Attualità - 28 aprile 2022, 15:51

Rimboccarsi le maniche e far del bene al proprio quartiere: l’esempio del Collettivo Burrasca

Ragazze e ragazzi del gruppo che ha sede in via Branega a Pra’ garantiscono apertura e chiusura quotidiana del parco urbano di Villa Fiammetta, uno dei più amati e dei più frequentati della delegazione, che era rimasto in disuso

Un bellissimo albero di pepe dà il suo benvenuto all’ingresso e ricorda che i beni collettivi, cioè i beni di tutti, sono esattamente come questa pianta: sempreverdi, rigogliosi, splendidi e anche utili, ma vanno mantenuti nel tempo, curati e ordinati, affinché possano sempre conservare il loro stato meraviglioso.

Ecco perché Villa Fiammetta a Pra’ è esattamente la metafora del pepe che sta alla sinistra rispetto al cancello d’ingresso di questo parco urbano prezioso quanto e più dell’oro in mezzo alle abitazioni del Ponente genovese, in questa fetta di delegazione tra Pra’ e Palmaro che aspetta ancora di beneficiare di una Fascia di Rispetto degna di questo nome, come c’è invece sul lato orientale e sino alla zona dell’isola ecologica.

Villa Fiammetta è un gioiello perché rappresenta un parco urbano dove i bambini possono giocare in completa sicurezza, perché è facilmente raggiungibile, perché è ricca di attrazioni, perché è un luogo protetto e non dispersivo. È un posto ideale, insomma, per far giocare i più piccoli in estate, o all’uscita dalla scuola, o al sabato; è un posto ideale per stare tranquilli e all’aria aperta, adulti come piccini.

Ma i posti ideali, per rimanere tali, vanno mantenuti sempreverdi, esattamente come l’albero del pepe. Non è stato semplice, non lo è stato sempre, per Villa Fiammetta, ma adesso quei tempi un po’ cupi sono lontani, e questo perché a Pra’ un gruppo di ragazze e di ragazzi si è preso l’onere e l’impegno di aprire e chiudere quotidianamente gli spazi di questa struttura, stringendo un patto di collaborazione con il Municipio VII Ponente.

E loro sono il Collettivo Burrasca, una delle anime più vivaci, entusiaste e organizzate non solo di Pra’ ma dell’intero Ponente cittadino: un gruppo affiatato che organizza eventi, promuove appuntamenti culturali, manifesta attenzione verso il sociale, tiene l’acceleratore premuto su valori non negoziabili e sempre preziosi e attuali, sia per le vecchie che per le nuove generazioni. 

Era il gruppo ideale insomma, il Collettivo Burrasca, per poter ridare vita a Villa Fiammetta, garantendo l’apertura dei cancelli e la loro chiusura.

Nei mesi scorsi, il presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti, aveva avanzato l’ipotesi che fosse qualche associazione del territorio a prendersi l’impegno, a titolo di volontariato, di gestire Villa Fiammetta, di prendere le chiavi in mano e di creare un beneficio per tutta la cittadinanza, anche perché bambine e bambini, ragazzine e ragazzini ‘reclamavano’ quello spazio, e le loro famiglie pure.

A rispondere in maniera affermativa è stato il Collettivo Burrasca, una realtà che è abituata a replicare sempre con la parola presente, quando c’è da rimboccarsi le maniche e mettere il proprio tempo e le proprie energie, oltre che la propria passione e il proprio amore, a disposizione di tutti.

“Abbiamo aperto i cancelli per la prima volta l’8 aprile - racconta Stefano Scuzzarello, presidente del Collettivo Burrasca, che è nato nel 2008 e che ha sede in via Branega - e da allora, tutti i giorni tranne la domenica, Villa Fiammetta è a disposizione della cittadinanza dalle 8 del mattino alle 18,30 della sera. Per il momento siamo cinque volontari, ma se altre persone vorranno darci una mano, saranno ben accette. È tutto a puro titolo di volontariato, ma ci teniamo al fatto che questo prezioso spazio urbano sia frequentabile. Ci occupiamo delle manutenzioni ordinarie e abbiamo dei progetti da discutere con il Municipio: ci piacerebbe mettere un secondo canestro per il basket, ci piacerebbe mettere due porte di calcio nel piazzale principale, vorremmo ridipingere le pareti perimetrali, togliendo le scritte e lasciando dei muri di libera espressione. In estate abbiamo in programma l’organizzazione di qualche serata e di qualche evento. Nessun chiosco, nessun aspetto commerciale: non lo vogliamo fare per non creare il minimo problema né la minima concorrenza alle attività qui intorno”.

Villa Fiammetta è proprio un bel parco urbano: con scivoli e giochi per i bambini, con un campetto multifunzionale, con le rampe per lo scateboard. C’è pure un’area cani, “ma di questo aspetto noi non ci vogliamo occupare - osserva Scuzzarello - Servono associazioni specializzate su quel fronte. Noi facciamo bene il nostro compito, senza prevaricare nessuno”.

Fa piacere incontrare ragazzi ancora abituati a chiedere permesso e a dire grazie, soprattutto fa piacere incontrare persone il cui unico interesse è il bene del quartiere dove vivono, senza nessun ritorno di alcun tipo. Dare per dare ancora, e basta così.

Per questo il Collettivo Burrasca è rimasto molto male quando una politica del centrodestra in Consiglio Comunale (di cui non facciamo neppure il nome: sarebbe pubblicità gratuita) ha provato a intestarsi la riapertura di Villa Fiammetta “per il semplice fatto di aver presentato un’interrogazione”.

C’è chi parla, chi si prende meriti che non ha e poi chi, tutte le mattine alle 8 e tutte le sere alle 18,30 gira la serratura dei cancelli, permettendo a un intero quartiere di riappropriarsi del proprio polmone verde, del proprio parco urbano, del proprio luogo di socialità. Non è difficile capire dove sta la ragione e dove sta il torto. Secondo i cinesi, chi si nutre di pepe è un rivoluzionario. E allora sì: probabilmente ragazze e ragazzi del Collettivo Burrasca hanno fatto qualcosa di rivoluzionario. Ma meno male che lo hanno fatto, e che continuano a farlo. 

Alberto Bruzzone