Attualità - 27 novembre 2021, 15:37

‘Riviera capitale’: il giornalista Mauro Boccaccio apre le sue agende e i suoi ricordi

Il libro, una sorta di instant book, è uscito nei giorni scorsi per i tipi di Panesi Edizioni in occasione della candidatura del Tigullio (ma anche del Golfo Paradiso) a capitale italiana della cultura per il 2024

‘Riviera capitale’: il giornalista Mauro Boccaccio apre le sue agende e i suoi ricordi

Tutte le città e tutti i luoghi del mondo, prima o poi, diventano capitale di qualcosa: l’auspicio è che questo possa essere sempre in chiave positiva. Negli ultimi mesi s'è parlato del levante genovese associandogli il termine capitale perché tutto il Tigullio s'è candidato per la nomina a capitale italiana della cultura nel 2024. Di capitali per la cultura s’intende molto bene un apprezzato, talentuoso ed esperto giornalista di Rapallo, Mauro Boccaccio, perché ai tempi di Genova 2004 capitale europea della cultura era capo ufficio stampa della Regione Liguria, incarico che ha ricoperto con impegno e con unanimi consensi per lunghissimo tempo.

Ora, mentre il fascicolo di Tigullio 2024 è al vaglio della commissione esaminatrice e un verdetto dovrebbe arrivare entro i primi mesi del prossimo anno (a fare la propria parte è anche il Golfo Paradiso), Boccaccio è uscito con il libro intitolato ‘Riviera capitale’ che ha debuttato il 22 novembre e che è stato già presentato a Palazzo Ducale con la partecipazione del noto pittore Gian Marco Crovetto che ha fornito alcuni dei suoi quadri.

A pubblicare, sia in cartaceo che in digitale, è la Panesi Edizioni, la casa editrice fondata e guidata da Annalisa Panesi, una delle migliori e più competenti operatrici culturali della nostra terra. In ‘Riviera capitale’ Boccaccio, che ha collaborato anche con ‘La Stampa’ e con altre testate e, per quanto riguarda il levante, è da sempre tra i promotori della manifestazione ‘Hello Frank' in memoria di Dolly Garaventa, la mamma di Frank Sinatra che era originaria di Rossi di Lumarzo, in Val Fontanabuona (a questa vicenda ha anche dedicato un libro, ‘Frank Sinatra è mio figlio’, edito da De Ferrari), racconta le sue esperienze personali, racconta che cosa significa fare cultura ed accede a tutto il suo curriculum per dire che il Tigullio ha tutte le carte in regola in vista della corsa che traguarda al 2024.

È un progetto, quello del Tigullio capitale italiana della cultura, che è nato qualche mese fa in occasione del Forum Giannini organizzato a Chiavari e del quale Boccaccio fu tra i promotori: era una kermesse messa a punto per ricordare Amadeo Peter Giannini, pure lui originario dell’entroterra del levante, emigrato negli Stati Uniti e fondatore della Bank of America. E questo perché Boccaccio, oltreché un giornalista molto attento, è sempre stato anche uno studioso dell’emigrazione italiana dall’altra parte dell’oceano.

Nel suo instant book ecco allora storie, progetti e idee, alcune rimaste scritte su quaderni e taccuini, altre invece realizzate con Maura Ferrari. Appunti sparsi, sparpagliati, ritrovati, raccolti anche dopo anni e riordinati pazientemente, fra tanti personaggi e luoghi diversi. Il tutto con l’obiettivo di restituire al lettore la curiosa fotografia di un Tigullio che ha comunque tutto il necessario per lavorare e per guardare avanti.

A curare la prefazione di ‘Riviera capitale’ è un amico di vecchia data di Boccaccio, quel Bruno Gambarotta che è da molto tempo innamorato della Liguria. Secondo il popolare conduttore televisivo “Tigullio e riviera di levante sono due denominazioni che al solo nominarle evocano l’immagine di uno scrigno di tesori. Forse chi ci vive e ci lavora non si rende pienamente conto del fascino che emanano. Ora questo fascino che avvolge tutti gli eventi grandi e piccoli ambientati su questi luoghi non deve essere disperso in tanti rivoli non comunicanti, ma far parte di un progetto organico”.

E quindi “bisogna fare in modo che tutte quelle persone, italiane o di altri Paesi, desiderose di fare esperienze culturali che le arricchiscano, al momento di fare a inizio del 2024 un elenco delle manifestazioni da ‘non perdere’, sentano il bisogno di mettere in programma una visita di tanti o pochi giorni nella capitale italiana della cultura, in coincidenza con uno dei tanti eventi che attirano la loro attenzione”. Del libro di Boccaccio Gambarotta scrive: “Il catalogo delle tante imprese culturali che Boccaccio testimonia per averle viste da vicino e vissute in vari ruoli garantisce che negli scorsi anni tutti gli aspetti sono stati toccati, dalla grande arte, allo spettacolo, al cinema, fino ai riti religiosi, alle visite ai tesori di arte sparsi in luoghi isolati, alla gastronomia con i piatti tipici”.

E raccomanda: “Bisogna crederci, bisogna fare squadra, evitare la frammentazione, le rivalità di piccolo cabotaggio, i dispetti. È bello, esaltante, mobilitarsi in vista di un obiettivo da raggiungere”. L’esercizio da sempre più difficile per il Tigullio: evitare i campanilismi e muoversi in maniera coordinata verso il comune traguardo. L’esperienza della candidatura alla capitale italiana della cultura nel 2024 è un bel segnale in questo senso e, comunque andrà a finire, rappresenta un buon punto di partenza che andrà seguitato pure in altre occasioni, e che Boccaccio ha fatto bene, molto bene, a voler fermare sulla carta stampata.

“Genova 2004 - scrive l’autore - ci ha dimostrato che è possibile dare alla cultura percorsi diversi, dal patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico, alla scienza, alla formazione del lavoro, agli eventi culturali di grande spicco internazionale”. Quindi “il grande lavoro per provare a vincere tutti insieme un importante risultato come il titolo di capitale italiana della cultura 2024 dovrà dare al nostro comprensorio una nuova identità culturale, quella di un Tigullio aperto ancora di più all’Europa e al mondo”. Una filosofia, ma anche una prospettiva e una visione: comunque andrà a finire nell’immediato, non si può che passare da qui.

Alberto Bruzzone

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