Quando si mise mano a via Buranello, alcuni anni fa, e si trasformò in strada a corsia unica, le polemiche furono molte e chi ipotizzava che la via avrebbe perso parcheggi e le code, già a quell’epoca lunghe e lente, sarebbero aumentate, trova oggi tristemente il conforto, pur amaro e tardivo, di aver avuto ragione. Dalla strada infatti ci sono giunte diverse segnalazioni e lamentele perché il traffico è lento e quindi inquinante.
A peggiorare poi la situazione c’è chi deve scaricare merce nella via piena di attività commerciali e, siccome trovare un parcheggio è come fare un terno al lotto, è spesso costretto a parcheggi selvaggi, sul marciapiede, ostacolando sia il traffico veicolare che quello pedonale.
A tutto ciò si unisca che la strada è percorsa da bus importanti, che trasportano molti passeggeri, a lunga percorrenza e con destinazioni anche lontane o che arrivano da zone di Genova lontane da Sampierdarena. Non si può proprio parlare di mezzi pubblici veloci, in quanto questi sono costretti spesso ad andatura lentissima causa traffico intenso e ostacoli detti sopra. Si dice che il carro non vada messo davanti ai buoi. Detto contadino di grande saggezza ed appropriato al caso di via Buranello. La corsia unica era destinata, nei progetti, al solo transito dei mezzi pubblici. Forse, ma non ci sono certezze, potrebbe diventarlo tra molti e molti anni, previo riassetto totale della viabilità di Sampierdarena. Ma oggi sta ancora nel mondo dei sogni.
Il restyling è stato quindi fatto senza certezze e senza strategia di un piano globale della viabilità. Quindi, tornando al proverbio, un carro messo parecchio davanti ai buoi, appunto. Altra lagnanza della gente di via Buranello la scarsità di posteggi rispetto alle auto presenti in zona e all’alto numero di abitanti. Tra passi carrabili, sosta merci (peraltro assai poco rispettata) ed altri posteggi riservati, un posto auto è reperibile con estrema difficoltà. E la strada è poi costellata da incroci. In preciso parallelo con via Cantore e via Sampierdarena, è attraversata in perfetta perpendicolarità da molte arterie. E siamo in pieno centro della delegazione, con incroci spesso a rischio e non sempre corredati da adeguati specchi che permettano di osservare i mezzi che stanno sopraggiungendo.
Dino Frambati