Eventi - 28 novembre 2021, 15:28

Alla fine del vecchio millennio con la rassegna del Teatro Nazionale di Genova per i suoi 70 anni (FOTO)

Il 29 novembre alle 18 nel foyer del Teatro Ivo Chiesa

Ci porta alla fine del vecchio millennio la rassegna ‘Testimoni del tempo–Settant’anni a Genova, teatro e cronaca’ ideata e condotta dal presidente del Teatro Nazionale di Genova Alessandro Giglio nell’ambito delle celebrazioni per i settant'anni del Teatro. Ospiti dell’incontro, che avrà luogo il 29 novembre alle 18 nel foyer del Teatro Ivo Chiesa, saranno il regista Giorgio Gallione, la giornalista di Avvenire Angela Calvini e il drammaturgo del Teatro Nazionale di Genova Andrea Porcheddu.

Il Teatro Stabile di Genova si affaccia agli anni Novanta con una nuova sede, il Teatro della Corte (oggi titolato a Ivo Chiesa), che inaugura nel 1991 con ‘Mille franchi di ricompensa’ di Victor Hugo, diretto da Benno Besson. Mentre la collaborazione con il grande maestro svizzero incide profondamente sulla compagnia guidata da Ivo Chiesa (gli anni Novanta sono gli ultimi della sua direzione), parallelamente trova piena maturità artistica il regista residente Marco Sciaccaluga, che firma spettacoli come ‘Roberto Zucco’ di Koltès con Franco Branciaroli, ‘Ivanov’ di Cechov con Gabriele Lavia, ‘Un mese in campagna’ di Turgenev con Andrea Jonasson o ‘Fedra’ di Racine con Mariangela Melato. Musa di Luca Ronconi, che a Genova la dirige in ‘L’affare Makropulos’ di Karel Capek e ‘Il lutto si addice ad Elettra’ di Eugene O’Neill, protagonista di produzioni dirette da Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, come ‘Un tram che si chiama desiderio’ e ‘Tango barbaro’ di Copi e di La dame de chez Maxim di Feydeau con la regia dell’argentino Alfredo Arias, Mariangela Melato stringe in quegli anni con il Teatro di Genova un sodalizio che durerà sino alla fine della sua vita.

Nel frattempo Genova vive una fase di rinnovamento: nel 1992 ci sono le celebrazioni Colombiane e il Teatro Stabile allestisce nel Porto Antico, fresco del restyling di Renzo Piano, ‘Ulisse e la balena bianca’ di e con Vittorio Gassman. Il clima di fermento porta anche alla nascita di nuove compagnie teatrali, spesso gemmate direttamente dal Teatro Stabile di Genova. Sulla scena nazionale si afferma il Teatro dell’Archivolto, diretto da Giorgio Gallione e Pina Rando, con spettacoli di grande successo come ‘Angeli e soli’ da Italo Calvino e ‘Il bar sotto il mare’ di Stefano Benni (presentato al Teatro della Corte nel 1992), creati su misura per i Broncoviz – ovvero Marcello Cesena, Ugo Dighero, Maurizio Crozza, Mauro Pirovano e Carla Signoris, tutti cresciuti alla scuola del Teatro di Genova. Il pubblico genovese segue con passione l’ampia offerta teatrale della città: uno studio effettuato dopo la riapertura del Teatro Gustavo Modena (che nel 1997 diviene la sede dell’Archivolto) rileva un aumento del pubblico vicino al 30%. Così Genova, dove già erano attivi il Teatro della Tosse e il Politeama Genovese, diviene realmente la città dei teatri sognata da Ivo Chiesa.

E al di là dei palcoscenici? L’Italia è sconvolta dagli attentati di mafia, in cui perdono la vita i Giudici Falcone e Borsellino, e dallo scandalo di Mani Pulite; scende in politica Silvio Berlusconi; i media hanno un potere sempre più forte e l’avvento di internet proietta tutti nella globalizzazione. Questi e altri avvenimenti saranno ricordati negli interventi di Angela Calvini, mentre i successi musicali di quegli anni saranno mixati dal vivo nel dj-set di Stellare Sartoria Sonora, grazie all’elettronica di Filo Q e Ale Bavo e alla viola di Raffaele Rebaudengo.

Gli ultimi due incontri di ‘Testimoni del tempo’ dedicati alle prime due decadi del nuovo millennio, si svolgeranno il 6 dicembre con la partecipazione di Luca Bizzarri, Roberta Olcese e Margherita Rubino e il 13 dicembre, ospiti Maurizio Lastrico, Luca Ubaldeschi e Alice Arcuri. Ingresso gratuito, con green pass, prenotazione obbligatoria su teatronazionalegenova.it

Comunicato stampa