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Municipio Centro Ovest | 08 febbraio 2022, 14:34

Sampierdarena, nuova raccolta di firme contro i depositi chimici. Si punta a decine di migliaia di adesioni per impedire il progetto

Firmare è aderire al ricorso al buio presentato dal Centro Ovest che cita normative portuali in base alle quali la collocazione contrasterebbe il piano regolatore dello scalo. Quello sul petrochimico è uno scontro durissimo

Sampierdarena, nuova raccolta di firme contro i depositi chimici. Si punta a decine di migliaia di adesioni per impedire il progetto

Raccogliere migliaia di firme entro il 13 febbraio è l’obiettivo dell’ulteriore iniziativa organizzata a Sampierdarena per impedire che si realizzi il progetto di collocare depositi chimici nell’area portuale antistante il centro storico della delegazione, nonché zona di snodo geografico tra il centro città e le diramazioni di Nord Ovest del capoluogo ligure.

La chiamata a firmare presentando i documenti è finalizzata a rendere più forte il ricorso al buio contro i depositi del Centro Ovest, annunciato di recente dal presidente in via Sampierdarena, Michele Colnaghi. Atto nel quale si sostiene che un’eventuale collocazione di quei siti in porto e a troppa vicinanza dai palazzi e dalle strade, sarebbe potenzialmente molto pericolosa. Idea che è stata palesata con grandi e ripetute manifestazioni di piazza e persino ricordando l’esplosione nel porto di Beirut che ebbe un effetto devastante sulla capitale libanese. E collocazione al centro di scontri politici forti e sulla quale ci sono pareri contrastanti ma anche favorevoli.

È invece graniticamente bloccato sul ‘no’ quello di chi forse è il più diretto interessato e cioè il popolo sampierdarenese, che dovrebbe avere vista sul sito petrolchimico da casa sua e da dove una volta aveva vista mare. A poter firmare l’adesione al ricorso sono appunto i residenti di quella parte della delegazione.

Chi ha la possibilità di farlo deve infatti abitare nella parte centrale di Sampierdarena, dall’omonima via a lungomare Canepa, via Cantore e strade traverse, parallele e perpendicolari. Una zona non enorme quanto ad estensione ma densamente popolata, ricca di attività di vario genere. E per firmare, spiegano in Centro Ovest, occorre indicare nome, cognome, numero di telefono, indirizzo, posta elettronica, carta d’identità valida e che indichi la residenza e tesserino con codice sanitario. E pure atto di proprietà della casa oppure visura catastale. Si punta a raccogliere molte migliaia di firme in quanto avrebbe un peso politico non di poco conto. Tante persone contrarie renderebbero più difficile realizzare un progetto che andrebbe contro un parere popolare; fatto che in politica conta non poco.

Quella dei depositi chimici è una delle lotte più dure e clamorose che le cronache registrino a Sampierdarena negli ultimi decenni. Storicamente sono da ricordare quelle degli espropri di via Balleydier, quella delle strisce gialle in via Cantore o quella per il rifacimento del Teatro Modena quando questo era un rudere. Non potendo non citare la tragedia di Ponte Morandi, al limite tra la delegazione e la Valpolcevera. Queste almeno sono quelle che, nei ricordi di cronista, hanno fatto maggiormente notizia. Delegazione dunque tormentata Sampierdarena, che cerca una tranquillità mai raggiunta e, in questi ultimi anni, particolarmente in stato di fibrillazione per i tanti lavori in corso che la accerchiano, per la grande crisi che si sente più che in altre parti di Genova e d’Italia e per obiettivi problemi di difficoltà di accoglienza e integrazione.

Dino Frambati

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