Politica - 19 ottobre 2021, 14:36

Débâcle centrodestra a Savona, Toti ne ha per tutti. Specialmente per gli alleati: "Rincorrere i terrapiattisti per le piazze ha disorientato l'elettorato"

Chiaro il riferimento a Lega e Fratelli d'Italia: "Analisi semplicistiche da chi ha dimezzato i propri voti e spiega come fare politica all'unico partito che ha continuato a prenderne"

Débâcle centrodestra a Savona, Toti ne ha per tutti. Specialmente per gli alleati: "Rincorrere i terrapiattisti per le piazze ha disorientato l'elettorato"

Livelli di tensione alti all'interno della coalizione di centrodestra dopo la débâcle che l'ha vista uscire sconfitta nella maggior parte delle partite comunali chiusesi coi ballottaggi di ieri, dove a Savona ad esempio il candidato Schirru non è riuscito a raggiungere nemmeno il 40% delle preferenze.

Un risultato che secondo qualcuno potrebbe essere un primo segnale di cedimento del cosiddetto "modello Liguria", come si augurano dall'opposizione in consiglio regionale, ma che per il governatore Toti, che ha parlato a margine della presentazione dei nuovi treni Pop attivati in Liguria, va analizzato più a fondo in maniera "un filo più sofisticata", non attraverso "analisi molto semplicistiche, talvolta autoassolutorie, e altre che sfiorano il surreale".

Un riferimento alle critiche piovute dagli altri partiti della coalizione che hanno, secondo Toti, "dimezzato i propri voti e spiegano come fare politica all'unico partito che ha continuato a prenderne" che si fa meno velato nei confronti di Lega e Fratelli d'Italia quando il presidente parla di chi "rincorrendo terrapiattisti in giro per tutte le piazze d'Italia" ha "scompensato e reso incomprensibile al nostro elettorato la propria politica". Il tutto sommato agli "appelli all'unità da chi a Savona ha rotto la coalizione correndo da soli".

Ne ha quindi un po' per tutti il massimo esponente di "Cambiamo!", non solo per i partiti ma anche per la classe dirigente del territorio "che oggi sembra piovere da Marte con gli occhioni dello stupore" definita "inadeguata e litigiosa, non all'altezza delle responsabilità gigantesche" date dai liguri col voto delle regionali scorse, al punto da costringere il sindaco uscente a compiere un passo indietro e ad alcuni assessori uscenti a presentarsi con formazioni diverse, concorrenti, costringendo il centrodestra così a "intervenire in scivolata in supplenza per costruire un'offerta politica dell'ultimo minuto che certamente non ha aiutato la coalizione", aggiunge Toti.

E se le riflessioni a livello comunale a questo punto saranno rivolte a non commettere l'errore "nelle città in cui andremo al voto nel prossimo futuro", dove la ricetta di Toti è quella di abbassare i toni e rimettersi a lavorare per trovare una sintesi, qualche cambiamento su scala regionale non è da escludersi "se qualche partito ritiene di dover cambiare o rafforzare le proprie delegazioni nelle giunte mettendo persone che gli garantiscano maggiore qualità e maggiore visibilità", lasciando però da parte il tema dell'uomo solo al comando, che per il presidente non esiste e anzi: "I partiti della coalizione hanno potenti rappresentanze nella giunta regionale che rappresentano ben più della metà delle deleghe più importanti di questa regione"

La critica è aspra anche sul campo nazionale, dove a fare la differenza per il presidente ligure è stata la capacità di cogliere la sfida riformista e moderata "del primo Governo realmente tale di questo Paese degli ultimi anni", osteggiata da un centrodestra "diviso tra maggioranza e opposizione e anche nella maggioranza, direi riottoso ad accettare le ricette dell'esecutivo di unità nazionale che ci sta portando verso l'applicazione del Pnrr" che invece "evidentemente il centrosinistra ha saputo interpretare" ed esserne all'altezza, "in un Paese che vuole ripartire, che non vuole confusione nelle strade, che non vuole piazze tumultuose, che vuole tornare al lavoro, vuole tornare a portare i figli a scuola, vuole tornare ad ad occuparsi della propria vita dopo la dolorosa parentesi del covid".

Lucidità, testa bassa e lavorare è quindi l'invito verso le prossime elezioni del governatore, il quale però non manca di chiudere con una provocazione: "Penso che i leader politici della regione si incontreranno con i vari sindaci che andranno al voto già nella prossima primavera per trovare una sintesi, io mi occupo di Regione Liguria dove grazie alla mia candidatura e grazie alla lista Toti oggi governiamo per il secondo mandato, cosa mai successa, con il più straordinario dei successi del centrodestra anch'esso francamente desueto prima del mio arrivo. Sono certo che i dirigenti regionali del partito si incontreranno con i sindaci che sapranno fare la sintesi, io per evitare l'effetto 'uomo solo al comando' mi occupo di governare la Regione come i liguri mi hanno chiesto di fare".

Redazione


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