#ILBELLOCISALVERÀ | 24 ottobre 2021, 11:38

Finale Ligure, le artiste Natalia Saurin e Silvia Levenson chiamano all’azione: 28 ottobre, donne e uomini contro la violenza sulle donne

Un percorso in 3 atti per il progetto “Il luogo più pericoloso”, che culminerà con la proiezione di un video e una mostra presso la Fortezza di Castelfranco in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, il 25 novembre

Finale Ligure, le artiste Natalia Saurin e Silvia Levenson chiamano all’azione: 28 ottobre, donne e uomini contro la violenza sulle donne

 

Talvolta il mio viaggio nella bellezza segue percorsi fuori dall’ordinario, così capita che nella ricerca del bello spesso io esplori territori per nulla attraenti, ritrovandomi a sprofondare in paludi lontane dall’ideale. La mia ricerca effettivamente ha subito un’evoluzione, una crescita e oggi il mio interesse va anche dove c’è una lotta da affrontare o una conquista che qualcuno ha fatto per ottenere il bello, che non è qualcosa che semplicemente appaga la vista. Il bello è molto, molto di più.

Ci avviciniamo alla Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne  e in questa mia nuova “tappa” per la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ voglio parlare di un tema sociale sempre, purtroppo, molto caldo, ovvero i femminicidi. Più nello specifico mi focalizzo sull’iniziativa nata dalle due artiste visive Silvia Levenson (di Milano) e Natalia Saurin (milanese di adozione finalese),  madre e figlia, a cura di Antonella Mazza, in collaborazione con Zonta Club Finale Ligure, che ha l’obbiettivo di confrontarsi sul tema attraverso il progetto “Il luogo più pericoloso”, che denuncia una guerra che si consuma quotidianamente ai danni delle donne negli ambienti domestici. Una chiamata all’azione per donne e uomini giovedì 28 ottobre dalle 14.30 alle 18 presso i Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo. Cosa si farà? Sarà la stessa Natalia Saurin a spiegarcelo, ma prima vediamo PERCHÉ sarà importante esserci e partecipare.

Secondo un rapporto delle Nazione Unite del 2018, il luogo più pericoloso per le donne è la propria casa. Si stima che delle 87.000 donne uccise nel mondo nel corso del 2018, circa 50.000 (il 58%) sono state assassinate da compagni o membri della famiglia. Oltre un terzo  - spiega Natalia Saurin - è stato ucciso dai partner, attuali o ex, e solo in Italia 137 sono state uccise da membri della famiglia”.

Per questo motivo sarà importante esserci: donne e uomini uniti contro la violenza di genere in una chiamata all’azione, per  un problema gravissimo che affligge la nostra società, che non accenna minimamente a diminuire. “Abbiamo pensato di realizzare un video, che è la chiusura di percorso che si è sviluppato in tre atti. Per realizzare il video abbiamo bisogno di una partecipazione attiva: per l’appuntamento del 28 ottobre, donne e uomini dovranno portare un piatto da casa che verrà decorato con frasi che banalizzano la violenza maschile sulle donne”. Le due artiste visive hanno pensato infatti di  riportare sui piatti frasi utilizzate dai media per parlare di femminicidio, con cui spesso si “giustificano” in qualche modo gesti violenti ai danni delle donne, con la tendenza a minimizzare l’accaduto: “divorato dalla gelosia”, il “gigante buono”, “lei ha scatenato la sua rabbia” e molte altre. Frasi che riportano a una narrativa d’amore e passione di natura possessiva, che scagiona l’uccisione, vista come una “perdita di controllo” impossibile da prevenire o prevedere. Espressioni che parlano di un desiderio alterato provato da persone che non riescono a gestire il rifiuto o il fallimento di una relazione sentimentale (“Mia o di nessuno”, “Ti picchio ma ti amo”, “È stato un raptus”…). Che siano gli uomini, i vicini di casa o i media a ripeterle, queste parole provocano una distorsione della realtà che riguarda la violenza contro le donne: “Il femminicidio  - sottolinea Natalia - non è la conseguenza di un improvviso e momentaneo impulso violento, ma l’esito di un continuum di violenze che proseguono nel tempo. Così come a uccidere non è la gelosia, ma l’atto violento di un oppressore che vuole controllare la partner”. Come scrive Nadia Somma, attivista presso il centro anti violenza Demetra: “Svelare la violenza maschilista o patriarcale invece che parlare di raptus, di passione o gelosia può fare la differenza tra la morte o la vita delle donne, tra l’iniquità e la giustizia”.

L’azione prevede un appuntamento successivo, sempre presso i Chiostri di Santa Caterina, il 6 novembre alle 10,30, per le riprese del video durante il quale i piatti decorati precedentemente verranno rotti dai partecipanti. I cocci dei piatti rotti saranno poi esposti come risultato dell’azione”.

Ma perché proprio dei piatti per dare forma all’azione? “I piatti sono oggetti che tutti usiamo indistintamente nella quotidianità delle nostre case e rappresentano un momento di condivisione”, spiega Natalia -. Per  la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che sarà il 25 novembre, in collaborazione con Zonta Club, vogliamo proiettare quindi il video che avremo realizzato dal titolo ‘Il luogo più pericoloso’ a Finale Ligure, nell’ambito di una mostra che si terrà presso la Fortezza di Castelfranco e che esporrà anche il lavoro realizzato lo scorso anno in occasione della ricorrenza, in piena pandemia, che aveva visto tante donne, finalesi e non, coinvolte” .

I tre atti de “Il luogo più pericoloso”

L'installazione con i piatti in ceramica ideata da Silvia Levenson e Natalia Saurin è stata presentata per la prima volta in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne nel 2019 a Firenze, a cura del Museo del 900 e Sergio Risaliti. Il 25 novembre del 2020 l’installazione sarebbe dovuta essere esposta in occasione del palinsesto del Talento delle Donne nel cortile del Palazzo Reale a cura di Antonella Mazza ma, a causa pandemia, l’installazione è diventata un’Azione a Milano. L’ulteriore evoluzione dell’installazione sarà appunto il video, dove verrà documentata la rottura dei piatti e delle parole che non vogliamo più sentire.

ATTO I – installazione con i piatti a terra: 2019 Firenze

ATTO II – azione con i piatti sorretti da donne: 2020 Milano

ATTO III – video con i piatti frantumati da donne e uomini:  2021 in una rete di luoghi,  Finale Ligure in primis, a cui seguiranno Milano, Torino, Biella, Verona e altre.

Chiamata all’azione per tutti, quindi, il 28 ottobre alle 14,30 e il 6 novembre alle 10,30 a Finalborgo presso i Chiostri di Santa Caterina: donne, uomini, giovani e non più giovani. Per aumentare la consapevolezza di una violenza ai danni delle donne che deve finire, a partire dalle parole.

 

Maria Gramaglia

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