Economia - 24 dicembre 2021, 15:28

La nuova tegola per le discoteche, Bocciardo (Silb): “Favorirà gli abusivi”

Il nuovo decreto mette nuovamente in ginocchio una categoria che di fatto contribuisce al tracciamento: “Resto in collegamento con i colleghi delle altre regioni per capire da quando entrerà in vigore questo nuovo decreto, nessuno lo sa”

La nuova tegola per le discoteche. Il nuovo decreto del Cdm impone niente feste in piazza e discoteche e lo stop a tutti gli eventi e le feste previste in piazza e i concerti all’aperto fino al 31 gennaio in tutta Italia per evitare assembramenti. Una misura presa anche per uniformare le varie decisioni che erano state già adottate da Regioni e sindaci.

Chiudono ancora le discoteche e i locali da ballo: una scelta che è stata fatta durante il Cdm perché nella bozza era previsto che chi volesse andare a una festa in un locale o a ballare in discoteca dovesse aver fatto il booster o avere un tampone negativo se ancora in attesa della terza dose.

“Aspettiamo la pubblicazione ufficiale - riferisce Ettore Bocciardo, presidente provinciale Silb Ascom, sindacato delle sale da ballo, imprese di intrattenimento e di spettacolo - per capire da quando entrerà in vigore”. Non sanno ancora, infatti, gli operatori di questa categoria se lo stop possa iniziare oggi oppure alla fine del weekend.

“Si tratta di una tegola che ci cade nuovamente addosso, una tegola in testa a chi aveva già messo in moto una macchina, ben sapendo che non ci sarebbero stati altri lockdown. E invece ecco che nonostante l’acquisto della merce e tutto quanto necessario per le nostre attività, così come l’ingaggio degli artisti e il personale, si rischia nuovamente di rimetterci. Eravamo pronti a nuove restrizioni come il tampone all’ingresso, ma non a una chiusura. Oltretutto occorre tener presente che se noi siamo chiusi, comunque chi ha voglia di divertirsi, soprattutto a Capodanno, soprattutto dopo questi anni così duri, farà di tutto per riuscirci e probabilmente in maniera abusiva e senza i controlli che invece noi avremmo effettuato. Chi possiede licenze, sistemi antincendio di sicurezza completamente a norma, chi esegue i controlli e chi di fatto si occupa del tracciamento, viene escluso. Oggi siamo nella totale incertezza: personalmente resto in collegamento con i colleghi delle altre regioni per capire da quando entrerà in vigore questo nuovo decreto, nessuno lo sa. Auspichiamo almeno di riuscire a lavorare quest’ultimo weekend”.

Questa pare davvero la categoria più abbandonata dal Governo. A luglio si erano svolti anche un presidio, a Genova, come in altre 12 regioni italiane, in corso Europa dalla sede Rai, organizzato dal Silb, per rimarcare l’indifferenza dalle istituzioni, coinvolgendo gli addetti ai lavori per consegnare centinaia di video che riportavano esempi di illegalità e abusivismo in tutto il paese.

Già quest’estate le previsioni per il futuro erano drammaticamente incerte, a fronte dei precedenti 17 mesi senza lavoro già trascorsi. Diverse le professionalità paralizzate, artistico-creativo e promozionali, dell’industria dell’entertainment: artisti, musicisti, art director, DJ’s, pr, vocalist, radio speaker, orchestre, promoter, graphic designer, booker, stage manager, press agent, reviewer, creativi, artisti, organizzatori, direttori artistici, ballerini, press, performer, animatori. Eppure il settore imprenditoriale è ‘in ballo’ da 100 anni, vera ‘colonna sonora e portante’ del settore più affermato del divertimento, della socializzazione, del turismo, “una risorsa comunicativa con un potente strumento dal fortissimo messaggio sociale - dichiaravano a luglio gli imprenditori - Il ballo, che solo a noi viene negato”. La replica è servita.

 

Rosa Cappato