

In questa oscura interpretazione, Diana è adorata come dea dei poveri, degli oppressi e dei perseguitati dalla Chiesa cattolica, e per diffondere il culto della stregoneria manda sua figlia Aradia a liberare dagli oppressori gli schiavi e a divulgare la propria religione. Inoltre in questo unico mito Diana non è vergine, ma è sposa e figlia di Giove e in seguito sposa e sorella di Dianus Lucifero, con cui generò Aradia.

Questo personaggio divino quanto oscuro e misterioso, ha avuto a che fare con la Liguria, precisamente nella valle oggi compresa tra Andora ed Imperia. In tempi antichi, i “vecchi” abitanti Liguri popolavano una zona ricoperta da un bosco fittissimo dedicato a Borman, dio celtico, che veniva rappresentato con il capo circondato da foglie, fiori e frutti.

Con l’avvento dei Romani e la realizzazione della via “Giulia- Augusta”, la zona venne identificata come “Lucus Bormani”, appunto “Il bosco di Borman”. I conquistatori, volendo sostituire una loro divinità al dio celtico dei boschi, scelsero Diana, dea della caccia in quanto appariva la più adatta a questo territorio ricco di vegetazione, oltre che essere la più simile a Borman.

Per questa ragione i paesi della valle portano un nome che, ancora oggi, rende omaggio alla dea cacciatrice: Diano Marina, Diano Castello, Diano Calderina, Diano Serreta, Diano San Pietro, Diano Arentino e Cervo, animale sacro a Diana.

Secondo alcune leggende, ciò suscitò anche la curiosità di Satana, che difatti compare più volte in racconti popolari legati alla zona. E’ probabile che il culto della stregoneria associato alla dea abbia influito oppure no, lasciando tutto ciò nei saggi e nelle rubriche di leggende, in questo caso adatte a iniziare Ottobre, il mese legato alla festa pagana di Halloween.

E’ possibile seguire l’autore sui social network per scoprire i nuovi progetti letterari e audiovisivi legati alla valorizzazione del territorio Ligure:

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Da segnalare inoltre, dello stesso autore di questa rubrica, disponibile su Amazon: “Streghe, diavoli e altre leggende italiane”.

Tante curiosità da scoprire su “Il medioevo in 333 risposte”, oppure le saghe celtiche e arturiane: “Bretagna, miti misteri e leggende”, “Miti&Misteri della Liguria”, “Avenius” o “Il Libro delle Pandemie”, per conoscere la storia degli avvenimenti pandemici del passato prima dell’attuale Covid-19.

Se sei a conoscenza di una leggenda o una storia da raccontare legata alla Liguria, e vuoi farla conoscere, oppure sei stato protagonista di una storia misteriosa, puoi scrivere all’autore che la prenderà in considerazione: dariorigliaco@gmail.com.

Dario Rigliaco