Attualità - 20 marzo 2022, 07:00

Via Lomellini, storia di una strada e dei suoi protagonisti

La strada, sede della storica famiglia genovese, è stata un punto nevralgico per il commercio e oggi accoglie anche il Museo del Risorgimento

Via Lomellini, storia di una strada e dei suoi protagonisti

Tra il porto e la zona del Carmine, a collegare le due zone del centro storico, ci pensa da diversi secoli via Lomellini.

Parallela a via Cairoli, la strada deve il suo nome alla famiglia Lomellini che proprio in questa zona aveva sistemato il suo “quartier generale”.

Via Lomellini è la naturale prosecuzione di piazza Fossatello, un’insenatura che già in epoca romana era utilizzata per stoccare e far transitare il sale verso il nord e il Piemonte.

Un mercato che, come indicato da diversi documenti, è rimasto in vita fino al 1870.

Anticamente chiamata contrada di Sant’Agnese, la strada prendeva questo nome per la vicinanza alla porta della città che proprio nella parte più a monte chiudeva la città e segnava il passaggio verso le campagne.

Solo durante la Rivoluzione Francese, nonostante la presenza della famiglia Lomellini fosse segnalata in loco già da diverso tempo, la strada venne rinominata.

Passeggiando ancora oggi tra gli alti palazzi dei Rolli che si affacciano lungo la strada, è impossibile non notare la bellezza della strada.

Qui si affacciano la chiesa di San Filippo Neri, la casa dove inizio la sua attività Santa Virginia Centurione Bracelli, la dimora di Santa Caterina Fieschi durante i primi anni di matrimonio con Giuliano Adorno e la casa in cui nacque Giuseppe Mazzini oggi sede del museo del Risorgimento.

 

Un punto nevralgico per il centro storico, oggi come nelle epoche passate, capace di regalare uno scorcio affascinante della Città Vecchia. 

 

Anche via Lomellini vanta la sua leggenda, legata al fantasma di Paganini.

 

Nella chiesa e nell’oratorio di San Filippo Neri, infatti, il maestro era solito tenere concerti e spettacoli raccogliendo intorno a sé un pubblico acclamante.

Secondo alcuni, il fantasma del maestro ancora oggi suonerebbe in via Lomellini e c’è chi giura di aver sentito le celebri composizioni suonate dal maestro con il suo celebre Cannone.

Redazione