Attualità - 20 novembre 2021, 17:08

Gianluca Zoppi, il coach genovese dei grandi atleti

La storia dell’allenatore, che applica la disciplina del pugilato anche agli altri sport, lavorando sul potenziamento muscolare e sulla condizione mentale: “Metto in pratica una tecnica che punta su equilibrio, stabilità, esplosività, potenza, riflessi e respirazione”

Gianluca Zoppi, il coach genovese dei grandi atleti

C’è una particolare disciplina sportiva, ma anche una precisa filosofia, che sta alla base di tutti gli altri sport? Secondo il genovese Gianluca Zoppi c’è, e non solo è un aspetto teorico, ma pure un concetto dimostrato con i fatti.

Chi è Gianluca Zoppi, conosciuto nel mondo sportivo come Gianluca Coach Trainer? A parlare di lui, negli ultimi tempi, sono stati diversi media, dalle testate nazionali ‘La Gazzetta dello Sport’ e ‘Tuttosport’ alla testata regionale ‘Il Secolo XIX’. E tutto questo perché Gianluca Zoppi ha applicato il suo metodo e il suo sport, il pugilato, ad atleti professionisti che spiccano in altre specialità, come ad esempio il calcio.

Zoppi è ricercato per la sua esperienza e anche la sua spiccata competenza: è istruttore di boxe certificato, specializzato in performance atletica, difesa personale, tecnico sportivo della Federazione Pugilistica Italiana. Molti i personaggi per cui ha lavorato, portandoli a un notevole miglioramento dal punto di vista atletico (una sorta di preziosissimo allenamento parallelo), mentre nel suo profilo ci sono fotografie con nomi del calibro di Cristiano Ronaldo, Gennaro Gattuso, Pietro Pellegri, Keita Balde, Mimmo Criscito, Angelo Palombo, Lorenzo Tonelli e Duvàn Zapata, ma anche pugili come De Carolis, già campione del mondo dei pesi supermedi nel 2016, o ancora Khalladi, Lala e Mwehu, in più atleti, anche donne, di altre discipline.

Ma i suoi profili social, in particolare l’account Instagram ‘giantrainer’, raccontano anche di incontri con personaggi televisivi e mostrano pure un bello scatto insieme a Papa Francesco.

Gianluca Zoppi, insomma, è un’eccellenza genovese: un ragazzo brillante che, in veste di personal trainer, allena i calciatori quando sono fuori dal campo, nelle pause della stagione, per dare continuità al lavoro fatto con le società, applicando in modo innovativo il metodo pugilistico alla loro preparazione.

Secondo Zoppi, “per ottenere il massimo dai miei ragazzi, metto in pratica una tecnica che punta su equilibrio, stabilità, esplosività, potenza, riflessi e respirazione. I calciatori che seguo ripetono più volte movimenti a grande velocità, proprio come fanno i pugili, con brevi tempi di recupero. Il calcio, esattamente come la boxe, infatti, richiede una condizione mentale e fisica che permetta agli atleti di gestire al meglio ogni situazione, scattare, reagire e avere fiducia in se stessi. Il pugilato ti insegna questo: a rafforzarti a 360 gradi. Imprescindibile per ottenere massimi risultati in questo senso è la core stability (la stabilità del corpo, appunto), dove attività come Bosu, fitball e plank servono per aiutare la muscolatura a controllare la posizione e il corretto movimento del corpo, a contrastare infortuni, supportare la colonna, avere equilibrio e coordinazione”.

Il coach genovese racconta, tra gli altri, il suo incontro con Cristiano Ronaldo, alla vigilia di una partita a Marassi della Juventus contro la Sampdoria: “Sono andato nell’albergo che ospitava l’ex campione juventino per conoscerlo. Sapevo che Cristiano è un grande appassionato di pugilato e allora mi sono presentato dicendogli che sono un istruttore di boxe e ho fatto il gesto di mettermi in guardia per farlo sorridere. È stato un bell’incontro, abbiamo simulato qualche mossa e fatto una foto ricordo dove, a sorridere di più, sono stati i suoi grandi occhi neri”.

Tornando al lavoro che il coach svolge con Pietro Pellegri, Keita Balde e company, per migliorarne la potenza, la muscolatura, la resistenza e la risposta agli stimoli, possiamo parlare di misure mirate a donare ai calciatori rapidità di ragionamento, astuzia e convinzione nelle proprie capacità. “Guardate, per esempio, Ibrahimovic - dice Zoppi - è il gigante che è, anche perché pratica arti marziali. Questa disciplina gli ha permesso di avere un autocontrollo e una sicurezza tali da essere un avversario tra i più temuti in campo”.

Il pugilato e i suoi benefici, quindi, per conferire agilità e autostima, parola di ‘giantrainer’, che conclude con una frase che, in effetti, lo identifica bene: “Se sei forte, sii mite e pacifico, in modo che chi ti sta vicino abbia rispetto di te, non paura”.

Alberto Bruzzone (in collaborazione con Federica Amadori)