Prenderà il via in tempi strettissimi il progetto di riqualificazione dell'acquedotto storico genovese, presentato nei giorni scorsi nella sede del Municipio Medio Levante.
Un percorso che si snoda da Struppa a Staglieno, passando per chiese e scorci in quello che è un vero e proprio fil rouge all'interno della città e tra la gente.
Un progetto di importanza fondamentale, (Il progetto è in allegato) che si inserisce all'interno della proposta di riqualificazione dei forti della città per cui sono stati stanziati dal Ministero per i Beni culturali 70 milioni di euro.
Un insieme di sinergie che vede unirsi il Comune di Genova e le 18 associazioni che hanno dato vita alla Federazione Acquedotto Storico, segno di come l'interesse verso il percorso sia sempre più crescente.
Un sentimento di supporto che traspare anche dalle parole dell'assessore Pietro Piciocchi: "E' un esempio per tutta la città. La riqualificazione passa dalla rete in cuiciascuno contribuisce con le proprie competenze. Dobbiamo allargare gli orizzonti, l'acquedotto storico va 'portato' fuori dalla Valbisagno e dobbiamo essere consapevoli che l'acquedotto è un patrimonio di tutto".
Durante la presentazione, l'assessore ha poi spiegato come sia nato il progetto di riqualificazione, partito dalla valorizzazione dei forti: "Nel 2017 era un sogno, mancavano le risorse per farlo. L'opportunità si è presentata con il finanziamento di 70 milioni di euro dal Ministero per la riqualificazione delle fortificazioni. Inizialmente non era inserito l'acquedotto. Poi abbiamo chiesto al ministero ma non è stato facile perché abbiamo dovuto spiegare che rapporto c'era tra l'acquedotto e le fortificazioni. L'acquedotto è uno straordinario tesoro della nostra città e può diventare un volano di attrattività turistica".
Saranno 2 i milioni di euro destinati al progetto, fondi del PNRR che quindi saranno messi in campo in tempi stringenti e che prevederanno la fine degli interventi entro il 2025.
"Già entro ottobre - ha specificato ancora Piciocchi - saranno impiegate un terzo delle risorse nel progetto che sarà uno dei primi a partire".
Durante la presentazione è stata letta la lettera inviata dall ministro Dario Franceschini.
“Gentile presidente, dr. Zai impegni istituzionali purtroppo non mi permettono di partecipare alla presentazione del progetto che ha il merito di coinvolgere le 18 associazioni di volontariato quotidianamente impegnate nella tutela dell’acquedotto storico di Genova e nel rilancio di questo importante monumento.La capacità di aggregazione del patrimonio culturale si rivela così ancora una volta, come dimostra questo progetto, un pilastro fondante della comunità attorno al quale sviluppare opportunità di sviluppo e di crescita sostenibile. Nel rivolgere a tutti i presenti il mio personale salutoAuguro ogni successo a questa mattinata che ha il pregio di ricordaci le risorse materiali e immateriali del nostro patrimonio”.
Giorgio Grassano geologo e dirigente tecnico del Comune di Genova ha illustrato il progetto: "La zona montana ha bisogno di cure profonde perché in stato di abbandono da tempo. C'è da considerare anche la questione del dissesto idrico. I corsi d'acqua vanno regimati. Sono gli stessi che, ciclicamente, causano i disastri che tutti conosciamo. Il progetto passa per tre punti: il recupero dei territori, la riqualificazione e la valorizzazione degli stesso. Il tema è complesso e va affrontato con sinergie. Ci siamo mossi in questa direzione. L'entusiasmo del presidente e delle associazioni andavano coordinti e bisognava rendere il tratto percorribile, portandolo a un livello superiore nel rispetto delle normative vigenti e d'accordo con la soprintendenza. Si è progettato il primo tratto grazie anche a una collaborazione proficua: questo è l'inizio della valorizzazione di un struttura ed è in sinergia con la valorizzazione dei forti. Si progetterà una strada accessibile solo a escursionisti e mountain bike che collegherà piazza Manin con il Righi, i forti, i crinali e le vallate di Valpolcevera e Valbisagno. Ci saranno sentieri di collegamento tra l'acquedotto e la ferrovia di Casella".
"Noi siamo assolutamente soddisfatti di questo primo passo verso la riqualificazione del nostro acquedotto. - commentano il presidente del municipio medio levante Roberto D'Avolio e la consigliera delegata all'acquedotto storico Claudia Benassi - E' un risultato che vogliamo condividere con i tantissimi cittadini che vivono sull'acquedotto e che frequentano l'acquedotto storico quotidianamente. Tutto questo è stato possibile grazie al grande lavoro che abbiamo svolto in sinergia con la federazione dell'acquedotto storico e delle federazioni. C'è stata da subito una spinta da parte del municipio verso la riqualificazione, per noi l'acquedotto storico è una grande promenade che collega non soltanto i borghi della Valbisagno, il cimitero monumentale, i forti, il trenino di Casella e tanti altri luoghi di cultura, ma anche le persone, e per noi, come diciamo sempre le persone stanno al centro di ogni progetto".