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Attualità | 13 gennaio 2022, 14:48

Peste suina, Confagricoltura: "Necessario salvaguardare allevamenti e filiera"

L'emergenza che sta interessando Liguria e Piemonte, per Confagricoltura, si sarebbe potuta evitare con un'azione di contrasto da tempo sollecitata

Peste suina, Confagricoltura: "Necessario salvaguardare allevamenti e filiera"

 

"Una situazione critica che, con tutta probabilità, avrebbe potuto essere evitata con l'azione di contrasto sollecitata da tempo a tutti i livelli nei confronti della proliferazione dei cinghiali".

E' quanto sostiene la Giunta di Confagricoltura, riunitasi per fare il punto sulla situazione visti i casi accertati di peste suina e delle prime decisioni varate a livello europeo.

Il presidente Massimiliano Giansanti sottolinea: "Ora è necessario agire con la massima tempestività ed efficacia nel campo della sorveglianza e delle misure di biosicurezza per la protezione degli allevamenti. Dobbiamo in ogni modo contrastare il fenomeno e limitare al massimo i danni, considerato che sono già arrivate le prime sospensioni delle importazioni dall’Italia di carni suine e prodotti derivati".

Confindustria evidenzia come le sospensioni sono già state disposte dalle autorità competenti in Cina, Giappone, Taiwan e Kuwait.

Restrizione anche in Svizzera mentre lo scorso anno le esportazioni del settore suinicolo hanno toccato 1.5 miliardi di euro di cui 500 milioni destinati ai mercati extra europei.

"n questa fase – prosegue Giansanti – è anche fondamentale il rigore delle informazioni ai consumatori, evitando altresì qualsiasi speculazione commerciale".

Il vice presidente della Regione Liguria e Assessore all'agricoltura Alessandro Piana precisa in una nota che "Regione ha fatto tutte le nostre rilevazioni. A questo punto si dovrebbe procedere con l’abbattimento di questi capi e lo smaltimento delle carcasse per evitare che ci sia una propagazione del virus o che gli animali vengano trovati morti nel bosco".

"Non c’è alcun pericolo - ha proseguito Piana - per l’uomo e per gli altri animali, poichè la peste colpisce solo ed esclusivamente i suini. Il problema è che ci possano essere delle ricadute sul settore. Per ciò che concerne la caccia verrà predisposta in maniera preventiva la chiusura, ma soltanto nell’area interessata. Noi abbiamo proposto come Regione quanto sopradetto, attendiamo l’ordinanza ministeriale e ci atteremo alle disposizioni. Teniamo presente - conclude il vice presidente della Regione Liguria -  che la peste suina nasce dal sovrannumero degli ungulati. Andare a cercare nei boschi gli animali morti credo sia soltanto un dispendio di energie fisiche ed economiche. Sarebbe meglio procedere con i sistemi moderni, come quelli ormonali, per poter attirare gli animali e abbatterli".

Nel dibattito interviene anche il presidente ligure di Confagricoltura Luca De Michelis: "Dalla Regione abbiamo appreso di un incontro tra i vertici di Alisa e i tecnici del ministero della Sanità per predisporre un’ordinanza che limiti il propagarsi della peste suina. Non possiamo che attendere gli esiti dell'incontro sapendo che ad oggi sono 24 i comuni liguri, al confine tra provincia di Genova, Savona e Piemonte, nei quali sono stati riscontrati casi di cinghiali affetti dalla patologia".

"Nei prossimi giorni - prosegue De Michelis  - saranno convocate congiuntamente le Federazioni Nazionali di Prodotto di Confagricoltura dei settori suinicolo ed avicunicolo (alle prese con l’influenza aviaria) per valutare le richieste da presentare al governo e in ambito europeo per la salvaguardia delle imprese". “Intanto - conclude il presidente di Confagricoltura Liguria - la Confagricoltura nazionale si è già rivolta ad alcuni istituti di credito affinché rivolgano la maggiore attenzione possibile nei confronti degli allevatori in difficoltà, certamente poco presenti in Liguria ma altrettanto 'diffusi' in Regioni e realtà molto vicine se non vicinissime alle zone colpite in Liguria".

 

Redazione

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